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Genio, arte e follia nella campagna social del Mibact di novembre

NAPOLI. PALAZZO REALE Salvatore Brancaccio NICCOLÒ DE' LAPI - 1866

L’invito, come sempre, è quello di coinvolgere i visitatori degli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura italiani in un collettivo reportage fotografico da condividere con  l’hashtag #follianellarte e #novembrealmuseo

Parte #follianellarte, la campagna social che celebra genio, arte e follia nelle collezioni degli oltre 420 musei statali, per tutto il mese di novembre. Tra le opere scelte dal MIbact per il mese di novembre ci sono le anime dannate per sempre o più semplicemente in preda alla follia amorosa come l’Orlando Innamorato al Palazzo Ducale di Sassuolo, la pazzia suicida di Ofelia dipinta da Gioacchino Toma alla Galleria Nazionale della Puglia o quella scolpita da Arturo Martini a Brera, l’autoritratto del genio folle di Ligabue agli Uffizi di Firenze, il ritratto di Erasmo da Rotterdam, autore dell’Elogio della Follia, conservato a Palazzo Corsini, la statua che immortala il mito di Crono che divora i suoi figli, alla Galleria Spada, e ancora la follia fratricida in Caino e Abele di Tintoretto. Tra le opere scelte dal MiBACT per questo mese, anche le statue di due folli e sanguinari imperatori romani, Caligola al Mann di Napoli, Commodo al Museo Nazionale Romano, e ancora la Pazza di Giacomo Balla alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e La Folle del trittico Le tre sorelle Amedeo Bocchi del Complesso de La Pilotta a Parma. 

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“Da io a noi: la città senza confini”. La prima mostra di arte contemporanea al Quirinale

Francesco Jodice Napoli, 1967 Cartoline dagli altri spazi, Napoli, #023, 1996 Courtesy l’artista e Galleria Michela Rizzo, Venezia

L’esposizione, a cura di Anna Mattirolo, attraverso le opere di 22 artisti italiani e internazionali affronta il tema delle periferie urbane. Franceschini: “deve diventare centrale nei prossimi decenni. Le periferie sono il luogo dove si giocano tutte le sfide”

ROMA – E’ stata inaugurata alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel pomeriggio del 23 ottobre, la prima mostra d’arte contemporanea ospitata al Palazzo del Quirinale. Si tratta dell’esposizione intitolata “Da io a noi: la città senza confini”, ideata e promossa dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Mibact e dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, a cura di  Anna Mattirolo, che vede protagonisti, nella Galleria di Alessandro VII e nelle Sale contigue, 22 artisti italiani e internazionali: Lara Almarcegui, Rosa Barba, Botto & Bruno, Maurizio Cattelan, Gianluca e Massimiliano De Serio, Jimmie Durham, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Claire Fontaine, Alberto Garutti, Mona Hatoum, Alfredo Jaar, Francesco Jodice, Adrian Paci, Diego Perrone, Alessandro Piangia- more, Eugenio Tibaldi, Grazia Toderi, Vedovamazzei, Luca Vitone, Sislej Xhafa, Tobias Zielony. 

L’originale progetto, visitabile dal 24 ottobre al 17 dicembre,  muove dalla riflessione sul concetto di “periferico”, utilizzando i diversi linguaggi dell’arte contemporanea – pittura, scultura, fotografia, video, installazione – per restituire una dimensione poetica di una società in trasformazione, seguendo le tracce lasciate dall’uomo sul territorio, le forme di paesaggio che l’azione umana genera, gli oggetti che perdono la mera funzione pratica per acquisire il valore di testimonianza del percorso di un’esistenza, l’identità che quel nuovo ambiente, così generato, è in grado di trasmettere.

“Il tema delle periferie urbane – ha sottolineato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo all’inaugurazione della mostra – deve diventare centrale nei prossimi decenni. Possiamo dire di aver vinto la battaglia della tutela dei centri storici ma questo ci ha fatto distrarre dalle periferie che sono il luogo dove si giocano tutte le sfide. È la sfida di questo secolo”.

