L’arte incontra il divertimento al Chiostro del Bramante

Piero Fogliati, Prisma Meccanico

Tinguely, Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans op De Beeck, De Dominicis, Gander, questi alcuni dei nomi protagonisti della mostra ENJOY , a cura di Danilo Eccher

ROMA – Al Chiostro del Bramante a Roma, il 23 settembre, apre ENJOY. L’arte incontra il divertimento, una mostra a cura di Danilo Eccher. L’esposizione prosegue il percorso iniziato già con  LOVE. L’Arte incontra l’amore, una mostra di grande successo, che in soli sei mesi ha registrato oltre 150mila presenze. 

Con queste rassegne, a cura di DART Chiostro del Bramante, il Chiostro del Bramante persegue una nuova linea programmatica del tutto originale e fuori dagli schemi delle convenzioni espositive.

Enjoy dunque vuole indicare non solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e spazialità” alle opere di artisti di acclamata fama.  Saranno molti i lavori site specific, pensati e costruiti dagli artisti proprio per gli ambienti del Chiostro del Bramante, così come verranno proposte molte opere inedite. 

Tra i grandi nomi ospitati troviamo Tinguely, Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans op De Beeck, De Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo millennio, accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto nell’accezione etimologica della parola: portare altrove.

Afferma Danilo Eccher, curatore della mostra: “La dimensione del piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti. L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della sorpresa”.

Dalle sculture leggere di Alexander Calder al labirinto infinito di specchi di Leandro Erlich, fino alle installazioni ludico-concettuali di Martin Creed e ai giochi di luci illusorie di TeamLab, lo spettatore potrà perdersi in una nuova realtà tutta da scoprire. 

Come sosteneva Paul Klee: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.

Vademecum

Dal 23 Settembre 2017 al 18 Febbraio 2018
ROMA, Chiostro del Bramante
www.chiostrodelbramante.it/
dal 23 settembre 2017 al 25 febbraio 2018 HASHTAG UFFICIALE
#enjoychiostro
INFO e PRENOTAZIONI
T / M +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00)
infomostra@chiostrodelbramante.it
Orari
Da lunedì a venerdì 10.00 – 20.00
Sabato e Domenica 10.00 – 21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperture straordinarie
1° novembre 10.00 – 21.00
8 dicembre 10.00 – 21.00
24 dicembre 10.00 – 17.00
25 dicembre 16.00 – 21.00
26 dicembre 10.00 – 21.00
31 dicembre 10.00 – 19.00
1° gennaio 10.00 – 21.00
6 gennaio 10.00 – 21.00
La biglietteria chiude un’ora prima
BIGLIETTI
Acquisto biglietti online: www.ticketone.it
Biglietto intero 13 € (audio guida inclusa) Biglietto ridotto 11 € (audio guida inclusa)

Leggi

L’arte incontra il divertimento al Chiostro del Bramante

Piero Fogliati, Prisma Meccanico

Tinguely, Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans op De Beeck, De Dominicis, Gander, questi alcuni dei nomi protagonisti della mostra ENJOY , a cura di Danilo Eccher

ROMA – Al Chiostro del Bramante a Roma, il 23 settembre, apre ENJOY. L’arte incontra il divertimento, una mostra a cura di Danilo Eccher. L’esposizione prosegue il percorso iniziato già con  LOVE. L’Arte incontra l’amore, una mostra di grande successo, che in soli sei mesi ha registrato oltre 150mila presenze. 

Con queste rassegne, a cura di DART Chiostro del Bramante, il Chiostro del Bramante persegue una nuova linea programmatica del tutto originale e fuori dagli schemi delle convenzioni espositive.

Enjoy dunque vuole indicare non solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e spazialità” alle opere di artisti di acclamata fama.  Saranno molti i lavori site specific, pensati e costruiti dagli artisti proprio per gli ambienti del Chiostro del Bramante, così come verranno proposte molte opere inedite. 

Tra i grandi nomi ospitati troviamo Tinguely, Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans op De Beeck, De Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo millennio, accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto nell’accezione etimologica della parola: portare altrove.

