Treviso, di cella in cella con 15 studenti dell’Iscr
Treviso. La chiesa conventuale domenicana di San Nicolò, buon esempio di Gotico italiano oggi trasformata in Seminario Vescovile, venne fondata nel 1231 e proseguita nella prima metà del Trecento grazie a un’ingente donazione del trevigiano papa Benedetto XI. Al suo interno conserva un gioiello, la Sala del Capitolo con il ciclo dei personaggi illustri dell’Ordine domenicano affrescata con grande naturalismo, firmata e datata da Tomaso da Modena nel 1352. Si tratta di quaranta tra santi, beati, papi, cardinali e teologi domenicani ritratti ognuno nella propria cella, intenti alla lettura e minuziosamente descritti nei lineamenti, nelle vesti e nei pochi oggetti presenti (libri, fogli, calamai, lenti ecc.), affiancati da una scritta verticale su fondo bianco con il nome e un elogio per ciascuno.Il pittore emiliano, assai attivo a Treviso, eseguì la sua opera coprendo pitture precedenti della seconda metà del Duecento, che ancora affiorano sotto gli affreschi trecenteschi, mentre una Crocifissione coi santi Pietro e Paolo in stile gotico veneziano venne risparmiata e integrata al ciclo.La celebre teoria di personaggi, di un realismo sconcertante per l’epoca, occupa l’intero registro superiore delle quattro pareti della sala, mentre l’inferiore, con l’espediente di una finta tappezzeria a medaglioni polilobati, riporta in scritte la suddivisione in province e conventi dell’Ordine e l’elenco dei maestri generali. La sala ha subito pesanti interventi conservativi: nel 1917, per paura della guerra, parte degli affreschi furono strappati e riportati su supporti mobili, nel 1944 una bomba colpì la parete est facendo crollare una buona porzione della Crocifissione, negli ultimi decenni altri strappi sono stati eseguiti per il pericolo di cedimenti strutturali in uno degli angoli dell’aula.L’attuale intervento dell’Iscr, diretto da Giuliano Romalli, in realtà è partito nel 2013 quando Romalli era in forze alla Soprintendenza Bsae per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso che si fece carico del restauro dei circa 200 metri affrescati.I lavori sono molto avanzati e si è provveduto anche alla sostituzione dei vari tipi di supporto degli affreschi staccati con sottilissimi pannelli in fibra di carbonio. Dal 4 settembre al 6 ottobre sotto la guida di Romalli i lavori verranno completati con l’apporto di 15 studenti della Scuola di Alta Formazione e Studio dell’Iscr. ...