Federica Galloni, Direttore Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, ha spiegato: “Questo evento espositivo è un progetto ambizioso con molteplici obiettivi: restituire, attraverso una selezione di opere, un panorama artistico d’eccellenza che racconti le varie interpretazioni del tema; consigliare al cittadino con messaggi visivi, sonori o tattili un maggiore rispetto per sé, per l’altro e per lo spazio che viviamo, rafforzando la fiducia nelle istituzioni”.

“La scelta delle opere, realizzata insieme agli artisti – ha infine affermato Anna Mattirolo – è stata ispirata dalla capacità di ciascuna di trasmettere con immediatezza ai visitatori il tema in un percorso unico nel suo genere, che crea un corto circuito tra gli ambienti fastosi del passato e la percezione del presente.”

La mostra è accompagnata da una pubblicazione che contiene testi di Federica Galloni, Anna Mattirolo, Luca Molinari, Chiara Parisi e Cristina Mazzantini che ne ha curato l’allestimento.

Vademecum

Da io a noi. La città senza confini
Palazzo del Quirinale Piazza del Quirinale Roma
24 ottobre al 17 dicembre 2017
Ingresso su prenotazione: per informazioni call center tel. 06  39.96.75.57

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“Da io a noi: la città senza confini”. La prima mostra di arte contemporanea al Quirinale

Francesco Jodice Napoli, 1967 Cartoline dagli altri spazi, Napoli, #023, 1996 Courtesy l’artista e Galleria Michela Rizzo, Venezia

L’esposizione, a cura di Anna Mattirolo, attraverso le opere di 22 artisti italiani e internazionali affronta il tema delle periferie urbane. Franceschini: “deve diventare centrale nei prossimi decenni. Le periferie sono il luogo dove si giocano tutte le sfide”

ROMA – E’ stata inaugurata alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel pomeriggio del 23 ottobre, la prima mostra d’arte contemporanea ospitata al Palazzo del Quirinale. Si tratta dell’esposizione intitolata “Da io a noi: la città senza confini”, ideata e promossa dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Mibact e dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, a cura di  Anna Mattirolo, che vede protagonisti, nella Galleria di Alessandro VII e nelle Sale contigue, 22 artisti italiani e internazionali: Lara Almarcegui, Rosa Barba, Botto & Bruno, Maurizio Cattelan, Gianluca e Massimiliano De Serio, Jimmie Durham, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Claire Fontaine, Alberto Garutti, Mona Hatoum, Alfredo Jaar, Francesco Jodice, Adrian Paci, Diego Perrone, Alessandro Piangia- more, Eugenio Tibaldi, Grazia Toderi, Vedovamazzei, Luca Vitone, Sislej Xhafa, Tobias Zielony. 

L’originale progetto, visitabile dal 24 ottobre al 17 dicembre,  muove dalla riflessione sul concetto di “periferico”, utilizzando i diversi linguaggi dell’arte contemporanea – pittura, scultura, fotografia, video, installazione – per restituire una dimensione poetica di una società in trasformazione, seguendo le tracce lasciate dall’uomo sul territorio, le forme di paesaggio che l’azione umana genera, gli oggetti che perdono la mera funzione pratica per acquisire il valore di testimonianza del percorso di un’esistenza, l’identità che quel nuovo ambiente, così generato, è in grado di trasmettere.

“Il tema delle periferie urbane – ha sottolineato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intervenendo all’inaugurazione della mostra – deve diventare centrale nei prossimi decenni. Possiamo dire di aver vinto la battaglia della tutela dei centri storici ma questo ci ha fatto distrarre dalle periferie che sono il luogo dove si giocano tutte le sfide. È la sfida di questo secolo”.