Afferma Danilo Eccher, curatore della mostra: “La dimensione del piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti. L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della sorpresa”.

Dalle sculture leggere di Alexander Calder al labirinto infinito di specchi di Leandro Erlich, fino alle installazioni ludico-concettuali di Martin Creed e ai giochi di luci illusorie di TeamLab, lo spettatore potrà perdersi in una nuova realtà tutta da scoprire. 

Come sosteneva Paul Klee: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.

Vademecum

Dal 23 Settembre 2017 al 18 Febbraio 2018
ROMA, Chiostro del Bramante
www.chiostrodelbramante.it/
dal 23 settembre 2017 al 25 febbraio 2018 HASHTAG UFFICIALE
#enjoychiostro
INFO e PRENOTAZIONI
T / M +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00)
infomostra@chiostrodelbramante.it
Orari
Da lunedì a venerdì 10.00 – 20.00
Sabato e Domenica 10.00 – 21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperture straordinarie
1° novembre 10.00 – 21.00
8 dicembre 10.00 – 21.00
24 dicembre 10.00 – 17.00
25 dicembre 16.00 – 21.00
26 dicembre 10.00 – 21.00
31 dicembre 10.00 – 19.00
1° gennaio 10.00 – 21.00
6 gennaio 10.00 – 21.00
La biglietteria chiude un’ora prima
BIGLIETTI
Acquisto biglietti online: www.ticketone.it
Biglietto intero 13 € (audio guida inclusa) Biglietto ridotto 11 € (audio guida inclusa)

Leggi

Milano. Viasaterna ospita Milan Unit. Un’opera aperta di Ramak Fazel

Milano. Viasaterna ospita Milan Unit. Un’opera aperta di Ramak Fazel

La mostra, della durata di un anno, presenta l’intero archivio realizzato dall’artista iraniano tra il 1994 e il 2009. L’esposizione proseguirà con una project room e una serie di incontri di approfondimento

MILANO – Da mercoledì 20 settembre, per un interno anno, fino a venerdì 14 settembre 2018, Viasaterna presenta Milan Unit, l’archivio fatto di stampe, negativi, originali e personal ephemera, che l’artista iraniano Ramak Fazel ha costruito e assemblato lungo un arco temporale che va dal 1994, anno in cui si è trasferito a Milano, sino al 2009 quando ha fatto ritorno negli Stati Uniti.

Come ha spiegato lo stesso Fazel, l’archivio non è solo la somma dei suoi contenuti, ma qualcosa di più articolato e complesso. Si tratta di una raccolta multiforme di materiali in cui l’esperienza professionale dell’artista ha finito per mescolarsi a tutta una serie di documenti, oggetti e collezioni appartenenti alla sua vita privata, dando vita ad un racconto che è sì unitario e personale, ma anche al tempo stesso estremamente espanso, frammentato, capace di includere approcci e toni estremamente diversi tra loro.

Nato a cavallo del Duemila, negli anni di spartiacque che hanno segnato il passaggio dall’analogico al digitale, Milan Unit rappresenta un tentativo di rispondere alla crisi di senso, offrendosi quale “survival strategy” rispetto al progressivo avvento del digitale ed alla conseguente smaterializzazione dei corpi, a favore del virtuale.

Niente in Milan Unit sembra essere stato affidato al caso. Al tempo sì, ma non al caso. Esistono un ordine e una regola, sistematicamente applicati. Uno schema di etichette, colori e parole chiave che da una parte funzionano come cardini per una strategia di orientamento, categorie pre-individuali messe a disposizione di chi guarda ed è chiamato a farsi parte attiva del progetto, e dall’altra sembrano ricostruire gli stessi processi di pensiero che hanno guidato l’attività di catalogazione e conservazione di Fazel.

