Roma: weekend in musica

I Mercati Traianei

Tornano gli appuntamenti musicali a Mercati Traianei: biglietto simbolico a 1 euro per ascoltare Verdi, Mozart, Schumann, Rachmaninov e Chopin

ROMA – Sarà un week-end in compagnia della grande musica di Giuseppe Verdi, Mozart, Schumann, Rachmaninov e Chopin quello in programma sabato 2 settembre ai Mercati di Traiano (dalle 20 alle 24 ultimo ingresso ore 23, biglietto simbolico di 1 euro) e domenica 3 ore 11.30 al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese (ingresso gratuito). Il programma delle due giornate è realizzato in collaborazione con la Roma Tre Orchestra.

Dopo il successo delle aperture serali del Museo di Roma Palazzo Braschi tutti i sabati di luglio e agosto, il mese di settembre sarà dedicato nuovamente ai MERCATI DI TRAIANO.

Primo appuntamento dunque sabato 2 settembre con due concerti diversi che saranno replicati nel corso della serata. Alle 21.00 e alle 22.30 sulla Terrazza del Belvedere si potrà assistere a Ritratto d’autore: Giuseppe Verdi un racconto della vita e delle opere di Giuseppe Verdi, dell’evoluzione di stile e poetica e della storia dell’epoca. Voce narrante Valerio Vicari, tenore Stefano Marra, pianoforte Andrea Feroci.

Alle 20.15, alle 21.45 e alle 23.15 nella Grande Aula, invece, si svolgerà Il Concerto a domicilio: Mozart, Schumann, Rachmaninov con l’esibizione al pianoforte diFrancesco Grano, Lorenzo Bevacqu e Samuele Piccinini. Saranno eseguiti i seguenti brani:

  1. A. Mozart: Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 in si bemolle maggiore k595
  2. Schumann: Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 54
  3. Rachmaninov: Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in sol minore op. 40

Il biglietto del costo simbolico di 1 euro consentirà al pubblico di accedere al Museo di Via Quattro Novembre, assistere agli spettacoli e ammirare le bellezze storico archeologiche del museo e della mostraI Fori dopo i Fori. La vita quotidiana nell’area dei Fori Imperiali dopo l’antichità.

Grande musica anche domenica 3 settembre alle 11.30 alMUSEO CARLO BILOTTI di Villa Borghese con Ritratto d’autore: Frederyk Chopin. Damiano Paci eseguirà al pianoforte:

Scherzo in si minore n. 1 op. 20

Sonata in si bemolle minore n. 2 op. 35

Ballata in la bemolle maggiore n. 3 op. 47

Barcarola in fa diesis maggiore op. 60

Polacca-Fantasia in la bemolle maggiore op. 61

Le due giornate rientrano nell’iniziativa “Nel week-end l’arte si anima” promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. La programmazione è frutto della collaborazione con importanti istituzioni culturali cittadine quali: Casa del Jazz, Fondazione Musica per Roma, Teatro di Roma, Fondazione Teatro dell’Opera, Accademia Nazionale di Santa Cecilia e con le Orchestre dell’Università Roma Tre e di Sapienza Università di Roma.

Leggi

Baselitz: a Carpi xilografie dal Cabinet d’Arts Graphiques di Ginevra

Baselitz: a Carpi xilografie dal Cabinet d’Arts Graphiques di Ginevra

 

“Sottosopra”, l’esposizione, che si tiene in occasione della XVIII Biennale di Xilografia contemporanea, presenta 40 opere dell’artista tedesco realizzate tra gli anni ottanta e novanta del Novecento

Dal 15 settembre al 12 novembre 2017, Carpi ospita una personale di Georg Baselitz (Deutschbaselitz, 1938), uno degli artisti più importanti, celebrati e influenti a livello internazionale.

Ai Musei di Palazzo dei Pio, l’autore tedesco presenta 40 xilografie, donate al Cabinet d’Arts Graphiques di Ginevra, realizzate tra gli anni ottanta e novanta del secolo scorso.