Federica Galloni, Direttore Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, ha spiegato: “Questo evento espositivo è un progetto ambizioso con molteplici obiettivi: restituire, attraverso una selezione di opere, un panorama artistico d’eccellenza che racconti le varie interpretazioni del tema; consigliare al cittadino con messaggi visivi, sonori o tattili un maggiore rispetto per sé, per l’altro e per lo spazio che viviamo, rafforzando la fiducia nelle istituzioni”.

“La scelta delle opere, realizzata insieme agli artisti – ha infine affermato Anna Mattirolo – è stata ispirata dalla capacità di ciascuna di trasmettere con immediatezza ai visitatori il tema in un percorso unico nel suo genere, che crea un corto circuito tra gli ambienti fastosi del passato e la percezione del presente.”

La mostra è accompagnata da una pubblicazione che contiene testi di Federica Galloni, Anna Mattirolo, Luca Molinari, Chiara Parisi e Cristina Mazzantini che ne ha curato l’allestimento.

Vademecum

Da io a noi. La città senza confini
Palazzo del Quirinale Piazza del Quirinale Roma
24 ottobre al 17 dicembre 2017
Ingresso su prenotazione: per informazioni call center tel. 06  39.96.75.57

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Il 15 ottobre torna la Giornata di autunno del Fai

Roma, Palazzo Corsini alla Lungara

600 luoghi con 170 itinerari a tema e 3500 volontari che accompaneranno gli italiani alla scoperta dei tesori del nostro patrimonio culturale. Franceschini: “A ogni edizione del Fai cresce l’entusiasmo, ma la mia sensazione è di avvilimento per l’immenso lavoro che c’è ancora da fare”

ROMA – Domenica 15 ottobre si festeggia la Giornata di autunno del Fai, Fondo Ambiente Italiano. L’iniziativa, realizzata dai gruppi Fai Giovani a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, attiva dall’1 al 31 ottobre, prevede l’apertura straordinaria di oltre 600 luoghi con 170 itinerari tematici. 3.500 volontari faranno da Cicerone agli italiani per scoprire centinaia di tesori di arte e natura in tutto il paese. 

“Si tratta di un appuntamento anche per riconoscere le proprie città attraverso percorsi originali e scoprirne i luoghi del sapere, delle attività artigianali, della musica” ha sottolineato Marco Magnifico, vicepresidente Fai. 

Tra le novità che accompagnano l’edizione di quest’anno, a quarant’anni dal primo simbolo della Fondazione c’è il nuovo logo, inoltre fino al 31 ottobre è prevista una speciale quota per chi si iscrive sul sito: 29 euro anziché 39.

Altra novità è lo spot che vede protagonisti ragazzi di tutto il mondo che incitano i coetanei italiani con la frase: “Tu che puoi, Fai! Lascia il divano!”.

Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, nel corso della presentazione dell’iniziativa, ha commentato: “L’azione che da anni svolge il Fai è meritevole e indica una strada: quella di valorizzare luoghi meno conosciuti, farli vedere alle persone, farli diventare un pezzo dell’identità di quel territorio”. “Un lavoro che viene messo in atto coinvolgendo centinaia di giovani – ha sottolineato il ministro –  e che mira a raccogliere donazioni per tenere aperto e salvaguardare il patrimonio. Quando pubblico e privato lavorano insieme per un obiettivo condiviso è una cosa molto utile e importante per il Paese” – ha detto ancora Franceschini  – “A ogni edizione del Fai cresce l’entusiasmo, ma la mia sensazione è di avvilimento per l’immenso lavoro che c’e’ ancora da fare. Tutti questi luoghi chiusi sono una ferita, – ha aggiunto il ministro – ci si chiede come è possibile che siano stati abbandonati. C’e una quantità di cose enorme da fare, e le risorse pubbliche non basteranno mai se non saranno integrate con quelle private e con l’intervento di aziende che faranno da sponsor” – ha concluso Franceschini. 

