Siena International Photo Awards. I vincitori delle 10 categorie in gara

Randy Olson Luca Venturi

Il fotografo americano Randy Olson vincitore assoluto con lo scatto che ritrae la migrazione delle gru Sandhill. Fino al 30 novembre porte aperte all’arte fotografica con la mostra ‘Beyond the Lens’

SIENA La migrazione delle gru di Sandhill, dalla Siberia all’America del Sud, consegna a Randy Olson il titolo di Photographer of the Year SIPAContest 2017. Il riconoscimento al pluripremiato fotografo americano è stato consegnato sabato 28 ottobre al Teatro dei Rozzi a Siena, durante la cerimonia di premiazione della terza edizione del ’Siena International Photo Awards Festival’. L’evento, dedicato alle arti visive, animerà Siena fino al 30 novembre con un ricco calendario di eventi, workshop, photo tour, conferenze oltre alla mostra ‘Beyond the Lens’, che raccoglie i migliori scatti del premio di fotografia. Le immagini, oltre 45 mila pervenute da 161 Paesi del mondo, sono state selezionate da una prestigiosa giuria di 26 fotografi internazionali, fra cui Timothy Allen, Dave Black, Alex Noriega, David Lazar, Adrian Dennis, Sophie Stafford e David Shultz.

Randy Olson: ‘Photographer of the Year 2017’ al Siena International Photo Awards. Lo scatto che ha conquistato in termini assoluti la giuria, si intitola “Sand Hills Cranes” e riporta a un’epoca passata in cui gli Stati Uniti potevano contare su importanti flussi e grandi spazi per la migrazione delle gru di Sandhill che, oggi, incontrano difficoltà sempre maggiori nel trovare habitat adatti durante le migrazioni dalla Siberia all’America del Sud. L’autore, Randy Olson, è noto principalmente per la sua collaborazione con la rivista National Geographic. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti ed è stato uno dei due soli fotografi al mondo a vincere sia il titolo di Magazine Photographer of the Year che quello di POYi’s Newspaper Photographer of the Year al Pictures of the Year International (POYi), il più grande concorso internazionale di fotogiornalismo che si svolge tutti gli anni dalla Seconda Guerra Mondiale. La sua partecipazione al Siena International Photography Awards lo ha visto di nuovo in gara in un premio di fotografia dopo un’interruzione che durava dal 2005. Le sue foto sono state pubblicate più di 8 mila volte dal 2001 a oggi.

Best Author SIPA Contest 2017. Doppio riconoscimento per la fotografa e regista americana Ami Vitale, ambasciatrice di Nikon, collaboratrice della rivista National Geographic, autrice di scatti realizzati in oltre 90 Paesi ed esposti in tutto il mondo; vincitrice di numerosi premi fra cui il primo Magnum Inge Morath Grant, diversi riconoscimenti al World Press Photo, l’International Photographer of the Year Prize e il titolo di Magazine Photographer of the Year per la National Press Photographer’s Association. A lei è andato il primo premio nella categoria Storytelling, con la storia “Pandas Gone Wild” e il prestigioso riconoscimento di Best Author SIPAContest 2017. Negli scatti scelti dalla giuria, Ami Vitale rende omaggio al panda gigante che, fortunatamente, dal settembre 2016 non è più nella lista degli animali in via di estinzione, a conferma dell’impegno della Cina a favore del suo più famoso ambasciatore e della sua maggiore attenzione per l’ambiente.

I vincitori delle dieci categorie in gara. La giuria di fotografi internazionali ha decretato come primo classificato nella categoria General Color il fotografo americano Jonathan Bachman con lo scatto “Protestor’s Eyes”, che immortala la repressione della protesta di un uomo a seguito dell’omicidio di Alton Sterling, trentasettenne di colore ucciso da due poliziotti bianchi a Baton Rouge, in Louisiana, il 9 luglio 2016. Con una delle foto riprese nella stessa occasione, Bachman ha vinto quest’anno il primo premio al World Press Photo, ottenendo la nomination per il Premio Pulitzer 2017 nella sezione Breaking News.

Nella categoria Monochrome il primo posto è stato conquistato dal fotografo inglese Jack Savage, già vincitore di sei titoli al TheFineArtPhotography Awards 2017. La sua foto “Crow of Lviv”, immagine di ispirazione gotica, è stata scattata in una chiesa della città ucraina di Lviv (Leopoli). La svizzera Alessandra Meniconzi, appassionata dei nativi delle regioni più isolate del mondo, con particolare attenzione per le zone artiche e subartiche, ha vinto, invece, il primo premio per la categoria Travel con lo scatto “At world’s end”, che ritrae la piccola Olya, 6 anni, appartenente ai Nenets, l’ultima popolazione nomade della Russia che vive in un gelido distretto autonomo del Nord Ovest della Siberia. Nella categoria People&Portrait, il primo posto va a João Taborda, medico portoghese appassionato di fotografia che, con “I’m here”, immortala un momento del festival annuale della gioventù di Lisbona che si ispira al festival indiano Holi e richiama giovani studenti da tutto il mondo. La tempesta inseguita dal fotografo australiano James Stuart ha conquistato, invece, il primo posto nella categoria Nature con la foto “Beast”, dove Madre Natura esplode con tutta la sua forza nell’area di Black Hawk, negli Stati Uniti. Parla russo il primo classificato nella categoria Wildlife: Sergey Goshkov, collaboratore del National Geographic Russia, vincitore per due volte del Photographer of the Year della Russia e per tre volte del Wildlife Photographer of Year, ha vinto con la foto “Attack”, che racconta la battaglia per il cibo sull’isola di Wrangel, nella Russia nordorientale, dove le volpi artiche cercano di rubare le uova con astuzia e velocità alle oche delle nevi che arrivano dal Nord America per nidificare.

