MAXXI. Il gruppo DEED vince la prima edizione di MUSEUM BOOSTER

MAXXI. Il gruppo DEED vince la prima edizione di MUSEUM BOOSTER

La maratona digitale di 34 ore non stop, per creare servizi per il museo del futuro, è stata vinta dal gruppo che ha presentato il prototipo di un bracciale a trasmissione sonora che libera il visitatore da qualsiasi guida, mappa, supporto

ROMA – La prima edizione di MUSEUM BOOSTER, ideata e promossa dal MAXXI in collaborazione con Groupama Assicurazioni, per ideare prototipi di prodotti digitali in grado di rinnovare l’esperienza di visita museale, è stata vinta dal gruppo DEED, composto da Luca Gianfreda, Edoardo Parini, Emiliano Parini e Guido Porcaro. 

La sfida ha visto protagonisti 11 gruppi per un totale di 56 partecipanti, tra sviluppatori, programmatori, designer, maker, esperti di comunicazione e marketing, copywriter, data analyst, art director, accomunati dalla passione per Arte, nuove tecnologie e digitale. 

La maratona è durata 34 ore consecutive, dalle 9.00 di sabato 21 alle 19.00 di domenica 22 ottobre

DEED ha presentato “get” il prototipo di un bracciale a trasmissione sonora che libera il visitatore da qualsiasi guida, mappa, supporto, consentendogli di accedere a contenuti audio di approfondimento, semplicemente avvicinando il dito al proprio orecchio, sfruttando la tecnologia bone conduction, ossia la trasmissione sonora attraverso la conduzione ossea.

Il progetto è stato scelto da una giuria di esperti composta da Barbara Gasperini giornalista; Andrea Manieri Capo Progetto Direzione Ricerca e Innovazione Engineering; Alfredo Valeri Direttore Ricerca Associazione Civita; Prisca Cupellini Responsabile Digital MAXXI; Elena Pelosi Responsabile Formazione MAXXI, con la seguente motivazione: “Per l’utilizzo di una tecnologia capace di rinnovare l’esperienza del visitatore in modo dirompente rispetto al passato”.

DEED riceverà il riconoscimento economico di 5.000 Euro per sviluppare il suo progetto, con il sostegno del MAXXI, che ne diventerà luogo di sperimentazione per un anno.

Al secondo e al terzo posto si sono classificati 4OUR (Giulia Centonze, Michele Cirillo, Francesco Di Girolamo, Anna Tatananni) con il progetto Flȃneur che secondo la giuria ha il pregio di poter “educare il pubblico all’uso del digitale” grazie alla sua semplicità, e EXAMUSE (Silvia Falabella, Enzo Masci, Maria Vittoria Sorgi, Vittoria Rosati Tarulli) con il progetto Examuse che la giuria ha riconosciuto “estremamente avanzato dal punto di vista scientifico” e dalle grandi potenzialità. A loro vanno rispettivamente il premio di 1500 e 800 Euro del secondo e terzo posto.

“La partecipazione, l’energia e le competenze messe in campo – ha commentato Prisca Cupellini, Responsabile Digital MAXXI – ci dimostrano quanto si possa fare per migliorare, innovare e trasformare attraverso la tecnologia, l’esperienza dei luoghi di cultura. Sperimentare per un anno il progetto vincitore negli spazi del MAXXI, di certo contribuirà non solo a cambiare la percezione dell’offerta culturale del museo, ma anche il modo in cui le nostre proposte verranno elaborate”.

I membri del gruppo DEED hanno dichiarato in seguito alla vittoria: “É da tempo che lavoriamo sulle esperienze che l’utente fa grazie alla tecnologia e riflettiamo sull’eccessivo utilizzo e la dipendenza dagli smartphone e la semplicità della soluzione offerta dal nostro progetto è “Mettimi in tasca e goditi la mostra”. E’ stata una soddisfazione immensa aver vinto Museum Booster. Abbiamo partecipato perchè con la nostra startup stiamo lavorando a differenti tipi di soluzioni nel campo Wearable e volevamo approfondire il tema museale per studiarne le possibilità. Da romani e imprenditori abbiamo affrontato la sfida unendo passione, lavoro e amore per la nostra città”.