Andrea Carandini,  presidente del Fai, ha spiegato: “Si può salvare l’Italia  con azioni istituzionali della Cosa Pubblica ma anche con azioni sussidiarie della società civile, come vuole l’articolo 118 della Costituzione. Tra queste civili azioni spicca da oltre quattro decenni il Fai, fedele alla sua missione e non mummificato nella tradizione”.

www.giornatefai.it

 

 

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Colosseo, dopo quarant’anni riaperti il quarto e il quinto anello

Colosseo, dopo quarant'anni riaperti il quarto e il quinto anello

Franceschini: “la valorizzazione dell’Anfiteatro andrà ancora avanti.  Il progetto della copertura dell’arena sta procedendo. Questo renderà ancora più spettacolare la visita del Colosseo che è davvero il simbolo dell’Italia nel mondo”

ROMA – Nuovo itinerario di visita al Colosseo. Tornano infatti aperti al pubblico, dopo una chiusura durata quarant’anni, il IV e V livello dell’anfiteatro, a circa quaranta metri di altezza rispetto al piano dell’arena. 

Ad oggi l’anfiteatro era visitabile solo fino al terzo anello. L’itinerario comincia con l’attraversamento di una galleria con copertura a volta situata tra il II e il III livello, anch’essa mai aperta finora,  destinata allo smistamento del pubblico. 

Dalla galleria si accede al terzo livello, quello che durante l’Impero era riservato alla classe media. Al quarto livello sedevano i commercianti e la piccola borghesia, mentre il quinto livello, come spiegato dalla direttrice del Colosseo, Rossella Rea, era destinato alla plebe di Roma. Il secondo livello era invece riservato i cavalieri, mentre i posti nel primo livello, più comodi, erano destinati ai senatori che sedevano su alcuni troni di marmo. 

Per ragioni di sicurezza la visita al nuovo itinerario sarà possibile solo accompagnati da una guida e per gruppi di 25 persone al massimo, a partire dal 1 novembre. 

Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che ha presenziato all’inaugurazione del nuovo percorso,  ha sottolineato l’importanza di questa giornata, dichiarando che “la valorizzazione dell’Anfiteatro andrà ancora avanti”.  Il “progetto della copertura dell’arena sta procedendo. – ha detto il ministro – Questo renderà ancora più spettacolare la visita del Colosseo che è davvero il simbolo dell’Italia nel mondo”. “Entro l’anno – ha continuato Franceschini – si concluderà la selezione del direttore attraverso la procedura internazionale che è già stata utilizzata per gli altri grandi musei o parchi archeologici italiani. Andiamo verso un percorso di valorizzazione che, a dispetto di alcune polemiche, non distaccherà l’area archeologica da Roma ma la valorizzerà fino in fondo”.

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Il 7 ottobre torna “Invito a Palazzo” nelle storiche sedi bancarie 

Il 7 ottobre torna

Porte aperte alle più belle sedi di Banche e Fondazioni. Per l’edizione 2017 saranno visitabili 102 palazzi in 52 città e 9 prime aperture in assoluto

ROMA – Torna il 7 ottobre “Invito a Palazzo”, la manifestazione promossa dall’Abi, grazie alla quale per una giornata intera verranno aperte gratuitamente al pubblico le più belle sedi storiche e moderne di Banche, Fondazioni coordinate dall’Acri e della Banca d’Italia. 

L’obiettivo dell’iniziativa, giunta alla sua quindicesima edizione, è di dare la possibilità a decine di migliaia di cittadini, turisti e appassionati di visitare questi palazzi, generalmente chiusi perché sedi di lavoro. Nelle più recenti edizioni, la giornata di apertura è stata estesa alle sedi bancarie che operano in edifici moderni di particolare valore architettonico. 