I vincitori nelle categorie Architettura, Sport e Under 20. Primo posto al fotografo tedesco Hans-Martin Dölz nella categoria Architecture con la foto “Book Temple III”, dedicata alla Biblioteca Civica di Stoccarda inaugurata nel 2011 e progettata dall’architetto sudcoreano Eun Young Yi ispiratosi al grandioso lavoro di Étienne-Louis Boullée per la Biblioteca Nazionale di Francia del XVIII secolo. La velocità della squadra inglese sul velodromo olimpico di Rio de Janeiro 2016, con cui il team ha conquistato la medaglia d’oro nella gara di inseguimento a squadre maschile e il record mondiale, trascina il fotografo inglese Tim Clayton sul gradino più alto della categoria Sport con la foto “Great Britain Team”. Con uno scatto dedicato all’abaco, uno degli strumenti di calcolo più antichi della Cina occidentale, il giovane cinese Zijie Gong ha vinto il primo premio nella categoria Under 20 con lo scatto “Man running a teahouse”, immortalando un anziano impegnato nei suoi conti in una tipica casa del tè.

Il tema dell’anno del SIPA Contest 2017. A chiudere la lista dei vincitori del SIPA Contest 2017 è il fotografo israeliano Roie Galitz nella categoria Fragile Ice, tema dell’anno dell’evento senese dedicato alla fotografia internazionale. La sua foto, “Dreaming on sea ice”, immortala un orso polare che dorme galleggiando sul mare ghiacciato dell’arcipelago delle Svalbard, dopo aver mangiato un tricheco. L’immagine porta con sé la riflessione sull’aumento delle temperature che causa lo scioglimento dei ghiacci e provoca un devastante impatto sugli orsi polari.

L’esposizione fotografica ‘Beyond the Lens’. I vincitori delle diverse categorie e i migliori scatti selezionati dalla giuria saranno protagonisti fino al 30 novembre della mostra ‘Beyond the Lens’, allestita a Siena nell’ex distilleria dello Stellino, in Via Fiorentina. Ad accogliere i visitatori sarà uno spazio che risale alla prima metà del ‘900 e si contraddistingue per il forte carattere industriale. Un vero e proprio giro del mondo in oltre 100 scatti. L’esposizione raccoglie le immagini vincitrici del SIPAContest 2017 e una selezione delle più belle foto in concorso. Un’opportunità speciale per ammirare a Siena, per un mese, gli scatti appartenenti alle 10 categorie in concorso e scoprire particolari e attimi irripetibili immortalati dalle 45 mila immagini provenienti da 161 Paesi del Mondo.

 

 

La mostra fotografica “Beyond the Lens” sarà aperta fino al 30 novembre negli spazi espositivi dell’Ex Distilleria “Lo Stellino”

La fotografia si mette in mostra a Siena con la collettiva del SIPA Contest 2017

Il giro del mondo in oltre 153 scatti. Apre a Siena “Beyond the Lens”: la mostra in programma fino a giovedì 30 novembre 2017, nei nuovi spazi espositivi dell’ex distilleria dello Stellino, in Via Fiorentina. Lo spazio che risale alla prima metà del ‘900 e si caratterizza per il forte carattere industriale, ospita la collettiva che raccoglie le immagini vincitrici del SIPAContest 2017 e una selezione delle più belle foto in concorso. La mostra ‘Beyond the Lens’ raccoglie i migliori scatti del ‘Siena International Photography Awards’, il contest di fotografia che ha registrato la maggiore partecipazione internazionale di sempre, raccogliendo oltre 45 mila immagini in gara, opere di fotografi professionisti, dilettanti e amatori provenienti da 161 Paesi di tutto il mondo. Un’opportunità speciale per ammirare a Siena, per un mese, gli scatti appartenenti alle 10 categorie in concorso e fare così il giro del mondo attraverso i particolari e gli attimi irripetibili immortalati dagli oltre 45 mila obiettivi provenienti da 161 Paesi del Mondo

Video e foto si mettono in mostra. Il percorso espositivo raccoglie gli scatti di 48 fotografi di 37 nazionalità divise in 10 categorie tematiche: libero colore; libero monochrome; viaggi & avventure; persone e volti accattivanti; la bellezza della natura; animali nel loro ambiente naturale; architettura e spazi urbani; sport in azione; portfolio storytelling e il ghiaccio fragile, tema dell’anno 2017. La mostra è accompagnata anche dalle immagini video degli autori di National Geographic Ami Vitale e Randy Olson, dei reportage più degli autori premiati e della storyboard. Tra gli scatti in mostra si trovano autentiche opere d’arte, come le fotografie di Premi Pulitzer e di pluripremiati vincitori del World Press Photo, come Jonathan Bachman e Tim Clayton. La rassegna fotografica è accompagnata da emozionanti immagini video che documenteranno il pensiero fotografico e l’attività di alcuni dei più famosi fotografi premiati al Siena International Photo Awards.

Info e social. Il ‘Siena International Photo Awards Festival’ è promosso dall’associazione culturale Art Photo Travel, con il patrocinio del Ministero degli Esteri, di Comune e Università degli Studi di Siena. Main Partner dell’evento sono Simply Etruria; Rete Ivo, Internet Veloce Ovunque e la catena di negozi specializzati foto/video “Il Fotoamatore”.