Da qui Milan Unit come opera aperta e da-aprire, con la volontà di riattivare un rapporto tra soggetto e oggetto che sia partecipato ed anche partecipativo, con la consapevolezza che “di fronte a un’immagine, infine, dobbiamo riconoscere con umiltà che essa probabilmente ci sopravvivrà, che siamo noi l’elemento fragile, passeggero, e che è l’immagine l’elemento futuro, l’elemento della durata. L’immagine ha spesso più memoria e più avvenire di colui che la guarda”

Vademecum

Milan Unit
Un’opera aperta di Ramak Fazel
Da mercoledì 20 settembre 2017 a venerdì 14 Settembre 2018
Inaugurazione: martedì 19 settembre 2017, dalle 18.00 alle 21.00
Un anno di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 19. Mattine e sabato su appuntamento.
Dove: VIASATERNA, Via Giacomo Leopardi 32, Milano, 02.36725378
www.viasaterna.com

Leggi

Roma. Successo della mostra “Labirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento”

Giorgio da Castelfranco detto Giorgione (Castelfranco Veneto, 1477 c. – Venezia, 1510) Due amici 1502 c. Olio su tela, cm 77 x 66,5 Roma, Museo di Palazzo Venezia

Un progetto complesso e ambizioso, che ha coinvolto due sedi espositive, Palazzo Venezia e Castel  Sant’Angelo ed è stato al centro della grande iniziativa del Polo Museale del Lazio, Art City estate 2017

ROMA – Domenica 17 settembre si è chiusa con successo di pubblico e critica la mostraLabirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento”, che ha coinvolto le due sedi espositive diPalazzo Venezia e Castel Sant’Angelo a Roma

Sono stati 273.205 i visitatori di questa ambiziosa esposizione a cura di Enrico Maria Dal Pozzolo, fra i massimi specialisti di pittura veneta fra l’età rinascimentale e barocca, con una media giornaliera di 3.177 presenze. 

La mostra, promossa e organizzata dal Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, è stata costruita intorno ad un capolavoro di Giorgione, i due amici, un doppio ritratto ormai da tempo considerato da gran parte della critica come uno dei capisaldi del maestro di Castelfranco, ma ancora poco noto rispetto alla sua straordinaria rilevanza, come punto di svolta epocale nella ritrattistica italiana del primo Cinquecento.  Il percorso espositivo comprendeva  complessivamente 45 dipinti, 27 sculture, 36 libri a stampa e manoscritti, oltre a numerosi altri oggetti, stampe e disegni.

La mostra ha raggiunto pienamente il suo obiettivo, valorizzare un Capolavoro delle collezioni di Palazzo Venezia e il sito nel suo complesso, con l’apertura di nuovi percorsi di visita  e perfino del nuovo ingresso da Piazza Venezia, oltre a caratterizzare l’offerta culturale di Castel Sant’Angelo con un progetto espositivo di alto profilo storico e artistico.

Leggi

Al Centro Barbican di Londra due nuovi murales firmati Banksy

Al Centro Barbican di Londra due nuovi murales firmati Banksy

L’autenticità dei due lavori viene confermata dallo stesso misterioso artista di Bristol nel suo profilo Instagram, dove parla di ”collaborazione non ufficiale” allo spettacolo/mostra di Basquiat, che si terrà dal 21 settembre presso lo stesso Centro teatrale

LONDRA – Sono apparsi sui muri del Centro Barbican Arts di Londra, il più grande centro teatrale d’Europa, due murales dell’artista Banksy, ispirati alla prossima mostra dedicata a Jean-Michael Basquiat, che si terrà presso lo stesso Centro a partire da mercoledì 21 settembre. L’esposizione ospiterà oltre 100 opere, tra cui anche fotografie e filmati, oltre a materiali d’archivio relativi all’artista scomparso prematuramente nel 1988 per overdose di eroina. 

A confermare la paternità e l’autenticità dei due graffiti è stato lo stesso Banksy sul suo profilo Instagram. L’artista ha definito i due lavori una ”collaborazione non ufficiale” allo spettacolo/mostra di Basquiat, ha poi descritto il Barbican Centre come un “luogo particolarmente attento a cancellare qualsiasi graffito dal proprio muro”.

Le due immagini si ispirano appunto a Basquiat. La prima mostra una ruota panoramica in cui ogni cabina è sostituita da una corona, motivo ricorrente nell’arte del writer americano, e dove si vede un gruppo di persone in fila al botteghino.