Tra le tante si potrà ammirare la prestigiosa sede della Banca d’Italia a Palazzo Koch a Roma, Palazzo Perrone a Torino, per circa un secolo sede dall’ambasciata di Francia nel Regno di Sardegna. E poi ancora Palazzo Bobrinskoy a Firenze, Ca’ Spineda a Treviso, Palazzo Rota Pisaroni a Piacenza o il Riario Sersanti di Imola, con i suoi inattesi innesti rinascimentali. Porte aperte anche al Grattacielo di Intesa San Paolo a Torino, a Palazzo Doria a Genova, al restaurato Palazzo Magnani a Bologna e Palazzo Altieri a Roma. Prima volta inoltre di Cuneo e Rovereto. 

Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, dichiara: “Un’iniziativa di apertura all’Europa e al mondo di luoghi di lavoro che pero’ hanno anche una funzione culturale eminente. Quest’anno poi è un’edizione da record, per qualità e prestigio, con 102 palazzi aperti, in 52 città e 9 prime aperture in assoluto”, oltre al debutto delle “visite guidate con giovani studenti”. 

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Mibact. Cantieri della cultura, oltre 132 milioni di euro per grandi progetti culturali

Ostia antica

Franceschini: “si tratta di interventi straordinari e di grande portata che rispondono ad una visione strategica che vede nella cultura il motore per la crescita del Paese. La cultura è una delle leve fondamentali per la crescita economica e lo sviluppo dei territori”

ROMA – Il Piano Strategico ‘Grandi Progetti Beni Culturali’ proposto dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, che prevede investimenti per 65milioni di euro per il restauro e la valorizzazione di musei e aree archeologiche, biblioteche, poli museali e attrattori culturali è stato oggi approvato dalla conferenza unificata Stato-Regioni e dal Consiglio Superiore dei beni Culturali.

A tal proposito il Ministro Franceschini ha dichiarato: “Continua l’operazione di investimento in cultura e turismo anche in questo caso si tratta di interventi straordinari e di grande portata che rispondono ad una visione strategica che vede nella cultura il motore per la crescita del Paese. La cultura è una delle leve fondamentali per la crescita economica e lo sviluppo dei territori”.

35 interventi per un investimento complessivo di 132 milioni di euro

Il Piano prevede 17 interventi che si sommano ai 18 interventi dal valore di 67,8 milioni di euro della Programmazione Strategica Nazionale del MIBACT che ha ricevuto anch’essa l’ok del Consiglio Superiore dei Beni Culturali la scorsa settimana. L’investimento complessivo risulta pertanto pari a oltre 132 milioni di euro e risponde a una visione organica che considera strategico il ruolo del patrimonio culturale nelle politiche di sviluppo e promozione dei territori. I 35 interventi hanno l’obiettivo di mettere in sicurezza, restaurare e valorizzare i parchi archeologici e i giardini storici, creare nuovi spazi museali e ampliare quelli esistenti, recuperare e destinare alla fruizione culturale importanti edifici appartenenti al demanio dello stato, promuovere interventi territoriali per lo sviluppo sociale e turistico, investire su parchi della musica, sulle biblioteche e sui luoghi della memoria.

Questi gli investimenti approvati con l’importo in euro:

Milano, ‘Brera – Interventi di sistemazione aree esterne’, 3 mln.
Genova, ‘Casa dei cantautori liguri’, 1,5 mln.
Trieste, ‘Restauro e valorizzazione del parco e del castello di Miramare e museo’, 4 mln.
Lucca, ‘Museo del Fumetto di Lucca (expo comics museum – lotti 2 e 3)’ 2 mln.
Roma, ‘Parco Archeologico di Ostia Antica, Museo delle navi, Nuovo sistema del parco archeologico di Ostia antica e dei porti imperiali di Claudio e Traiano’, 4 mln.
Tivoli (Roma), ‘Messa in sicurezza, conservazione, restauro e valorizzazione del Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, auditorium e parcheggio’, 13 mln. ‘
Roma, Realizzazione del collegamento sotterraneo Planetario – Terme di Diocleziano’ 10 mln.
Latina, ‘Parco della musica’, 2 mln.
Castel San Vincenzo (Isernia ), ‘Recupero e valorizzazione dell’area archeologica di San Vincenzo al Volturno’, 2 mln.
Bruzolo (Torino), ‘Castello di Bruzolo’, 2,5 mln.
Venezia, ‘Recupero e valorizzazione del Lazzaretto Vecchio’, 5 mln. Palmanova
(Udine) ‘Restauro e consolidamento mura urbiche di Palmanova’, 3 mln.
Carpi (Modena), ‘Conservazione e valorizzazione del Campo di Fossoli’, 3,5 mln.
Ravenna, ‘Recupero e valorizzazione della Rocca Brancaleone’, 5mila euro.
Pisa, ‘Restauro e valorizzazione della Certosa Monumentale di Calci’ 2 mln.
Chieti, ‘I luoghi della Teate romana: progetto integrato di recupero e valorizzazione del teatro delle terme e dei cosiddetti tempietti’, 1,5 mln.
La Maddalena (Sassari), ‘Valorizzazione del compendio garibaldino’, 1 mln.

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Franceschini, Milano modello per investimenti culturali

Franceschini, Milano modello per investimenti culturali

Il ministro in occasione dell’inaugurazione del progetto “Palazzo Litta Cultura” ha ricordato comela città abbia avuto ”grandi investimenti pubblici e grandi investimenti privati. Da Prada a Feltrinelli ad Armani”

MILANO  – Il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, a Milano in occasione della presentazione del progetto “Palazzo Litta Cultura”, un’iniziativa multidisciplinare che coinvolge arte, design, fotografia, cinema, musica, poesia, teatro e danza, ha rimarcato come Milano si possa considerare un punto di riferimento nel Paese in fatto di investimenti nel settore culturale. 

“L’inaugurazione di questo nuovo spazio culturale raccoglie molte cose su cui il sistema Paese deve lavorare”, ha detto Franceschini. “In Italia – ha sottolineato il ministro – abbiamo attraversato momenti in cui gli investimenti sulla cultura erano considerati marginali: era la fase in cui si diceva che ‘con la cultura non si mangia’. Questa fase e’ ormai alle spalle”. “Certo – ha continuato il ministro – “c’è ancora molto da fare. Ma ormai sta emergendo in modo credo irreversibile una nuova centralità della cultura, che non è solo eventi ma anche investimenti su talenti, creatività e innovazione”.

“Questo progetto – ha detto ancora Franceschini – nasce con la volontà di mescolare cultura con la creatività”. “Milano  – ha concluso – ha avuto grandi investimenti pubblici e grandi investimenti privati. Da Prada a Feltrinelli ad Armani. Mi pare che questa sia la strada giusta”. 

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Incontro bilaterale tra Dario Franceschini e Lydia Koniordou, omologo greco

Incontro bilaterale tra Dario Franceschini e Lydia Koniordou, omologo greco

Franceschini: “fare della cultura uno dei pilastri della casa comune europea e uno strumento di dialogo euro mediterraneo, nella convinzione che arte, spettacolo, letteratura, cinema siano veicoli di confronto tra i popoli e di reciproco arricchimento

ROMA – Si è tenuto in mattinata un colloquio tra il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e Lydia Koniordou,Ministro della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica. 

L’incontro è avvenuto nell’ambito del vertice bilaterale Italo-Greco guidato dai Primi Ministri Gentiloni e Tsipras. 

I due ministri durante il colloquio hanno sottolineato l’importanza del 2018, anno europeo del patrimonio, come annodi svolta nelle relazioni culturali tra i due paesi, impegnati nella promozione della tradizione della tragedia classica allestita negli antichi teatri di pietra. 

Il Ministro Franceschini ha ricordato inoltre la prossima tournée in Grecia dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, autentica eccellenza italiana del settore. 