Per informazioni è possibile consultare i siti web www.artphonetravel.it,”http://www.sipacontest.com” 

i canali social Facebook https://www.facebook.com/sipacontest;

Instagram https://instagram.com/sipacontest/“;

Twitter  https://twitter.com/SIPAContest

You Tube https://www.youtube.com/channel/UCzvfZsOkkxHEsImR4lMhw-w

 

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Firenze. Terminato il restauro del Chiostrino dei Voti della Basilica di Santissima Annunziata

Firenze. Terminato il restauro del Chiostrino dei Voti della Basilica di Santissima Annunziata

L’intervento è stato realizzato grazie alla donazione di 467mila euro da parte della Fondazione non profit Friends of Florence

FIRENZE – E’ durato quattro anni il meticoloso restauro del Chiostrino dei Voti della basilica di Santissima Annunziata di Firenze. Il 25 ottobre è tornato a mostrarsi nel pieno della sua bellezza. 

Il Chiostrino dei Voti, il cui nome  deriva dagli ex-voto alla Vergine Annunziata che un tempo erano donati ed esposti proprio qui, è un luogo ricco di storia. Realizzato su disegno di Michelozzo a partire dal 1447, è considerato la culla della maniera fiorentina. Il ciclo pittorico, è costituito da dodici lunette affrescate realizzate da alcuni dei più importanti artisti attivi a Firenze fra Quattro e Cinquecento: in particolare, oltre ad Alessio Baldovinetti che realizzò nel 1460 l’Adorazione dei Pastori, vi lavorarono Pontormo, Rosso Fiorentino e il loro maestro Andrea del Sarto.

Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente della Fondazione Friends of Florence, ha sottolineato:  “Il restauro del Chiostrino dei Voti ha rappresentato un momento molto significativo per la nostra Fondazione poiché ha consentito di salvaguardare un intero luogo del complesso della Santissima Annunziata riconosciuto come fondamentale per la città e per la storia dell’arte mondiale. Nei suoi affreschi si conserva l’origine di quella maniera moderna che ha ispirato per secoli artisti e devoti. Ha insegnato a storici dell’arte e studiosi, non soltanto lo stile, ma anche concetti religiosi profondissimi con le sue iconografie dipinte”. 

Le restauratrici Gioia Germani, Cristiana Conti e Alessandra Popple, titolari della ditta SAR snc, hanno invece spiegato: “E’ stato un lavoro particolarmente lungo e meticoloso che ha assorbito la maggior parte del nostro intervento. Il restauro del Chiostrino dei Voti ha occupato in modo quasi continuativo quattro anni della nostra attività lavorativa. Riteniamo che sia stato uno degli interventi più impegnativi e nello stesso tempo gratificanti di tutta la nostra esperienza nel campo del restauro delle pitture murali.”

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Nero Gallery di Roma, “Jupiter in Saturn”

Nero Gallery di Roma,

Sabato 4 novembre dalle 18.00 alle 23.30. Domenica 5 novembre dalle 11.00 alle 23.30

ROMA – “Jupiter in Saturn” è la mostra realizzata in onore della celebre serie televisiva Twin Peaks dal Digital artist & Creative director Fabio Timpanaro e curata da Nero Gallery,  all’interno dello spazio Fondaco del Festival del Cinema di Roma. 

Fabio Timpanaro è un graphic designer attivo nel settore da oltre 18 anni; attualmente è docente di Adobe Photoshop presso le più importanti scuole di Design e Arti Visive italiane.

La mostra vuole essere un omaggio al capovaloro di David Lynch che ha rivoluzionato la storia e il linguaggio della serialità mondiale e al regista stesso, ospite d’onore della dodicesima edizione del Festival. 

Le opere esposte si basano su una tecnica innovativa che unisce fotografia, pittura digitale e pittura ad olio quasi a riprodurre in chiave figurativa l’universo mistico e simbolico di Twin Peaks.

La sonorizzazione della mostra è curata da Luca Longobardi che presenta un’installazione audio dal titolo 2357. Il concept musicale nasce da una ricerca timbrica e metrica sull’immaginario sonoro del mondo Lynciano. Il titolo dell’installazione fa riferimento all’anno in cui i pianeti del sistema solare si allineeranno, richiamando così la congiunzione eliocentrica Giove-Saturno cui si ispira il titolo della mostra, congiunzione necessaria per entrare nella Loggia Nera.

L’evento è realizzato anche allo scopo di anticipare la mostra collettiva che si terrà dal 27 gennaio al 10 marzo 2018 presso Nero Gallery. 

Vademecum

Nero Gallery
Via Castruccio Castracane, 9
00176 Roma
Fabio Timpanaro solo show a cura di Nero Gallery
Vernissage sabato 4 novembre dalle 18.00 alle 23.30
Domenica 5 novembre dalle 11.00 alle 23.30
Fondaco – Via della Frezza | Roma
nerogallery.com
info@nerogallery.com

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PAC di Milano, presentato nuovo comitato scientifico e programma espositivo 2018-2019

EVA MARISALDI, Porto fuori, 2007

L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno: “Abbiamo scelto un gruppo di professionisti affermati e autorevoli, in grado di garantire a Milano e al PAC una visione sempre più consolidata e specifica nel vasto panorama internazionale dell’arte contemporanea”

MILANO –  Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, storica e prestigiosa sede espositiva pubblica milanese per l’arte contemporanea, inaugurata su progetto di Ignazio Gardella nel lontano 1954, ha presentato il nuovo comitato scientifico e un programma espositivo che si estende ad un biennio.