“Supportare lo sviluppo di nuove tecnologie e sostenere la formazione attraverso l’innovazione è nel DNA del Gruppo – ha  dichiarato Giorgia Freddi Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne Groupama Assicurazioni – a settembre abbiamo lanciato l’Academy Born2Code per dare a giovani talenti l’opportunità di essere formati sulle nuove professioni richieste dal mercato. Grazie alla partnership con il MAXXI, Museum Booster è stato inserito nel percorso formativo di Born2Code contribuendo alla formazione dei ragazzi e alimentando il sostegno ai luoghi della cultura: il successo di questa prima edizione aprirà la strada a progetti e iniziative sempre più all’avanguardia”.

www.maxxi.art  www.groupama.it | #MuseumBooster

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ZArt Urban Studio in collaborazione con N U D A presenta “La Calle Grande”

Fabio Gismondi_ PPP (80x80 su tavola)

La mostra, aperta dal 27 ottobre al 27 novembre 2017, realizzata in collaborazione con N U D A – New Urban Dirty Art, collettivo di neo-formazione nato a sostegno della street culture, presenta importanti protagonisti del panorama nazionale e internazionale

ROMA – Apre venerdì 27 ottobre presso ZArt Urban Studio, vera e propria street art gallery nata sotto la direzione artistica di Zaire Torrealba, La calle grande”, exhibit collettiva dedicata al mondo della street art e della cultura urbana. 

Il titolo dell’esposizione La calle grande deriva da un’espressione tipica della cultura latino-americana, come racconta la curatrice stessa, Zaire Torrealba, poliedrica artista venezuelana che si muove tra la moda e l’arte: “La calle grande si pronuncia la cage grande, letteralmente la grande strada, rappresenta per noi artisti il mondo esterno, dove ogni giorno ci confrontiamo, ci conosciamo, dove cresciamo e combattiamo. Un mondo parallelo, quello della strada, capace di darci gli stimoli e le suggestioni di cui necessitiamo per creare ma che è al tempo stesso scenario nel quale esprimiamo le nostre emozioni, come in uno scambio. Per dare voce a una coscienza collettiva, farci portavoce dell’intera comunità, incapace di farsi ascoltare in un mondo sopraffatto da troppi rumori…”. 

La mostra, realizzata in collaborazione con N U D A – New Urban Dirty Art, collettivo di neo-formazione nato a sostegno della street culture, presenta importanti protagonisti del panorama nazionale e internazionale, primo tra tutti Mimi the Clown, street artist francese conosciuto in tutto il mondo per i suoi interventi urbani che hanno come soggetto l’autoritratto di sé stesso, spesso in compagnia di personaggi famosi, abbellito ironicamente dal nasone rosso da clown. E poi Andrea Boriani con i suoi dipinti pop su supporti riciclati, BiBi Queen e il suo “confused cat”, C_ska con la sua “skawoman” e le sue composizioni “occhi e cuore”, Kocore e i suoi stencil geometrici, K2m con i suoi paste-up “giornalistici”, Stelleconfuse e la sua sticker e poster art. E ancora i quadri “digital-pop” di Fabio Gismondi, gli artworks espressionistici di Carlo Gori, i photocollage decostruiti di GapEh, la poster art di Pino Volpino e la sua “merda di streetartist”, gli stencil di Tutto e niente – Temet Nosce e di KOI, la pixel art di Krayon, le opere di Phobos, di Lorena Tiberi in arte Mani, di Gatrillo, di Daniele Romaniello e i lavori della pittrice e street artist Suri. Infine in mostra per l’artigianato artistico e l’upcycling, gli “Unusual crafts” di Cristian Cicerone, le creazioni di Angela Conte, di Nabarü e di MCCDesign, mentre l’esposizione sarà accompagnata dal live painting di NOA, noto street artist della scena romana.

La mostra resterà aperta dal 27 ottobre al 27 novembre 2017, visitabile su appuntamento.