L’esposizione, curata da Enzo Di Martino e Manuela Rossi, ideata e prodotta dal Comune di Carpi – Musei di Palazzo dei Pio, col contributo di Fondazione Cassa Risparmio di Carpi, BPER – Banca Popolare dell’Emilia Romagna, CMB, Assicoop-Unipol Assicurazioni, si tiene in occasione della XVIII Biennale di Xilografia contemporanea ed è parte del programma di Festivalfilosofia sulle arti, in programma tra il 15 e 17 settembre, a Carpi, Modena e Sassuolo.

Dopo gli omaggi a Jim Dine (2009), Adolfo De Carolis (2011), a Mimmo Paladino (2013) e a Emilio Isgrò (2015), la Biennale di Xilografia celebra Georg Baselitz, il quale intrattiene con Carpi un legame particolare, quasi sorprendente.

Nella collezione di stampe donate dallo stesso Baselitz al museo ginevrino, infatti, sono presenti due chiaroscuri di Ugo da Carpi, oltre a due esemplari della Sibilla da Raffaello, in versioni cromatiche differenti e a una xilografia di Niccolò Vicentino e un chiaroscuro di Niccolò Boldrini, coevi del maestro di Carpi.

La presenza di lavori di Ugo da Carpi nella sua collezione personale induce a pensare che Baselitz abbia voluto avere la possibilità di studiare quelle opere che stanno alla base della tecnica xilografica a chiaroscuro di cui l’artista rinascimentale carpigiano è stato uno dei più importanti esponenti.

Ma non solo; Baselitz sente nel suo essere artista, una sorta di affinità con Ugo da Carpi perché, come scrive Manuela Rossi nel suo testo in catalogo “Ugo da Carpi è uno di quegli artisti che nel suo tempo ha fatto quello che gli altri non facevano e non solo per una questione tecnica, che ha comunque risolto, ma soprattutto per una ragione culturale: rendere accessibile l’immagine d’arte riservata a pochi è stata senza dubbio una delle rivoluzioni sociali più importanti che l’opera di Ugo e degli altri incisori del Rinascimento ha determinato”.

In Baselitz, la grafica non è certo una voce minore, ma riveste un’importanza pari alla sua produzione pittorica e plastica. “Ho fatto xilografie – ha ricordato – sempre quando avevo la necessità di presentare in una forma definitiva un quadro, un’idea d’immagine sviluppata da me e manifesta nei quadri”.

Le opere incise che costituiscono il percorso espositivo a Palazzo dei Pio non tradiscono i canoni che caratterizzano la sua cifra espressiva, ormai divenuta riconoscibile, dove la tradizionale costruzione dell’immagine risulta completamente stravolta. Nelle sue creazioni, la legge gravitazionale viene sconfitta e l’immagine viene capovolta non tanto per generare stupore quanto per mettere in gioco un processo intellettuale e spirituale completamente diverso. Attraverso il capovolgimento, Baselitz toglie allo spettatore il dato che assimila il soggetto ritratto alla realtà e lo trasferisce nel campo dell’organizzazione plastica e visuale. Svuotata del proprio contenuto, la rappresentazione esiste come insieme di segni e colori.

Accompagna la mostra un catalogo APM edizioni.

 

Vademecum

BASELITZ. SOTTOSOPRA
Xilografie dal Cabinet d’Arts Graphiques di Ginevra
Carpi (MO), Musei di Palazzo dei Pio (piazza dei Martiri, 68)
15 settembre – 12 novembre 2017
Orari: da martedì a domenica, ore 10-13; giovedì, sabato, domenica e festivi anche 15-19. Chiuso il lunedì.
Ingresso: intero 5 euro, ridotto 3 euro
Info: tel 059/649955 – 360

Leggi

Vittorio Sgarbi racconta Gianfranco Bruno a Pietrasanta

Vittorio Sgarbi racconta Gianfranco Bruno a Pietrasanta

Presentazione del volume dedicato all’opera pittorica del noto critico d’arte. Insieme a Sgarbi, Flavio Arensi

ROMA – Mercoledì 30 agosto 2017, alle ore 19.00, il Salone della SS. Annunziata del Chiostro di Sant’Agostino di Pietrasanta (LU), Vittorio Sgarbi ospita la presentazione del volume “Gianfranco Bruno pittore (Genova 1937-2016)”, dedicato all’opera pittorica del noto critico e studioso d’arte, affermatosi per mostre e saggi di rilevanza nazionale ed internazionale, a poco più di un anno dalla sua scomparsa.