Il nuovo gruppo di lavoro, sotto la supervisione del Direttore Domenico Piraina, è stato chiamato per tracciare le linee guida della prossima attività della Kunsthalle milanese, da sempre caratterizzata da uno stile di forte sperimentazione e di anticipazione di tendenze, e con un’attenzione costante ai nuovi scenari dell’arte contemporanea.

L’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, intervenendo alla presentazione, ha dichiarato: «Un nuovo Comitato Scientifico per continuare ad offrire alla città una programmazione di lungo respiro e di grande qualità, un lavoro di squadra per potenziare sempre più il ruolo del PAC come uno dei protagonisti d’eccellenza della scena artistica italiana e internazionale, centro di ricerca capace anche di sperimentare e di osare. Abbiamo scelto un gruppo di professionisti affermati e autorevoli, in grado di garantire a Milano e al PAC una visione sempre più consolidata e specifica nel vasto panorama internazionale dell’arte contemporanea».

Il nuovo Comitato Scientifico è composto da cinque autorevoli rappresentanti del mondo dell’arte contemporanea: Ferran Barenblit, direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona (MACBA); Silvia Bignami, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Milano; Emanuela De Cecco, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bolzano; Iolanda Ratti, conservatrice del Museo del Novecento di Milano; Diego Sileo, curatore del PAC. La scelta dei quattro membri esterni del Comitato è stata il frutto di un’attenta analisi e riflessione da parte dell’Istituzione, che – in accordo con le direttive dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano – ha privilegiato alcuni precisi campi di interesse e di indagine: la visione internazionale e l’ampio respiro politico-culturale di un importante museo estero; la ricerca, la formazione didattica e la critica d’arte (anche quella più militante e sperimentale) garantite dalle nostre università; il consolidamento e lo sviluppo di fondamentali e preziose collaborazioni tra le realtà museali della nostra città.

Per quanto concerne il nuovo programma 2018-2019 son ostate stabilite alcune precise linee programmatiche. Innanzi tutto le le mostre saranno ideate e curate dal PAC nell’ambito delle linee di ricerca che il Padiglione ha fissato per pianificare i suoi contenuti espositivi; con cadenza annuale, il PAC proporrà giornate di studio, approfondimento e dibattito attorno alle arti visive contemporanee legate alle esperienze espositive del PAC; la project room al primo piano verrà ampliata e dedicata a progetti e azioni interdisciplinari, in dialogo anche con altri contesti, sviluppando così la capacità del Padiglione di fare networking; annualmente e in maniera costante il PAC sosterrà associazioni di volontariato che, attraverso l’arte, realizzano progetti per promuovere l’integrazione sociale e sensibilizzare l’opinione pubblica sui valori della solidarietà.

LE NUOVE MOSTRE — 4 LINEE DI RICERCA  

Le mostre del biennio 2018-2019 sono organizzate su quattro precise linee di ricerca che, oltre a caratterizzare fortemente la programmazione del PAC, ne rafforzano l’identità unica all’interno del panorama attuale dell’arte contemporanea e lo collegano a degli appuntamenti programmati dalla Città e sul territorio nazionale:

— la mostra primaverile inaugura durante le settimane in cui Milano diventa vetrina internazionale con miart e Salone del Mobile e vede protagonisti i grandi nomi del panorama artistico internazionale, alcuni dei quali per la prima volta in Italia: Teresa Margolles (2018) e Anna Maria Maiolino (2019).

 — in estate si consolida la linea di narrazione nata dall’incontro con Expo2015, che esplora altri continenti attraverso l’arte contemporanea, mirando ad analizzare, senza pretesa di esaustività, le culture di specifici paesi. In questa direzione si collocano le collettive dedicate all’arte contemporanea del Brasile (2018) e del Giappone (2019).

— in autunno la mostra sarà dedicata a un artista italiano in occasione della Giornata Nazionale del Contemporaneo, promossa da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea di cui il PAC è socio fondatore. La generazione di artisti invitati è quella nata negli anni Sessanta e, in questa occasione, un’opera verrà donata al Museo del Novecento, andando ad arricchire le collezioni civiche. In questa direzione si collocano le mostre di Eva Marisaldi (2018) e Cesare Viel (2019).

— la mostra invernale celebra i grandi maestri dell’architettura e del design italiani, ponendo il loro lavoro in relazione al PAC come esemplare monumento del nostro modernismo. Protagoniste di questo dialogo saranno le mostre dedicate ad Enzo Mari (2018) e Ignazio e Jacopo Gardella (2019).

PROGRAMMA MOSTRE 2018

ARTISTI INTERNAZIONALI

29.03 – 20.05 2018

TERESA MARGOLLES a cura di Diego Sileo — Con una particolare attitudine al crudo realismo, la poetica di Teresa Margolles testimonia le complessità della società contemporanea, ormai sgretolata dalle allarmanti proporzioni di un crimine organizzato che sta lacerando il mondo intero e soprattutto il Messico, considerato uno dei paesi più pericolosi al mondo. Con una grammatica stilistica minimalista, ma di forte impatto e quasi prepotente sul piano concettuale, i lavori della Margolles affrontano i tabù della morte e della violenza, indagati in relazione alle disuguaglianze sociali ed economiche presenti attualmente in molte nostre realtà quotidiane.