La polemica di Banksy è rivolta probabilmente al fatto che la mostra venga “messa in scena” in un teatro, posto quanto mai lontano dalla strada, dove Basquiat aveva espresso la sua arte e la sua creatività.

La seconda immagine, ispirata al lavoro di Basquiat dal titolo ”Child and dog in a hydrant” del 1982, ritrae due poliziotti che interrogano un ragazzo, quello appunto raffigurato da Basquiat nel suo murale apparso a Johnnypump,  mentre il suo cane li osserva.  La descrizione su Instagram di questo graffito è: “Ritratto di Basquiat mentre la polizia gli dà il benvenuto – una collaborazione (non ufficiale) con la nuova mostra di Basquiat”.

 

Il misterioso artista di Bristol conferma ancora una volta la sua vena polemica, il suo costante impegno politico e sociale, in particolare l’attenzione e il sostegno a cause umanitarie. 

Solo qualche giorno fa era apparso un nuovo lavoro dell’artista, dal titolo ‘Civilian Drone Strike’, esposto a Londra alla fiera ‘Art the Arms’. L’opera raffigurava tre droni in procinto di distruggere il disegno di una bambina proprio nei giorni in cui nella capitale britannica si stava svolgendo la più grande fiera mondiale di armi. 

Leggi

Rai 5. Firenze, la culla del Rinascimento

Veduta della Grotta, in un cortile interno di Palazzo Corsini

Il capoluogo toscano è protagonista della quinta puntata di “C’era una volta una casa”, in onda martedì 19 settembre alle 20.15 

Nella città culla del Rinascimento, dopo una dovuta sosta in piazza della Signoria, museo a cielo aperto, la prima tappa è Palazzo Gondi: il Marchese Bernardo e sua moglie Vittoria accompagnano i telespettatori nelle maestose stanze del loro palazzo, progettato nel 1489 da Giuliano da Sangallo. All’interno quadri, affreschi e opere d’arte di inestimabile bellezza. Il viaggio prosegue con uno dei giardini privati più grandi d’Europa contenuti all’interno delle mura di una città.

Dentro Firenze ci sono infatti 6 ettari di giardino all’inglese, voluti dal marchese Pietro Torrigiani ai primi dell’Ottocento. Un parco delle meraviglie dove percorrere un affascinante itinerario romantico-sentimentale, guidati dal marchese Raffaele Torrigiani di Santa Cristina.

Infine, a due passi dal Ponte Vecchio, con un affaccio mozzafiato sull’Arno, Palazzo Corsini al Parione, unico esempio di palazzo fiorentino con numerose sculture che si avvicendano sulle balaustre esterne. Tra maestosi scaloni di pietra serena e architetture da sogno, come la grotta ricoperta di conchiglie, si scoprono capolavori dell’arte realizzati da maestri del calibro di Sandro Botticelli e Filippino Lippi. La contessa Lucrezia Corsini Miari Fulcis e sua nipote Livia Sanminiatelli Branca raccontano la storia di cui è stato testimone e protagonista il loro palazzo, alla cui cura si dedicano amorevolmente.

Leggi

Museo Egizio di Torino. Conferenza sull’evoluzione dei sarcofagi durante la 21esima Dinastia

Museo Egizio di Torino. Conferenza sull’evoluzione dei sarcofagi durante la 21esima Dinastia

Un appuntamento con il Professor Rogério Sousa dedicato all’arte e alla produzione dei “sarcofagi gialli”

TORINO – Ricomincia al Museo Egizio di Torino il ciclo di conferenze che racconta il prezioso lavoro di ricerca dei più famosi studiosi ed egittologi provenienti da tutto il mondo.

Il primo incontro è con il Professor Rogério Sousa, ricercatore presso l’Università di Coimbra e coordinatore del progetto “Gate of Priests” a Bab el-Gasus .Il titolo della conferenza che avrà luogo martedì 19 settembre, alle ore 18.00, è Gilded Flesh – Coffin Decoration And Its Symbolism In The Theban Necropolis (21st Dynasty) 

La conferenza, in lingua inglese, indagherà l’evoluzione e l’influenza artistico-culturale dell’elemento più importante di una sepoltura: il sarcofago.