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Vademecum

La Calle Grande
Dal 27 ottobre al 27 novembre 2017
c/o ZArt Urban Studio – via Panfilo Castaldi, 20 – Trastevere (Roma)
Opening 27 ottobre 2017 h 18.30 – FREE ENTRY
Per prenotazioni zarturbanstudio@gmail.com, cel. 320 927 8197
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Prende il via Brerart 2017, una settimana di iniziative all’insegna dell’arte contemporanea

Prende il via Brerart 2017, una settimana di iniziative all’insegna dell’arte contemporanea

Dal 24 ottobre una mostra diffusa animerà  il quartiere di Brera con l’arte. Il tema della manifestazione di quest’anno è “Il Fuoco”. L’inaugurazione si terrà nella Chiesa di San Carpoforo

MILANO – BRERART 2017 prende il via il 24 ottobre con una serie di iniziative in cui gallerie d’arte, show room d’impresa, location, cortili, Fondazioni, palazzi storici, si uniscono per dare vita a una grande manifestazione di arte contemporanea. 

Gli artisti saranno stimolati a realizzare delle opere/performances sul tema del “fuoco”. Nelle location aderenti all’iniziativa verranno esposte le opere d’arte selezionate, realizzate nei diversi linguaggi. 

L’inaugurazione si terrà nella Chiesa di San Carpoforo che ospiterà una selezione di opere che resteranno visibili per tutta la settimana della manifestazione e che vedrà coinvolti i Cibartisti e gli allievi dell’Accademia di Brera. 

La scelta della location non è casuale, ma si ricollega alle sue origini: la tradizione vorrebbe San Carpoforo fondata sul luogo di un antico tempio dedicato a una divinità “carpofora” (ossia portatrice di frutti), molto probabilmente Vesta, dea del Fuoco. 

Vademecum

Dal 24 Ottobre 2017 al 29 Ottobre 2017
Milano, sedi varie
Ingresso gratuito
Info: c.bazzani@taob.it
www.brerart.eu

 

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Presentato alla sede Rai il documentario “La fortuna degli Etruschi”

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: Sarcofago degli Sposi

Il racconto sull’affascinante popolo si apre con le immagini dei capolavori di Villa Giulia, raccontate dal direttore del Museo, Valentino Nizzo. Pezzi pregiati, primo tra tutti il celebre ‘Sarcofago degli sposi’, accompagnano in un viaggio alla scoperta di questa misteriosa civiltà

ROMA – E’ stato presentato il 23 ottobre nella sede Rai di viale Mazzini, alla presenza del Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il documentario di Massimiliano Griner, con la regia Marzia Marzolla e Matteo Bardelli, e la consulenza scientifica di Luca Peyronel dal titolo “La fortuna degli Etruschi”, che sarà proposto da Rai Cultura lunedì 30 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per “Italia: Viaggio nella Bellezza”.

“Un documentario che valorizza l’unicità della storia del patrimonio degli Etruschi con grande qualità, come la Rai sa fare”, così lo ha definito Franceschini. Per il ministro inoltre il documentario rappresenta “un contributo importante che la televisione pubblica può dare per far conoscere questo patrimonio e riavvicinare i cittadini ai musei e far riscoprire luoghi meno noti”. “Dobbiamo aumentare gli attrattori sia per il turismo interno che per quello degli stranieri – ha detto ancora Franceschini – quando la televisione valorizza un luogo della cultura italiana meno conosciuto, il ritorno è immediato. L’Italia è piena di migliaia di luoghi pazzeschi che in un altro paese sarebbero stati attrattori di turismo, ma che qui non sono stati valorizzati” – ha concluso il ministro. 

La narrazione si snoda attraverso un viaggio che parte dai capolavori esposti al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e raccontati dal suo direttore, Valentino Nizzo. Pezzi pregiati, tra cui  il celebre ‘Sarcofago degli sposi’, accompagnano alla scoperta di questa grande e misteriosa civiltà, di cui verranno narrate le vicende storiche e artistiche, impresse nelle necropoli più belle e nelle tombe affrescate di Tarquinia, Cerveteri o Veio, ma si cercherà anche di comprendere in profondità quell’universo etrusco che ha segnato e continua a segnare la cultura europea ed italiana in diverse epoche. 