MONDO

04.07 – 09.09 2018

ARTE CONTEMPORANEA BRASILIANA a cura di Jacopo Crivelli Visconti e Diego Sileo — Un linguaggio diretto, all’apparenza ingenuo, ma in realtà carico di messaggi. Colori sgargianti, vivaci, forti, ai quali è affidato il compito di catturare l’attenzione. Il racconto di sogni frantumati e di aspettative deluse, ma anche di un popolo che sa conservare un sorprendente ottimismo e una grande fiducia nel futuro. Il progetto si propone di riunire una serie di lavori realizzati in Brasile negli ultimi quarant’anni, senza pretendere di costituire un ritratto del paese o della sua scena artistica, ma piuttosto riflettendo sulla loro conflittualità: gli scontri, le violenze e i soprusi politici, sociali, razziali, ecologici e culturali.

ARTISTI ITALIANI

12.10 – 02.12 2018

EVA MARISALDI a cura di Diego Sileo — Fotografie, azioni, video, animazioni, installazioni, alternati a tecniche di ricamo e di disegno. I lavori di Eva Marisaldi sono caratterizzati da una lirica vena narrativa e la sua ricerca prende spunto dalla realtà, ma si concentra sugli aspetti nascosti della nostra quotidianità, analizzati attraverso il suo modo di fare arte. Un processo giocoso che si addentra nella sfera della fantasia e dell’immaginazione. Interrogandosi su tematiche quali il dialogo e la comunicazione, Marisaldi indaga le possibilità di riflessione individuale e collettiva all’interno dello spazio espositivo, rapportandosi con esso in maniera sempre puntuale e raffinata.

ARCHITETTURA E DESIGN

18.12.2018 – 10.02.2019

ENZO MARI a cura dello studio Enzo Mari — Un’ampia antologica racconterà mezzo secolo di progetti del maestro indiscusso del design contemporaneo. Il percorso espositivo si snoderà attraverso le due principali linee del suo operare: quella delle opere eseguite su “richiesta implicita”, ossia nate da un richiamo personale ed interiore cui Mari ha risposto con creazioni entrate a far parte della storia dell’arte contemporanea, e quella invece delle opere su “richiesta esplicita”, per aziende, enti pubblici e imprese di produzione.

PROGRAMMA MOSTRE 2019

ARTISTI INTERNAZIONALI

27.03 – 09.06 2019

ANNA MARIA MAIOLINO a cura di Diego Sileo — Traendo ispirazione dall’immaginario quotidiano femminile e dall’esperienza di una dittatura oppressiva e censoria – quella del Brasile negli anni Settanta e Ottanta – Anna Maria Maiolino, italiana d’origine e brasiliana di adozione, realizza lungo il suo percorso opere ricche di energia vitale, abbracciando differenti linguaggi e media, dalla performance alla scultura, dal video alla fotografia, dall’installazione al disegno. I suoi lavori indagano i rapporti umani, le difficoltà comunicative e di espressione, percorrendo il labile confine tra un’attenzione alla fisicità e corporeità umana e la sfera intima e spirituale.

MONDO

26.06 – 08.09 2019

ARTE CONTEMPORANEA GIAPPONESE Mostra collettiva di artisti giapponesi contemporanei. Un mondo personale pieno di visioni suggestive e futuristiche, quasi poetiche. Le nuove generazioni di artisti giapponesi si fanno domande sulla frontiera tra immaginazione e percezione, creando un mondo onirico e delicato; in altri casi la loro peculiarità si colloca nell’originalità e nel potere delle immagini della cultura popolare giapponese, in un terreno intermedio tra tradizione e innovazione.

ARTISTI ITALIANI

12.10 – 08.12 2019

CESARE VIEL a cura di Diego Sileo — Protagonisti delle opere di Cesare Viel sono le parole e il corpo, accompagnati da diversi mezzi espressivi, tra cui prosa, performance, video, fotografia e disegni. Nella sua ricerca artistica assume particolare importanza il coinvolgimento emotivo tra il narratore e l’osservatore, attraverso un percorso fatto di pensieri e racconti. Sin dai primi anni Novanta le performance, il travestimento, le trasformazioni, il trucco, le recite o le canzoni hanno rappresentato per Viel un processo di trasmissione di sé agli altri. Addentrandosi in altri corpi e altre storie, l’artista immagina forme di soggettività altre che interpretano l’arte come momento di scambio emozionale e di relazione con la collettività. 

ARCHITETTURA E DESIGN

20.12 2019 – 09.02 2020

IGNAZIO E JACOPO GARDELLA a cura dello Studio Gardella — La mostra vuole raccontare il percorso formativo e professionale di due generazioni di architetti, ingegneri e designer: Ignazio (1905-1999) e Jacopo (1935). La documentazione cartacea e grafica reperibile presso il fondo Gardella, la biblioteca di famiglia e la corrispondenza, oltre alle carte del Centro Studi Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, consentiranno di tracciare i contorni di una tradizione professionale e di un patrimonio culturale tramandatosi lungo un secolo. Un’inedita e originale prospettiva di ricerca sull’opera architettonica e di design (elemento quest’ultimo ancora poco noto) dei due creatori del PAC.

PROGETTI SPECIALI 2018 – 2019

GIORNATE STUDIO

8.02 – 03.03 2018

UN CORPO IN PRESTITO: 4 giorni di incontri, conferenze, dialoghi e performance a cura del Comitato Scientifico del PAC — In onore di Lea Vergine, il PAC racconta le arti performative oggi, con gli interventi di artisti, curatori, critici, studiosi e con la partecipazione straordinaria dell’autrice di Body art e storie simili.