Il Professor Sousa racconterà l’incredibile attività dei laboratori Tebani durante la 21esima Dinastia. In questo periodo si sono prodotti alcuni dei più complessi artefatti del mondo antico: quelli che vengono conosciuti oggi come “sarcofagi gialli” e che rappresentano una profonda rottura con la tradizione.

Attualmente coinvolto nello studio comparativo delle decorazioni di questi sarcofagi, Sousa ne illustrerà il carattere dinamico che ha originato un’evoluzione senza precedenti e ha definito le linee guida di una nuova tendenza artistica rivolta alla complessità.

Durante questo incontro verrà esaminata la trasformazione decorativa dei “sarcofagi gialli”, prestando attenzione alla ricostruzione del suo simbolismo e alla sua influenza sul lavoro degli artigiani e sull’attività laboratoriale – incredibilmente vivace – in un momento storico di dura crisi economica e instabilità politica.

Il Museo Egizio sostiene e incoraggia il prezioso lavoro di ricerca e manifesta, attraverso questo ciclo di incontri, la forte spinta di condivisione del proprio sapere e di coinvolgimento nella scoperta della storia e della civiltà egizia, ospitando studiosi e ricercatori provenienti dai più prestigiosi centri di ricerca del mondo come: il Musée du Louvre, l’Ägyptisches Museum di Leipzig e l’University of Warsaw.

Vademecum

Museo Egizio in via Accademia delle scienze 6.
La conferenza si terrà in lingua inglese.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per informazioni: tel. 0115617776 – info@museoegizio.it

Leggi

A Faenza la XII edizione del Premio Nazionale delle Arti 2017 – Sezione design

A Faenza la XII edizione del Premio Nazionale delle Arti 2017 – Sezione design

Organizzata da ISIA di Faenza e promossa dal MIUR, la nuova edizione del Premio è frutto del lungimirante lavoro di Giovanna Cassese e Marinella Paderni, rispettivamente presidente e direttore dell’Istituto

RAVENNA – La città di Faenza ospita dal 28 settembre al 15 ottobre 2017 la XII edizione del Premio “Premio Nazionale delle Arti 2017 – Sezione design” dal titolo Future is Design

La nuova edizione del Premio Nazionale delle Arti 2017 – Sezione design, nato dal lavoro di Giovanna Cassesepresidente dell’Istituto Superiore Industrie Artistiche Design e Comunicazione di Faenza, Marinella Padernidirettore dello stesso, si distingue dalle precedenti edizioni a partire dal motto “Future is design”, che identifica significativamente la continua evoluzione del mondo del design.

Spiega Giovanna Cassese: “Il design e il made in Italy sono un grande patrimonio materiale e immateriale identitario dell’Italia e a tutti gli effetti la formazione è un momento nodale nel complesso sistema contemporaneo dell’arte e del design. Puntare sui giovani talenti significa incentivare la ricerca e la produzione e riflettere sui nuovi scenari del terzo millennio. Il Premio organizzato per la prima volta dall’ISIA di Faenza con i suoi eventi correlati (mostre e convegno) nasce da un unico concept poichè formazione, ricerca, produzione, esposizione e valorizzazione sono le facce di una stessa medaglia. Il PNA sarà una grande festa e un importante momento di incontro tra i giovani e gli addetti ai lavori”.

Sono state numerose le facoltà di design italiane e europee a precisare al Premio, proponendo oltre 100 progetti nelle varie tematiche, tra cui l’experience design, il design sociale, l’innovazione, il dialogo tra design e linguaggi visivi

54 sono invece i progetti finalisti che sono stati selezionati da una giuria di esperti nominati dal MIUR e composta da Luisa Maria Collina, Beppe Finessi, Giulio Iacchetti, Anty Pansera e Massimiliano Tonelli. I progetti saranno esposti in una mostra allestita per l’occasione presso le antiche sale dell’ISIA recentemente ristrutturate.