Studiosi ed esperti interverranno e si confronteranno in questo viaggio, tra cui, oltre a Valentino Nizzo, anche Alessandro Naso, direttore dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico del Cnr; l’archeologo  Andrea Camilli, responsabile dell’area di Populonia; Rita Cosentino, responsabile della Necropoli della Banditaccia; Simona Rafanelli, direttore del Museo Isidoro Falchi di Vetulonia. 

Il percorso del documentario parte dalla “Grande Etruria”, a cui si ispiravano i Medici nel Cinquecento e che inaugura il “mito” moderno degli etruschi, prosegue con l’“Etruscan taste” che si diffonde tra fine Settecento ed Ottocento tra gli intellettuali inglesi scatenando il collezionismo e una vera e propria caccia al vaso etrusco ed esercitando un influsso profondo sull’artigianato artistico. Si passa, poi, dall’Etruscheria Romantica,  che vede molti europei del tempo avidi di percorrere i paesaggi romantici della Tuscia, al fascino esercitato dall’immaginario etrusco su letterati come Aldous Huxley e David Herbert Lawrence (l’autore de “L’amante di Lady Chatterley”), che riversò i suoi ricordi di viaggio nell’opera “Etruscan Places” del 1932, esaltando il mito etrusco in un periodo in cui in Italia il fascismo esaltava la romanità. 

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Presentato alla sede Rai il documentario “La fortuna degli Etruschi”

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: Sarcofago degli Sposi

Il racconto sull’affascinante popolo si apre con le immagini dei capolavori di Villa Giulia, raccontate dal direttore del Museo, Valentino Nizzo. Pezzi pregiati, primo tra tutti il celebre ‘Sarcofago degli sposi’, accompagnano in un viaggio alla scoperta di questa misteriosa civiltà

ROMA – E’ stato presentato il 23 ottobre nella sede Rai di viale Mazzini, alla presenza del Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il documentario di Massimiliano Griner, con la regia Marzia Marzolla e Matteo Bardelli, e la consulenza scientifica di Luca Peyronel dal titolo “La fortuna degli Etruschi”, che sarà proposto da Rai Cultura lunedì 30 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per “Italia: Viaggio nella Bellezza”.

“Un documentario che valorizza l’unicità della storia del patrimonio degli Etruschi con grande qualità, come la Rai sa fare”, così lo ha definito Franceschini. Per il ministro inoltre il documentario rappresenta “un contributo importante che la televisione pubblica può dare per far conoscere questo patrimonio e riavvicinare i cittadini ai musei e far riscoprire luoghi meno noti”. “Dobbiamo aumentare gli attrattori sia per il turismo interno che per quello degli stranieri – ha detto ancora Franceschini – quando la televisione valorizza un luogo della cultura italiana meno conosciuto, il ritorno è immediato. L’Italia è piena di migliaia di luoghi pazzeschi che in un altro paese sarebbero stati attrattori di turismo, ma che qui non sono stati valorizzati” – ha concluso il ministro. 

La narrazione si snoda attraverso un viaggio che parte dai capolavori esposti al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e raccontati dal suo direttore, Valentino Nizzo. Pezzi pregiati, tra cui  il celebre ‘Sarcofago degli sposi’, accompagnano alla scoperta di questa grande e misteriosa civiltà, di cui verranno narrate le vicende storiche e artistiche, impresse nelle necropoli più belle e nelle tombe affrescate di Tarquinia, Cerveteri o Veio, ma si cercherà anche di comprendere in profondità quell’universo etrusco che ha segnato e continua a segnare la cultura europea ed italiana in diverse epoche. 

Studiosi ed esperti interverranno e si confronteranno in questo viaggio, tra cui, oltre a Valentino Nizzo, anche Alessandro Naso, direttore dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico del Cnr; l’archeologo  Andrea Camilli, responsabile dell’area di Populonia; Rita Cosentino, responsabile della Necropoli della Banditaccia; Simona Rafanelli, direttore del Museo Isidoro Falchi di Vetulonia. 