PER IL SOCIALE

07.03 – 13.03 2018

DA ZERO” a cura di RISCATTI Onlus — Ripartire si può, anche…da zero. Dopo aver lavorato con i senza fissa dimora, gli immigrati e i pazienti dell’oncologia pediatrica dell’Istituto dei Tumori di Milano, l’associazione di volontariato milanese RISCATTI – che dal 2014 si occupa del riscatto sociale di chi sta attraversando una fase di difficoltà nella propria vita – ha scelto di sostenere i ragazzi di Amatrice che hanno perso la casa, gli affetti e anche il Centro Giovani, punto di aggregazione raso al suolo dal sisma. In 14 stanno seguendo ad Amatrice lezioni di fotografia e fotogiornalismo, cui seguirà un concorso per eleggere tra loro il miglior “fotoreporter”. Tutti indistintamente parteciperanno poi ad una grande mostra al PAC. I fondi raccolti per mezzo della vendita degli scatti realizzati dai ragazzi saranno devoluti interamente ad un progetto per i giovani, scelto dagli stessi protagonisti della mostra.

GIORNATE STUDIO

28.02 – 03.03 2019

STUDI DI GENERE: 4 giorni di incontri, conferenze, dialoghi e performance a cura del Comitato Scientifico del PAC — Il PAC organizza una serie di appuntamenti che intendono focalizzarsi su come l’attuale elaborazione delle differenze di genere costituisca un elemento rilevante in relazione all’arte e, più in generale, alla cultura e alla società.

PER IL SOCIALE

28.02 – 03.03 2019

BULLISMO E CYBER-BULLISMO a cura di RISCATTI Onlus — Un nuovo progetto espositivo che tenterà di andare alla radice del disturbo relazionale, coinvolgendo il gruppo e la comunità, con un intervento che può prendere due diversi indirizzi tra loro fortemente interrelati: l’uno focalizzato sulla gestione dei conflitti, sulla loro esplicitazione ed elaborazione, l’altro sullo sviluppo del senso di comunità, di una convivenza solidale vista come antidoto all’insorgere di episodi di violenza.

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Bosch al cinema il 7 e 8 novembre 

Bosch al cinema il 7 e 8 novembre 

Arriva nelle sale il documentario su uno dei pittori più visionari della storia dell’arte. Un film dedicato ai misteri del dipinto più celebre dell’artista fiammingo, con interventi di Salman Rushdie, Orhan Pamuk, Cees Nooteboom, Miquel Barceló, Ludovico Einaudi

ROMA – Nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema, arriva nelle sale il documentario dedicato a Hieronymus Bosch, l’artista che più di ogni altro riuscì a fondere la cultura figurativa fantastica ed esotica del Medioevo con le nuove istanze del rinascimento fiammingo.

Bosch. Il giardino dei sogni questo il titolo del film diretto da José Luís López Linares, ispirato a uno dei dipinti più iconici al mondo, Il Giardino delle Delizie Terrene”, l’opera più ambiziosa del pittore fiammingo. In questo capolavoro Bosch raggiunse un tale livello di complessità, sia per i significati simbolici che per la vivida immaginazione espositiva, difficilmente riscontrabile in altre opere. Si tratta di un trittico di datazione incerta che nel corso dei secoli ha portato a numerose e differenti interpretazioni. Lo stesso pittore, di cui per certa si dà solo la data della sua morte (agosto del 1516) è stato presentato alternativamente come membro di una setta esoterica, come alchimista oppure come artista così raffinato da includere nelle sue opere messaggi complessi e giochi di parole visivi basati sui testi biblici e della tradizione.

Il documentario è arricchito da una serie di  interventi di artisti, scrittori, filosofi, musicisti e scienziati  che si esprimono sui significati personali, storici e artistici dell’opera, riproponendo così ai giorni nostri la “conversatio” che iniziò 500 anni fa presso la corte dei duchi di Nassau a Bruxelles, quando l’opera fu commissionata a Bosch.

Il trittico delle delizie, pur essendo ancora avvolto nel mistero, ha tuttavia alcuni elementi caratterizzanti, come la brillantezza e la vivacità dei colori, la fusione tra commedia e tragedia, e ancora un mix di intrigo, suspense, peccato, vita, morte e, forse, anche redenzione. 

La Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Sky Arte HD e MYmovies.it.

http://www.nexodigital.it/bosch-il-giardino-dei-sogni/

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Gli Uffizi celebrano con una mostra i 500 anni della Riforma di Lutero

Gli Uffizi celebrano con una mostra i 500 anni della Riforma di Lutero

Dal 31 ottobre al 7 gennaio nella Sala del Camino è visitabile la mostra “I volti della Riforma. Lutero e Cranach nelle collezioni medicee” con i ritratti delle icone della nuova  Chiesa riformata

FIRENZE – Per celebrare i cinque secoli dall’avvio della Riforma protestante di Martin Lutero che, il 31 ottobre 1517, affisse alla porta della Schlosskirche di Wittemberg le Novantacinque tesi contro la prassi della vendita delle  indulgenze e l’autorità del papa, gli Uffizi presentano, dal 31 ottobre, la mostra “I volti della Riforma. Lutero e Cranach nelle collezioni medicee”, a cura di Francesca de Luca e Giovanni Maria Fara.

L’esposizione, allestita nella Sala del Camino degli Uffizi, espone le icone della nuova Chiesa riformata: i ritratti di Martin Lutero e di Filippo Melantone, i due teologi promotori del movimento riformatore; di Lutero, già monaco agostiniano, e della moglie Caterina von Bora, monaca cistercense; dei fratelli Federico III il Saggio e Giovanni, Elettori di Sassonia e sostenitori politici della Riforma.  Ciò che accomuna tutti i dipinti è il fatto di essere usciti dalla florida bottega di Lucas Cranach il Vecchio, pittore ufficiale della nuova corrente religiosa.  A questi si affianca una copia antica di un ritratto di Lutero, il dittico di Adamo ed Eva, capolavoro di Lucas Cranach, e una Madonna col Bambino e il san Giovannino, prove della padronanza del pittore nell’interpretare temi sacri sia attinenti alla nuova spiritualità  riformata, sia a quella cattolica.

