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Pericolo inverno, restauratori in soccorso degli affreschi

Castelli (Teramo). Compare anche una dotta figura con gli occhiali con un libro tra le colonne, in una scena con la Madonna, Giuseppe e Gesù, negli affreschi nel chiostro dell’ex convento francescano a Castelli, borgo nel teramano rinomato da secoli per le sue ceramiche. Quell’edificio d’inizio Quattrocento è la casa del Museo delle Ceramiche, trasferito temporaneamente nel vicino Museo dell’Artigianato mentre altri pezzi sono nel deposito, perché il convento è ancora chiuso dal terremoto del 2009. Ma il ciclo d’affreschi del 1712 nel chiostro va salvaguardato per evitare ulteriori guasti con l’inverno, spiega Alessandra Morelli, vicepresidente di  Restauratori Senza Frontiere. Morelli: sugli affreschi è un accordo-pilotaAlessandra Morelli riepiloga che cosa succede: «Abbiamo concluso un accordo con il proprietario, il  Comune. Nel chiostro il ciclo di affreschi,  d’inizio Settecento almeno nel primo strato visibile, racconta episodi della vita di Maria in 21 lunettone intercalati da 38 medaglioni di santi e beati francescani. Il ciclo fu restaurato negli anni Ottanta, il terremoto del 2009 ha procurato danni aggravati da quello del 30 ottobre 2016. Si sono creati spanciamenti, gli intonaci si stanno staccando, perciò faremo una velinatura sugli intonaci per evitare il distacco. Saremo operativi tra il 6 e il 10 novembre. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo è al corrente di tutto e stiamo per inviare loro il progetto. Se poi troveremo fondi per l’intero chiostro ne proporremo il restauro: ne ha bisogno». I restauratori agiscono come volontari, specifica la restauratrice. E le spese? «Il Comune offre vitto, alloggio e i materiali». Agiscono gratis anche se loro sono professionisti? Sì, risponde la restauratrice, perché è un’attività propedeutica.Il museo chiuso dal 2009Con il museo chiuso dal 2009 perché non è partito il restauro del convento? Risponde Raffaello Di Simone, consigliere comunale e delegato dal Comune a questo capitolo: «Non è ripartita la ricostruzione, probabilmente inizierà a primavera. Il professore di restauro dell’università di Chieti e Pescara Stefano D’Avino ha presentato il progetto al Comune. Con un milione e mezzo di euro stanziato anni fa i lavori dovrebbero ripartire nel 2018.  Ma servirà un altro finanziamento per la parte attigua all’ex convento: nella chiesa in stile barocco di Santa Maria degli Angeli o di Costantinopoli a gennaio per la neve è crollato il tetto. Per l’intero aggregato occorrono 2,5 milioni circa, quindi vanno trovati i soldi».L’affiliata per la Protezione CivileÈ in cantiere un accordo analogo con un Comune umbro.  Nel frattempo Rsf, che è un’associazione di promozione sociale, per poter operare nel volontariato ha fondato una neo associazione, Rsf Protezione Civile Beni Culturali, e attende da qualche mese dalle Regioni Marche, Umbria e Lazio la risposta alla sua richiesta di iscrizione. Quando arriverà, la Protezione Civile potrà chiamare i tecnici di Rsf per i primi interventi-tampone in condizioni drammatiche. «Al di là di tutto questo tengo a ricordare che facciamo progetti veri di restauro spesso coinvolgendo la popolazione e le maestranze del posto, organizzando tirocinii anche universitari e convegni», conclude Alessandra Morelli.Articoli correlati:Il restauro diventa una scoperta: un crocefisso anonimo si rivela un capolavoro del primo ‘500Risorse in rete:Restauratori senza frontiereIl museo delle ceramiche di Castelli ...

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