Il percorso del documentario parte dalla “Grande Etruria”, a cui si ispiravano i Medici nel Cinquecento e che inaugura il “mito” moderno degli etruschi, prosegue con l’“Etruscan taste” che si diffonde tra fine Settecento ed Ottocento tra gli intellettuali inglesi scatenando il collezionismo e una vera e propria caccia al vaso etrusco ed esercitando un influsso profondo sull’artigianato artistico. Si passa, poi, dall’Etruscheria Romantica,  che vede molti europei del tempo avidi di percorrere i paesaggi romantici della Tuscia, al fascino esercitato dall’immaginario etrusco su letterati come Aldous Huxley e David Herbert Lawrence (l’autore de “L’amante di Lady Chatterley”), che riversò i suoi ricordi di viaggio nell’opera “Etruscan Places” del 1932, esaltando il mito etrusco in un periodo in cui in Italia il fascismo esaltava la romanità. 

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GNAM. Tre bandi per promuovere l’arte contemporanea

GNAM. Tre bandi per promuovere l’arte contemporanea

Le Call che l’istituzione romana dedica a professionisti dei beni culturali, artisti e creativi si chiamano: La Cura delle Arti, Time-Action e Got the Picture?

ROMA – La Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma mette in campo tre bandi dedicati a giovani artisti e professionisti italiani e internazionali. Spaziando in campi diversi, la Galleria Nazionale offre la possibilità di approfondire studi e ricerche grazie ai sei premi dei due contest Time–Action e Got the Picture? e alle 10 borse di studio da 500€ ognuna per i partecipanti a La cura delle Arti. 

 

Le opere dei vincitori di #GTP saranno esposte nella mostra in programma nel primo trimestre del 2018 ed entreranno a far parte della collezione permanente del museo. (Info: lagallerianazionale.com/progetti).

La Cura delle Arti

10 borse di studio per partecipare a La Cura delle Arti, la Call for Applications: Arts and Culture Small Grants che si svolgerà in Galleria il 10 e l’11 novembre 2017. Il corso intensivo si rivolge a giovani con laurea magistrale e/o neo-lavoratori nell’ambito dei beni culturali e della promozione artistica territoriale.
Attraverso La Cura delle Arti s’intende proporre una selezione di insegnamenti articolati intorno al concetto di “cura”, intesa come atteggiamento e competenza essenziale per coniugare imprenditorialità, umanesimo, educazione alle arti e promozione creativa. I partecipanti avranno modo di sperimentare sul campo teorie e metodi d’indagine e progettazione culturale del territorio.

Il corso sarà strutturato in due giornate dalle ore 9.00 alle ore 18.00 e introdotto da Annarosa Buttarelli, coordinatrice scientifica del progetto. I temi affrontati saranno Come si può disegnare il futuro prossimo. Crisi del progetto e nuove pratiche per la progettazione urbana Educazione e pratica delle arti e dei patrimoni territoriali .
– venerdì 10 novembreFrancesco Morace; Giovanni Filindeu con l’assistenza di Giulia Filippi;
– sabato 11 novembreAnnalisa MarinelliMartì Guixe con l’assistenza di Giulia Filippi.

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Time–Action 

Video contest dedicato a videomakers, creative, creativi, artiste e artisti per raccontare la Galleria Nazionale e la mostra Time is Out of Joint. 217 anni di storia raccontati attraverso 500 opere esposte in 58 sale e 4 settori. 7.128 metri quadrati di superficie calpestabile interna e 3.576 metri quadrati di giardini percorsi in 3.354 passi. 303 scalini, 1 mc di terra, 2 mc di terra, 32 mq di mare circa, 1 dinosauro e 9 leoni.

I premi
In [be]tween (2.500€): Premio al video che rappresenta meglio il dialogo tra il museo e la collezione, e tra le opere stesse.
The Social Network (1.000€): Premio al video più visto su Facebook.
Citizens Trust (500€): Premio al video più votato dai visitatori del museo.

