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“Sogno o son deste”, il restauro multimediale del patrimonio estense

Da luglio a dicembre, grazie a una proiezione luminosa digitale realizzata fedelmente con tecniche di ricostruzione virtuale d’avanguardia, sarà possibile ammirare i decori che ornavano palazzi, rocche e castelli in diversi luoghi legati alla Casa d’Este  MODENA - Un lavoro di rilievi con laser scanner 3D durato anni e realizzato in collaborazione con esperti restauratori, riporta in vita decori e disegni grazie a una tecnologia multimediale in grado di proiettarli su vetri ottici tramite serigrafie. L’iniziativa, che proseguirà fino a dicembre, debutta a luglio a Vignola (Mo).  Seguiranno Modena e Ferrara, ovvero le zone dove la casata d’Este ha regnato per sei secoli, dal 1200 alla metà dell’800. La Chiesa di Sant’Agostino a Modena, la Rocca di Vignola (Mo) e Casa Romei a Ferrara saranno le prime importanti residenze e architetture “messe in luce”. Per ciascun apparato decorativo nell’ambito del progetto - ancora in espansione e dal potenziale illimitato - sono in corso da anni rilievi con l’ausilio della tecnologia laser scanner, per ottenere una griglia tridimensionale con margine di errore inferiore a un centimetro, generata da una nuvola accuratissima di punti, e utilizzabile come modello 3D degli edifici. A questa scansione tridimensionale sono state poi abbinate specifiche fotografie aeree di dettaglio, ottenute con la tecnica gigapixel, e architettoniche, realizzate con droni, essenziali per avere un prospetto esatto degli edifici e per studiare le tracce ancora esistenti delle decorazioni. Gli scatti realizzati, elaborati con specifici e sofisticatissimi software, hanno generato fotografie geometricamente corrette, in cui sono state eliminate le piccole imperfezioni dovute ad esempio alla posizione dei punti di ripresa o ai dislivelli delle aree rilevate o, ancora, dall’inclinazione della macchine fotografiche. Tutto questo in modo che le foto possano essere considerate una reale “mappa” da seguire. Al lavoro di rilievo è stato affiancato quello di un’equipe di esperti in tecniche di restauro, che ha individuato con estrema precisione le tracce delle decorazioni, i relativi disegni e colori, nelle tonalità perfettamente identiche a quelle originali. Infine sono state ricostruite digitalmente le parti mancanti andando a produrre i file definitivi per le proiezioni che, su ciascun edificio, avverranno trasposte su vetri ottici, detti “gobos”, tramite serigrafie. “Sogno o son deste” mira dunque a ricomporre il linguaggio artistico dell’universo iconologico estense, che dialogava con facciate di rocche, palazzi, ville e chiese, per restituire la narrazione di quel mondo artistico - tra i più importanti nella storia della cultura italiana - e farlo risplendere grazie alla proiezione luminosa digitale, con un impatto visivo immediato capace di creare stupore e meraviglia nello spettatore. Al progetto multimediale verrà affiancato quello di promozione con incontri ed eventi culturali su temi di rilevanza storico artistica. Il lavoro prevede di coinvolgere nel tempo molte residenze della casata, per restituire la spettacolarità della cultura figurativa estense. In particolare l’azione di valorizzazione si concretizzerà attraverso una campagna di rilievi architettonici realizzati utilizzando le tecnologie d’avanguardia già messe in campo, alla scopo di dare vita a una banca dati conoscitiva dello stato di conservazione, non solo degli edifici di cui si ricomporranno le decorazioni esterne, ma anche di opere architettoniche - sempre legate al territorio estense - che versano in condizioni di degrado o semi abbandono, come le numerose pievi, oratori o chiese, contenenti affreschi del XIV-XVI secolo, situate nell’Appennino modenese. www.sognoosondeste.it   ...

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