Uffizi. Acquistato spettacolare dipinto di Johan Paul Schor
L’opera, che raffigura "Il corteo del carro carnevalesco del principe Giovan Battista Borghese per la mascherata del giovedì grasso del 1664", è stata premiata come “Dipinto più bello della fiera” alla scorsa edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato a Palazzo Corsini FIRENZE - Le Gallerie degli Uffizi hanno acquistato un dipinto del pittore, di origini tirolesi, Johan Paul Schor. Si tratta di un’opera di grandi dimensioni (1,22 x 3,17 metri) che raffigura Il corteo del carro carnevalesco del principe Giovan Battista Borghese per la mascherata del giovedì grasso del 1664. Johan Paul Schor fu allievo del padre Hans. Nel 1640 si trasferì a Roma e qui iniziò la sua attività alla corte papalina. Nel 1654 divenne membro dell'Accademia di San Luca. Il pittore fu influenzato dal Bernini e da Pietro da Cortona, ma l'originalità dei suoi disegni gli fecero guadagnare una posizione prominente fra i suoi contemporanei. Sotto la supervisione del Cortona decorò le sale di palazzo del Quirinale su commissione di papa Alessandro VII. Sempre a Roma, con il Bernini, lavorò alle decorazioni in bronzo dorato della cattedra di San Pietro. Collaborò inoltre alle decorazioni dei palazzi vaticani e di palazzo Borghese. Tra il 1665 e il 1668 fu invece impegnato al palazzo Colonna dove disegnò le quadrature della volta della galleria. Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha definito il grande dipinto di Schor, appena acquistato, “Spettacolare e raro”, spiegando: “La tela mostra un centinaio di figure vestite in abiti dorati che sfilano per il carnevale del 1664 insieme alle antiche maschere della commedia dell’arte. Il corteo accompagna gioiosamente un monumentale carro trionfale – capolavoro dello stesso Schor, documentato dalle fonti – e una carrozza che ospita personaggi dell’aristocrazia romana. Facendoci rivivere i fasti del barocco nell’Urbe, l’artista immortala e contestualizza un capolavoro effimero e pertanto ora perduto, appunto un monumentale carro trionfale dorato, e inoltre ritrae se stesso in basso a destra, nell’atto di mostrare orgogliosamente il foglio con la firma: Gio. Paul Schor de Insprvh fat(to) il carro e il quadro anno 1664. Il quadro quindi si inserisce anche nella raccolta di autoritratti iniziata proprio in quegli anni da Leopoldo de’ Medici, lo straordinario collezionista che celebriamo ancora fino al 25 febbraio con una grande mostra a Palazzo Pitti. Da ricordare che Schor, originario di Innsbruck in Austria, raggiunse fama internazionale a Roma, dove risiedette dal 1640 fino alla morte nel 1679: egli pertanto rappresenta in maniera emblematica la dimensione veramente europea della scena artistica italiana nel periodo barocco. Anche per questo motivo, l’acquisto del dipinto sottolinea la statura nazionale ed europea delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi.” La Curatrice della Pittura del Seicento Maria Matilde Simari, ha aggiunto: “Lo scenografo e artista austriaco – che in Italia veniva chiamato Giovanni Paolo Todesco (1615 -1679) – ha dato in questo dipinto una originale testimonianza della sua straripante fantasia barocca. Schor era capace di concepire scenografie urbane di straordinaria inventiva, ma anche di eseguire pregevoli pitture ad affresco e su tela, oltre a progettare arredi e oggetti di uso quotidiano. Fu un assiduo collaboratore di Gian Lorenzo Bernini che in questo maestro nordico trovò affinità nella realizzazione di macchine e apparati esuberanti che espressero al massimo grado il gusto tipico del loro periodo storico.” Infine conclude la Curatrice della pittura del Settecento, degli Arazzi, dei Mobili e delle Carrozze Alessandra Griffo: “La destinazione prevista in apertura del nuovo Museo delle Carrozze di Palazzo Pitti valorizzerà appieno il significato e la particolarità iconografica del dipinto che corrispondeva a una specialità dell'artista. Al tema delle carrozze esaminate in dettaglio per le loro potenzialità decorative e rappresentative si riconducono infatti numerosi fogli di Johann Paul Schor e del suo ambito, patrimonio del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e di altre collezioni internazionali.” ...