Roma. Inaugurato il laboratorio di “restauro aperto” dell’ISCR
Gli spazi della chiesa di Santa Marta al Collegio Romano e il retrostante Coro delle Monache sono stati allestiti come laboratorio di restauro e aperti alla libera visione del pubblico ROMA - Il laboratorio di “restauro aperto” dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, presso la chiesa di Santa Marta al Collegio Romano, è stato inaugurato il 24 ottobre, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini e del Direttore Iscr Gisella Capponi. L’iniziativa dell’Istituto rappresenta una grande opportunità per visitatori, studenti di tutte le scuole e turisti, che come sottolineato dal ministro Franceschini “avranno la possibilità di apprezzare una delle più importanti eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo”. I restauratori dell’Iscr interagiranno infatti con i visitatori spiegando in tempo reale le varie fasi del restauro degli splendidi affreschi all’interno della chiesa romana. Franceschini ha quindi commentato: "Mi auguro che Restauro Aperto diventi un luogo simbolico e attrattivo del nostro paese, di cui dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi". Gisella Capponi, direttore dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, ha dichiarato: "Siamo felici di aprire qui i nostri laboratori che daranno anche un nuovo uso a questa chiesa rimasta chiusa diversi anni. Il ministro ci ha proposto questo progetto che offre al pubblico un percorso di conoscenza". Capponi ha poi spiegato: “In questa prima fase di sperimentazione ci dedichiamo al restauro dei dipinti murali con tre esempi: dipinti ancora su muro, dipinti staccati, come nel caso di Domenichino, e ricomposizione di frammenti”. Sulla parete di fondo della chiesa è quindi possibile seguire il lavoro dei restauratori sui dipinti murali tardo cinquecenteschi appartenenti all'apparato decorativo originale dell'ex Coro delle monache. La parete della sala è decorata da tre lunette: l'Annunciazione, la Madonna del Latte e la Visitazione, realizzati probabilmente nel 1561. La Madonna del Latte è un affresco staccato, databile intorno alla metà del XIV secolo, che presenta vaste porzioni lacunose trattate in "tinta" in un precedente restauro, su di esso interverranno i restauratori, che in questo modo spiegheranno ai visitatori la tematica del trattamento delle lacune su di un affresco. Provengono invece dal complesso della cosiddetta Villa delle Terme degli stucchi dipinti presso Tor Vergata (databili al I secolo d.C.) i circa 7.000 frammenti di affreschi e stucchi che, dopo le operazioni di pulitura e consolidamento, verranno ricomposti mediante la ricerca degli attacchi fra le parti e il riconoscimento dei vari insiemi decorativi. Dal Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia a Roma, proviene invece l'affresco staccato di Domenico Zampieri detto Domenichino raffigurante Narciso, preso in carica dalI’ISCR in accordo con la Soprintendenza e con l'Ambasciata di Francia. Nel caso di questo affresco l’obiettivo è effettuare un'operazione di conservazione e nello stesso tempo di valorizzazione. In questa occasione il ministro Franceschini ha anche risposto a chi chiedeva del crollo avvenuto all’interno della chiesa di S. Croce a Firenze. “I beni culturali in Italia sono di proprietà diverse. Per quello che riguarda la parte pubblica abbiamo aumentato le risorse, dal 2013 ad oggi, da 40 milioni a 3 miliardi di euro, una cifra che consente anche i lavori di ordinaria manutenzione. A questo si aggiungono le risorse provenienti dall'Art Bonus. - ha detto il ministro - Certo, con un patrimonio infinito come il nostro le risorse non basteranno mai, è necessaria una collaborazione tra pubblico e privato, ma la situazione in questi anni è molto cambiata". “Un censimento dei beni a rischio - ha detto ancora Franceschini "in Italia c’è. Ma il patrimonio è sterminato, solo le chiese danneggiate dal terremoto nell'Italia centrale sono circa tremila”. ...