Calendario
Opening: 3 ottobre 2017
Deadline: 5 novembre 2017
Scelta dei finalisti: 10 novembre 2017
Voto Citizens Trust: 12 novembre 2017
Conteggio visualizzazioni per il premio The Social Network: 20 novembre 2017
Evento di premiazione: 24 novembre 2017

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Got the Picture? (#GTP)

Si tratta della prima Call for Proposals lanciata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e rivolta a giovani autori con età compresa tra i 18 e i 30 anni. Giusto, sbagliato, noi, loro, io: sono queste le parole che chiediamo agli autori di tradurre in immagini. Se vi siete fatti un’idea di come stanno le cose o di come dovrebbero stare, condividetela con noi con la fotografia attraverso l’indagine, la sperimentazione e l’innovazione: siamo pronti ad accogliere, attraverso uno sguardo autentico e originale, la vostra visione.

Le opere vincitrici saranno esposte in una mostra accompagnata da un catalogo ed entreranno a far parte stabilmente della collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

I premi
1° premio 5.000€
2° premio 3.000€
3° premio 2.000€

Calendario
Application: 16 ottobre 2017
Deadline: 19 novembre 2017
Shortlist announcement: 13 dicembre 2017
Mostra: primo trimestre 2018

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Luci d’Artista. Torino, museo a cielo aperto

Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano

Dal 27 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018, 80 giorni in cui il pubblico potrà ammirare le installazioni progettate per il territorio grazie al contributo di artisti di fama internazionale

TORINO – Il capoluogo piemontese si trasforma nuovamente in un un museo a cielo aperto per ben 80 giorni, grazie alle 25 opere di arte contemporanea, create per la Città dal 1997 a oggi, allestite su tutto il territorio cittadino, dal centro alla periferia, in un connubio perfetto di arte e luce.  In questa XX edizione 11 opere saranno collocate nelle vie e piazze delle circoscrizioni e 14 in quelle del centro storico. 

L’inaugurazione è prevista per venerdì 27 ottobre nella zona pedonale di via di Nanni, tra piazza Sabotino e via Chiomonte, Circoscrizione 3, dove quest’anno sarà posizionata l’opera ‘Ancora una volta’ realizzata con materiali ecosostenibili e fonti luminose a basso consumo energetico dall’artista piemontese Valerio Berruti. 

Nella stessa zona, in piazzale Chiribiri, si potrà ammirare ‘My noon’ il grande orologio luminoso che scandisce le ore in formato binario del tedesco Tobias Rehberger

In piazza Santa Rita (Circoscrizione 2) sarà ospitata ‘L’amore non fa rumore’ di Domenico Luca Pannoli, mentre le figure rosse dell’opera ‘Noi’ di Luigi Stoisa si intrecciano in via Cibrario, tra i corsi Svizzera e Tassoni (Circoscrizione 4). 

Nella Circoscrizione 5 saranno installate: in piazza Eugenio Montale ‘Ice cream light’ della berlinese di adozione Vanessa Safavi e, nell’area verde compresa tra le vie Vibò, Stradella e Conte di Roccavione, le panchine ‘Illuminate Benches’ di Jeppe Hein. Le ‘Vele di Natale’ di Vasco Are, invece,aleggeranno inpiazza Derna (Circoscrizione 6). Nel cielo di via Vanchiglia torneranno dopo 19 anni le ghiacciate ‘Palle di neve’ di Enrica Borghi, ideate dall’artista nel 1998  proprio per quella strada e, sempre in Circoscrizione 7, nella vivace piazza della Repubblica, sarà riaccesa ‘Amare le differenze’ di Michelangelo Pistoletto. 

All’entrata sud della città, nel laghetto di Italia ’61, si potrà vedere nuovamente ‘Luce Fontana Ruota’ di Gilberto Zorio, una stella rotante che evoca un mulino e, al Monte dei Cappuccini, risplenderà ancora ‘Piccoli Spiriti Blu’ di Rebecca Horn. Entrambe  sono opere permanenti della Città allestite nella Circoscrizione 8.

