Rinvio a giudizio per la direttrice della Galleria Borghese di Roma
Anna Coliva, alla guida dell’importante museo romano dal 2006, è accusata di assenteismo. In questi oltre 10 anni di mandato, la direttrice ha avviato numerosi progetti, di recente anche la prestigiosa partnership con Fendi per l’istituzione di una piattaforma digitale su Caravaggio ROMA - Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese è stata rinviata a giudizio per truffa. Coliva è infatti accusata per assenteismo. Secondo la magistratura, la direttrice dell’importante museo romano, nei giorni tra il 19 e il 23 maggio del 2014, avrebbe timbrato il cartellino, ma di fatto non sarebbe stata presente nel suo ufficio, recandosi invece in palestra. Si tratta dunque di una settimana di assenza, circa 40 ore, ma tanto è bastato per configurare l’ipotesi di reato di raggiro nei confronti della pubblica amministrazione. L’accusa di falsa attestazione, partita da una denuncia anonima, è sostenuta, a quanto pare, con prove documentali (timbratura del badge con orari e foto dell’auto fuori dalla Galleria) dal pm Maria Letizia Golfieri. Non si tratta di un danno economico, che di fatto è irrisorio e ammonterebbe a poche decine di euro, ma di un accusa comunque pesante e significativa per l’atteggiamento tenuto nei confronti di una pubblica amministrazione. Secondo il capo d’imputazione, infatti, si legge in un articolo di Repubblica la direttrice “si procurava un ingiusto profitto consistito nella percezione della retribuzione come se avesse effettuato la prestazione lavorativa per le ore risultanti mentre in realtà si allontanava per esigenze proprie immotivate e non segnalate”. L’accusa metterebbe a questo punto in discussione anche il possibile rinnovo dell’incarico ai vertici dell’istituzione. Mentre Coliva ha giustificato le sue asssenze sottolinenado di essere stata in possesso di regolare permesso personale, o fuori dal museo per incontri e convegni, se non addirittura in ferie, Alessandro Diddi, difensore della direttrice, ha invece rimarcato che, considerato il suo incarico, “la direttrice neppure dovrebbe strisciare il badge”. ...