Franceschini ha dichiarato: ”Italia e Grecia sono impegnate per fare della cultura uno dei pilastri della casa comune europea e uno strumento di dialogo euro mediterraneo, nella convinzione che arte, spettacolo, letteratura, cinema siano veicoli di confronto tra i popoli e di reciproco arricchimento. E l’iniziativa sui teatri di pietra, che potenzialmente può estendersi a tutti i Paesi del Mediterraneo, va proprio in questa direzione”.

Nella giornata di ieri invece il ministro Franceschini e il MinistroLydia Koniordou hanno siglato un protocollo d’intesa che impegna i due Paesi a una piena collaborazione nel contrasto al traffico illecito di beni culturali.

Italia e Grecia procederanno quinid a uno scambio di informazioni riguardo la legislazione in materia di tutela del patrimonio culturale, in particolare in materia di prevenzione di furti, scavi illegali, importazione e esportazione illecita, alienazione e restituzione di beni culturali; divieti e certificati di esportazione; furti, scavi illegali, importazioni e esportazioni illecite, alienazione di beni culturali; sequestri di beni culturali di reciproco interesse. Italia e Grecia inoltre rafforzeranno lo scambio e l’addestramento di personale impegnato nel contrasto al traffico illecito e nella restituzione di beni culturali ai loro paesi d’origine.

Infine, i due Paesi discuteranno il proprio approccio nei confronti di Musei o altre istituzioni culturali coinvolti nel traffico illecito di patrimonio culturale e si informeranno reciprocamente riguardo la comparsa illegale sui mercati internazionali dell’arte di beni che possano appartenere ai rispettivi patrimoni culturali, coinvolgendo in questo le competenti strutture investigative specializzate. 

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Il “viaggio della Costituzione” parte da Milano

Il

Nell’anno delle celebrazioni per il 70° Anniversario della Costituzione della Repubblica Italiana, un progetto itinerante, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che porterà la Carta Costituzionale in dodici città italiane

MILANO – Il “Viaggio della Costituzioneè partito da Milano. Il progetto, nell’anno delle celebrazioni per il 70° Anniversario della Costituzione della Repubblica Italiana, è stato inaugurato presso la Sala delle Cariatidi di Palazzo Realelunedì 11 settembre. 

Le tappe previste del viaggio, oltre a Milano, sono Catania, Reggio Calabria, Bari, Cagliari, Aosta, Roma, Venezia, Firenze, Trieste, Assisi e Reggio Emilia. Ogni città è associata a uno dei primi dodici articoli  e un tema, intorno al quale saranno promosse occasioni di incontro e dialogo.

La tappa milanese, visitabile fino al 17 settembre, è dedicata al primo articolo della Costituzione – L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione – e a una importante riflessione sul tema della Democrazia

La mostra itinerante è inoltre arricchita da approfondimenti grafici e multimediali: filmati storici, frasi celebri di personaggi chiave, commenti audio ai 12 articoli fondamentali affidati alle parole di Roberto Benigni

Al termine del percorso, i visitatori avranno la possibilità di rinnovare la propria adesione alla Costituzione con un atto simbolico, ovvero l’apposizione di una firma virtuale accanto a quella dei Padri Costituenti.

“L’iniziativa che invita ogni cittadino a firmare la carta non è retorica. È un evento inclusivo” – ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in occasione dell’inaugurazione del progetto. – “È un onore per Milano che questo viaggio parta da qui e che sia legato al più importante articolo della Costituzione quello che sancisce la democrazia” – ha detto ancora il primo cittadino. 

A presenziare alla prima tappa di questo viaggio anche il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il quale ha sottolineato: “La Costituzione va ricordata per la sua attualità, perché è un testo vivo. Esso contempla delle modifiche ma i suoi principi fondamentali sono irremovibili. Questo esercizio che facciamo di coltivare la memoria – ha concluso Gentiloni – è prezioso perché un grande Paese non può non coltivare la memoria delle sue istituzioni”

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