Le ‘Luci’ che illumineranno il centro (Circoscrizione 1) saranno: ‘Cosmometrie’ di Mario Airò in piazza Carignano; ‘Tappeto Volante’ di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; ‘Volo su…’ di Francesco Casorati in via Garibaldi; ‘Regno dei fiori: Nido cosmico di tutte le anime’ di Nicola De Maria in piazza San Carlo; ‘Il giardino Barocco Verticale’ di Richi Ferrero in via Alfieri 6 (Palazzo Valperga Galleani); ‘L’energia che unisce si espande nel blu’ di Marco Gastini nella Galleria Umberto I (opera permanente); ‘Planetario’ di Carmelo Giammello in via Roma; ‘Migrazione (climate change)’di Piero Gilardi nellaGalleria San Federico; ‘Cultura=Capitale’ di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto (opera permanente); ‘Luì e l’arte di andare nel bosco’ di Luigi Mainolfi in via Lagrange; ‘Il volo dei numeri’ di Mario Merz sulla Mole Antonelliana (opera permanente); ‘Concerto di parole’ di Mario Molinari (collocazione da definirsi); ‘Vento Solare’ di Luigi Nervo in piazzetta Mollino e ‘Palomar’ di Giulio Paolini in via Po.

Il grattacielo Intesa Sanpaolo sarà protagonista e testimone di un’installazione artistica realizzata per Luci d’Artista, di cui la Banca è da quest’anno sostenitore.

Luci d’Artista è un progetto realizzato da Fondazione Teatro Regio Torino e IREN Energia Spa, con il sostegno di IREN, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo

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“Le Trame di Giorgione”, una grande mostra su Giorgione e l’arte tessile in Veneto

Giorgione, Pala di Castelfranco, particolare

Una esposizione affascinante e coinvolgente, ricchissima di capolavori, di storie e di nuove proposte interpretative, che si muove nel doppio binario della storia dell’arte e della storia del tessuto, a comporre una originale storia del costume

TREVISO – Il 27 ottobre inaugura al Museo Casa Giorgione di Castelfranco Veneto (Tv) la grande mostra dedicata al pittore di Castelfranco, dal titolo “Le Trame di Giorgione”, a cura di  Danila Dal Pos. La mostra coinvolgerà, oltre il museo, anche i “luoghi di Giorgione”ovvero il Duomo, la Torre Civica, lo Studiolo di Vicolo dei Vetri, la Casa Costanzo, la Casa Barbarella.

L’esposizione, che trova il suo fulcro nella “Pala di Castelfranco”, capolavoro primo del pittore, rappresenta una riflessione sulla grande tradizione tessile della Serenissima di 5 secoli fa. Capolavori della ritrattistica, a firma di artisti come Giovanni Bonconsiglio, Pier Maria Pennacchi, Vincenzo Catena, Francesco Bissolo, lo stesso Giorgione, Giovanni Cariani, Tiziano Vecellio, Lorenzo Lotto, Andrea Previstali, Bartolomeo Veneto, Bernardo Licinio, Domenico Capriolo, Jacopo Bassano e Paolo Veronese, testimoniano il lusso di abiti realizzati con tessuti e complementi il cui costo era, per l’epoca, folle. Accanto ai ritratti, come in tutte le sezioni della mostra, preziosi esemplari di tessuti d’epoca. Anche nel nucleo successivo dedicato al Seicento, il lusso si pone come fattore di distinzione identitaria, quel lusso che consiste da sempre nell’impiego di materiali e di manifatture di grande pregio e di altissimo costo.

L’ultimo nucleo a raccontare la storia della manifattura tessile veneziana, in un percorso ancora una volta sviluppato tra arte e raffinato artigianato, è quello dedicato al ‘700. Qui, ancora accanto ai ritratti, viene esibita la prestigiosa collezione tessile settecentesca del Duomo di Castelfranco, insieme con abiti, corpetti, guanti e borsette dell’epoca, provenienti da Palazzo Mocenigo a Venezia. La commistione tra sacro e profano è più apparente che reale. Spesso infatti le sontuose vesti dismesse dalle grandi dame finivano con l’essere portate sull’altare sotto forma di piviali o pianete, intessute di fili di seta e oro.

Nelle altre sedi coinvolte dell’antico centro cittadino, in mostra anche esemplari di tessuti d’epoca, telai e la straordinaria produzione di Carlo Scarpa della Tessoria Asolana, oggi non più sul mercato.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 4 marzo 2018. 