Il 28 settembre riterrà la cerimonia di premiazione  presso la sede dell’ISIA. La stessa sera verrà inaugurata la mostra Builders of Tomorrow. Immaginare il futuro tra design e arte presso il MIC, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, a cura di Giovanna Cassese e Marinella Paderni Aperta fino al 5 novembre 2017, la mostra vede il contributo di un comitato scientifico di prestigio composto da Claudia Casali, Stefano Casciani, Daniela Lotta e Irene Biolchini.

Il 29 e 30 settembre sempre l’ISIA ospiterà il convegno Oltre il confine. Dialoghi e contaminazioni per un’estetica e una didattica del Design del terzo millennio dedicato alle tematiche del premio, che riserverà uno spazio importante alle testimonianze dei protagonisti nel campo della formazione universitaria nel design, della progettazione e delle industrie culturali creative.

Inoltre, dal 29 settembre al 15 ottobre, la città di Faenza ospiterà la mostra ISIA ON dedicata agli studenti dell’ISIA di Faenza presso il Ridotto del Teatro Masini, per offrire uno spazio di approfondimento ai progetti dei futuri addetti ai lavori.

Infine, il 15 ottobre la XII edizione del Premio Nazionale delle Arti saluterà la città con un evento di chiusura dal titolo Living with Fashion , una sfilata/performance che metterà in scena una collezione di abiti e oggetti progettati dagli studenti dell’ISIA di Faenza.

Il Premio vede per la prima volta il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale , del MiBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dell’AIAP – Associazione italiana design della comunicazione visiva, dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale, del MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Faenza e della Provincia di Ravenna.

www.isiafaenza.it/

Leggi

Paul Klee in mostra al Beyeler Museum di Basilea

Paul Klee, Segno in giallo, 1937, 210 (U 10). Pastello su cotone e pasta colorata su tela, 83,5 x 50,3 cm. Fondation Beyeler, Riehen / Basilea, Beyeler

Dal 1 ottobre al 27 gennaio 2018 una retrospettiva che presenta al pubblico un nucleo di circa 100 creazioni astratte dell’artista svizzero, riunendo preziosi prestiti da numerose istituzioni e collezioni private d’Europa e altrove

BASILEA – Nella prima metà del XXesimo secolo, la rinuncia al figurativo e lo sviluppo dell’arte astratta divengono tema primario per molti artisti europei. Tra questi l’artista svizzero Paul Klee, a cui il Beyeler Museum di Basilea dedica una mostra in forma retrospettiva incentrata appunto sulle sue creazioni astratte.

La produzione artistica di Klee, ricca di quasi 10.000 lavori, offre infatti alcuni esempi assolutamente appassionanti – composizioni di gioventù come anche opere tardive – di elaborazione di universi iconografici astratti e processi di astrazioni pittoriche. 

D’altra parte è lo stesso Klee ad affermare in uno scritto del 1914: “Io sono astratto con qualche ricordo”. Egli non fa distinzione tra opere astratte e figurative, come le immagini figurative hanno sempre nella sua pittura un significato simbolico e non imitativo, anche le opere astratte nascono spontaneamente dal ricordo della realtà. 

Gli aspetti essenziali di opere non figurative di Klee assumono dunque una importanza capitale in tutta la sua creazione: natura, architettura, musica e segni grafici.

La mostra di Basilea ospita circa un centinaio di opere dell’artista svizzero, a partire dal 1913. L’esposizione riunisce preziosi prestiti importanti di numerose istituzioni e collezioni private d’Europa e altrove. In mostra anche lavori solitamente poco esposti che permetteranno di scoprire Klee sotto una nuova luce. 

Klee, insieme a Picasso è l’artista più rappresentato nella Collezione Beyeler. Il fondatore del museo, Ernst Beyeler, ha sostenuto in molteplici modi l’opera di Paul Klee. La passione del collezionista si focalizzava principalmente sull’opera tardiva di Klee, che apprezzava particolarmente per “la sua qualità cromatica e la sua forza espressiva”.

Vademecum

Dal 01 Ottobre 2017 al 21 Gennaio 2018
Fondation Beyeler,
Baselstrasse 101 – CH-4125 Basilea
Info: gatmata@libero.it
www.fondationbeyeler.ch

Leggi