A parlarne saranno Vittorio Sgarbi, autore del saggio introduttivo dedicato alla figura dell’artista genovese, e il critico d’arte Flavio Arensi che ha condiviso con Gianfranco Bruno un intenso rapporto di amicizia e di carriera professionale.

Il libro (Erga Edizioni) è curato da Lia Perissinotti e contiene i testi di Claudio Nembrini e Ruggero Savinio.

La serata è a ingresso libero.

Gianfranco Bruno è stato direttore, dal 1969 al 2001, dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, rinnovandone completamente l’istituzione. Dedicatosi inizialmente, fin dagli ultimi anni del liceo classico, quasi esclusivamente alla pittura, in particolare quella a olio, si impegna, sempre più assiduamente, nella critica d’arte che diverrà nel tempo la sua attività “ufficiale”, senza che questo gli impedisca di proseguire con continuità il suo percorso artistico nell’intero arco della sua vita.

Importante nella sua formazione il soggiorno romano, durante il quale conosce Mafai, Mazzacurati e Fausto Pirandello, frequentazioni che lo introducono nell’ambiente artistico locale e consolidano il suo interesse per la Scuola romana. Successivamente vive a Milano, città con cui rimarrà sempre in contatto. Frequenterà nel tempo in particolare Testori, Tassi, Francese, Chighine, Morlotti, Savinio. Nel 1969, in concomitanza con la sua nomina di direttore dell’Accademia Ligustica, si trasferisce definitivamente a Genova. Dalla metà degli anni Settanta inizia a privilegiare la tecnica del pastello, che diventerà nel tempo il suo mezzo di espressione più consueto. Il suo orientamento artistico si fonda sulla convinzione che esista una continuità tra l’arte antica e quella moderna e in questo senso si può ben comprendere la sua predilezione per l’arte figurativa ed il rifiuto di qualsiasi “originalità” e compromissione in funzione del mercato. Attività artistica e attività critica trovano quindi ambedue motivazione in una scelta di orientamento corrispondente a ben motivate predilezioni personali. Rarissime le apparizioni pubbliche del suo lavoro. Sempre apparso restio ad esporre le sue opere per timore di una negativa interferenza tra la sua attività pubblica di critico e quella più intima e privata di pittore. Prima ed unica personale in Italia, nel 1998, alla Galleria Appiani Arte Trentadue di Milano. Di lui, Vittorio Sgarbi ha scritto: “Bruno è interprete lucido come storico e come pittore”.

Gianfranco Bruno è tra i curatori di importanti mostre allestite in Versilia, in Garfagnana e a Viareggio, con successo di pubblico e di critica. Si ricordano: a Seravezza, Palazzo Mediceo, Plinio Nomellini e la Versilia, 1989; Giuseppe Viner, 1992; Alla ricerca dell’Eden, il paesaggio della Versilia nella pittura italiana tra Otto e Novecento, 1999; Lorenzo Viani. Un maestro dell’espressionismo europeo, 2000; Geometrie della luce. Il paesaggio della Toscana nella pittura italiana tra otto e novecento, 2001; Moses Levi, 2002. A Barga, Palazzo Comunale Pascoli e Nomellini, 1986, e a Villa Gherardi Alberto Magri. Un pittore del ‘900, 1996. A Castelnuovo Garfagnana, Rocca Ariostesca Giovan Battista Santini, 1998. A Viareggio, Palazzo Paolina,  Ai confini della mente. La follia nell’opera di Lorenzo Viani, 2001. 

Leggi