Vademecum

“Le Trame di Giorgione”
Museo Casa Giorgione
Piazza San Liberale – 31033 Castelfranco Veneto (Tv)
Tel. 0423 735626 – e-mail: museo@comune.castelfranco-veneto.tv.it
www.museocasagiorgione.it
Facebook/MuseoCasaGiorgione
www.letramedigiorgione.it

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“La Rivoluzione Russa. Da Djaghilev all’Astrattismo” in arrivo a Gorizia

Kasimir Malevic, Stazione senza fermata. Kuncevo. 1913 Galleria Tret’jakov - particolare

Un affascinante percorso, fatto di continue intersezioni tra le Arti e la Storia, all’interno di Palazzo Attems Petzenstein, con il ricorso a una sofisticata multimedialità, a complemento dell’esposizione di oltre cento opere concesse da alcune delle principali istituzioni moscovite

GORIZIA – In occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre, evento che ha cambiato la storia del XX secolo, viene celebrata in tutta Europa anche la rivoluzione culturale e artistica innescata dalle avanguardie russe. 

A Gorizia, dal 6 dicembre a Palazzo Attems Petzenstein, per commemorare questa straordinaria “esplosione culturale” arriva la mostra La Rivoluzione Russa. Da Djaghilev all’Astrattismo (1898-1922), a cura di  Silvia Burini e Giuseppe Barbieri del Centro Studi sulle Arti della Russia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, affiancati da Faina Balachovskaja della Galleria Tret’jakov.

Oltre 100 capolavori (provenienti da alcune delle principali istituzioni moscovite, in gran parte dalla Galleria Tret’jakov, dal Museo delle arti decorative e applicate e il Museo di Storia contemporanea della Russia (già Museo della Rivoluzione), nonché il Fondo Alberto Sandretti presso la Fondazione Feltrinelli di Milano) che comprendono opere da Malevic a Kandinskij, passando per Benois, Bakst, Koncalovskij, Larionov, Tatlin, Goncarova, Stepanova, Ekster. L’esposizione inoltre, con lo scopo di restituire una più completa visione della scena artistica dell’epoca apre a un più ampio scenario, che comprende il teatro (Cechov, Mejerchol’d, Stanislavskij) la musica (Musorskij, Skrjabin, Stravinskij…), il balletto (Djagilev) la fotografia (Rodcenko). Il percorso espositivo, suddiviso in 6 sezioni tematiche, abbraccia un periodo che si estende dal 1898, l’anno di fondazione del gruppo Mir iskusstva (Il mondo dell’arte) e della rivista fondata e diretta da Djagilev, sino al 1922, la data di costituzione dell’Unione Sovietica. 

Raffaella Sgubin, Direttore del Servizio Museo e Archivi Storici dell’ERPAC, spiega: “Questa grande mostra presenta un’originale sequenza di opere emblematiche, ma anche assai poco viste in Italia, e vuole essere quindi l’insolita celebrazione di un evento storico che ha mutato per sempre il mondo contemporaneo. Indicandolo come l’esito di una complessiva dinamica che, poco prima e poco dopo il 1917, ha rivoluzionato radicalmente la cultura e la scena internazionale dell’arte”. 

Anticipano inoltre i curatori: “Dalle ricerche che hanno sotteso questa esposizione sono emersi anzitutto il valore e il ruolo “rivoluzionari” delle pratiche artistiche all’interno della società russa a cavallo tra XIX e XX sec., a partire dalla sotterranea e decisiva matrice letteraria della cultura russa ottocentesca, e qui basterà ricordare almeno i nomi di Blok, Achmatova, Mandel’stam, Pasternak, Majakovskij. Ma fu una rivoluzione complessiva, che si è estesa alla pittura (esiste un’arte prima dell’Astrattismo e una successiva, quella in cui ancora oggi viviamo) e poi alla grafica, alle scenografie, alla musica, per registrare infine le origini dell’esperienza del cinema, che qualche anno dopo si sarebbe concretata nel magistero di Ejzenstejn e Vertov”. 

La mostra sarà visitabile fino al 25 marzo 2018.

Vademecum

Palazzo Attems Petzenstein, via Edmondo De Amicis 2
Orario: 10-18. Chiuso il lunedì
Info: 348 13047 26

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