Lucas Cranach il Vecchio (Kronach 1472 – 1553 Weimar), amico personale di Lutero e pittore di corte dell’Elettore Palatino Federico III il Saggio, creò le opere da far circolare come manifesti della nuova ideologia. L’artista formulò l’iconografia ufficiale della ritrattistica dei capi del movimento, improntandola alla massima semplicità: Lutero e Melantone,  e anche della moglie del primo, Caterina von Bora, la cui effige in coppia con quella del marito attestava l’abolizione del celibato dei sacerdoti. Anche gli Elettori Palatini Federico III il Saggio e suo fratello Giovanni I il Costante furono oggetto del programma iconografico. 

Cranach nel frattempo elaborava anche incisioni di immagini, a corredo dei testi sacri riformati, che in parte pubblicò lui stesso come editore. In mostra sono esposte per la prima volta tre serie di incisioni di altissima qualità, che illustrano argomenti sacri come la Passione di Cristo, gli Apostoli, i Martirii degli Apostoli, oltre ad altre stampe singole

In mostra anche i ritratti di personalità di ambito fiorentino che furono inquisite per aver manifestato il loro interesse verso le nuove teorie religiose: Pietro Carnesecchi  di Domenico Puligo e Bartolomeo Panciatichi di Agnolo Bronzino.

Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi ricorda:  “La mostra ora alle Gallerie degli Uffizi è stata l’occasione per un’importante campagna di restauri, che ha incluso due straordinarie cornici seicentesche attribuite a Vittorio Crosten, pubblicate in catalogo. Tutte le incisioni di Cranach esposte sono state restaurate da Maurizio Boni e Luciano Mori, restauratori del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi”.

La mostra sarà visitabile fino al 7 gennaio 2018. 

Vademecum

I volti della Riforma. Lutero e Cranach nelle collezioni medicee
Dal 31 Ottobre 2017 al 07 Gennaio 2018
Firenze, Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi
www.uffizi.it

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Asta da Bolaffi. Le arti del 900, da De Chirico a Gio Ponti 

Asta da Bolaffi. Le arti del 900, da De Chirico a Gio Ponti 

Si terrà il 7 novembre a Torino l’asta “Arti del Novecento”. Per questo secondo appuntamento con il  XX secolo sono stati selezionati ben 275 lotti in prestigiose raccolte private

TORINO – Il catalogo dell’asta, organizzata da Aste Bolaffi, risulta quanto mai variegato ed esclusivo. L’asta sarà preceduta dall’esposizione delle opere, aperta al pubblico da venerdì 3 novembre, presso la storica sede Bolaffi di Torino in via Cavour 17.

Tra le opere più significative spicca una scultura in bronzo argentato di Giorgio De Chirico. Si tratta de “Il Grande trovatore, 1973”, stimata 40-50 mila euro. Presenti molti manifesti dei cartellonisti più celebri, da Alphons Mucha a Leonetto Cappiello e dipinti di artisti del calibro di Umberto Boccioni, Maurice Utrillo, Fernand Léger, Filippo De Pisis, Sonia Delaunay e Massimo Campigli. 

Altra opera estremamente interessante è “Rosso, 1965” di Agostino Bonalumi, lavoro in tela estroflessa e smalto esemplificativo della codificazione di un metodo creativo totalmente moderno, messo a punto tra gli anni Sessanta e i Settanta (stima 125-150 mila euro). 

Un capitolo a parte è dedicato al design che offre una panoramica di oggetti e disegni inediti di Gio Ponti, come il “Tavolino negativo-positivo” prodotto da Fontana Arte, proveniente dalla sua casa milanese di via Dezza ed esposto anche alla Triennale di Milano nel 2014 (3-5 mila euro) e l’iconica “Bottiglia mamma” prodotta da Domenico Minganti per la Cooperativa ceramica di Imola, raro esempio della serie delle bottiglie viventi ideate sulla falsariga delle opere di Giorgio Morandi (stima 5 mila-8 mila euro). 

Il catalogo, la cui base d’asta complessiva è 1,2 milioni, è ulteriormente impreziosito da alcuni esemplari degli anni Duemila, come l’opera dell’artista colombiano Oscar Murillo “Middle-age-white” (2012) in tecnica mista su tela, top lot dell’intera vendita (stima 140-160 mila euro). 

Immancabile l’omaggio alla città di Torino e a una delle sue artiste più rappresentative, Carol Rama, scomparsa nel 2015, di cui sono proposte “Composizione C.N.3” (stima 50-70 mila euro) realizzata durante il periodo di affiliazione al gruppo Movimento d’arte Concreta, e “La Mucca pazza” del 1998, simbolo del ritorno a quella che, negli anni Settanta, segnò una svolta: l’uso di camere d’aria e guarnizioni alla stregua di pittura su tele monocrome (stima 20-30 mila euro).

Filippo Bolaffi, amministratore delegato Aste Bolaffi, sottolinea: “Il prestigio dei dipinti selezionati conferma quanto il dipartimento di Arti del Novecento si sia consolidato in poco più di un anno. Con questo catalogo la nostra casa d’aste è in grado di soddisfare ogni tipologia di collezionista d’arte, grazie all’ampia rosa di offerte proposte: da capolavori e iconici oggetti di design a stampe e multipli da poche centinaia di euro, ognuno potrà portarsi a casa un pezzo di storia del Novecento”. 

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Inaugurata la campagna di scavo del Foro di Cesare finanziata dalla birra danese Carlsberg

Inaugurata la campagna di scavo del Foro di Cesare finanziata dalla birra danese Carlsberg

L’intervento di scavo, che rientra nel disegno di risistemazione dell’area del Foro Romano, verrà realizzato da un team italo-danese e viene finanziato da 1,5 milioni di euro erogati dalla Fondazione Carlsberg di Copenhagen

ROMA – E’ stata inaugurata nei giorni scorsi la campagna di scavi al Foro di Cesare, finanziata grazie a un grande atto di mecenatismo della Danimarca, a cui ha presenziato la Regina Margrethe II, che si è definita appassionata di archeologia.

L’accordo tra la Danimarca e la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per riportare alla luce il Foro di Cesare nella sua interezza, è stato siglato lo scorso marzo, presso l’Accademia di Danimarca. Ad intraprendere lo scavo archeologico saranno infatti dottorandi danesi e archeologi italiani. 

L’intervento di scavo rientra nel disegno di risistemazione dell’area del Foro Romano. Il Foro di Cesare, sebbene sia il più antico, non è mai stato scavato completamente, un ampio tratto risulta ancora sommerso. L’attuale campagna assume quindi particolare importanza e riserverà di sicuro scoperte storico-scientifiche di altissimo valore.

Le attività di scavo e ricerca dureranno, secondo le previsioni, circa tre anni. Il programma di indagine prevede varie fasi. Dapprima una ricognizione, successivamente si passerà alla fase operativa, con la realizzazione dello scavo archeologico vero e proprio. Saranno quindi effettuate le indagini stratigrafiche, la numerazione e la schedatura dei reperti, il rilevamento e la documentazione grafica e fotografica dei ritrovamenti, infine saranno realizzati gli interventi di primo restauro su murature e materiali riportati alla luce.


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Sotheby’s Londra. All’asta ultimo dipinto di Churchill

Sir Winston Churchill, The Goldfish Pool at Chartwell, 1962

Un raro esempio di arte astratta andrà all’incanto il 21 novembre. Si tratta dell’ultima delle 544 tele realizzate dallo statista britannico appassionato di pittura 

LONDRA –  Il prossimo 21 novembre Sotheby’s Londra metterà all’incanto l’ultima delle 544 tele realizzate da Sir Winston Churchill (1874-1965). Le stime per il dipinto dal titolo “Il laghetto dei pesci rossi a Chartwell”,  non sono altissime: si parla di 80mila sterline. Tuttavia il prezzo finale per questo dipinto di Churchill potrebbe essere ben più alto. La tela fu realizzata da Churchill nel 1962 e donata poco prima della sua morte a Edmund Murray, sua storica guardia del corpo. Il dipinto ricorda il luogo che Churchill definì “il più speciale al mondo”, dove si rifugiava per rilassarsi durante la Seconda Guerra Mondiale, lo stagno dei pesci rossi nella sua casa di Chartwell. 

Lo scorso 26 settembre, sempre da Sotheby’s, un altro dipinto di Sir Winston Churchill, dal titolo “Studio di rose”,  appartenuto alla leggendaria attrice inglese Vivien Leigh è stato venduto per 638.750 sterline (da una stima di 70mila). 

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Torino. Ottava edizione di “Operæ. Independent design fair”

Torino. Ottava edizione di

La fiera dal titolo “Why Design”, a cura di Alice Stori Liechtenstein, fondatrice dello Schloss Hollenegg for Design si svolgerà dal 3 al 5 novembre  presso il Lingotto Fiere di Torino

TORINO – Torna l’appuntamento con Operæ. Independent design fair, la fiera dedicata al design indipendente e da collezione. Il titolo scelto dalla curatrice è un’affermazione, più che una domanda: design come lente attraverso la quale leggere e interpretare la società contemporanea. 

La fiera fornisce un’articolata fotografia dello scenario internazionale del design contemporaneo indipendente e da collezione, grazie alle due sezioni dedicate rispettivamente a Designer e Gallerie di design. Dopo il successo riscontrato, la fiera conferma il format della passata edizione, speciale e unico nel suo genere, e punta sulla presenza in contemporanea di designer e gallerie, presentando gli autori di collezioni in pezzi unici e serie limitate al fianco dei soggetti che di queste si fanno promotori, sostenendone la maturazione progettuale e la diffusione nei circuiti del collezionismo internazionale. Il binomio accosta così due soggetti complementari, favorendo da un lato relazioni e nuove occasioni di business tra gli espositori stessi, dall’altro la ricerca del collezionista e l’interesse del pubblico. 

Il design contemporaneo si conferma come settore in forte crescita, calamitando sempre maggior attenzione e alimentando la formazione di un nuovo collezionismo. In occasione della manifestazione, durante la prima settimana di novembre Operæ trova nuova sede al Lingotto Fiere di Torino, già casa di Artissima – Internazionale d’Arte Contemporanea e Club to Club – International Festival of Avant-garde and Pop, a formare così un polo sinergico dedicato alla sperimentazione contemporanea declinata nelle sue diverse forme. Quest’anno anche la moda indipendente e di ricerca ha il suo spazio in fiera, grazie a Dreamers, progetto ospite di Operæ, che propone un percorso abitato da visioni e progetti, abiti e accessori per raccontano la nuova scena contemporanea. 

Vademecum

Dal 03 Novembre 2017 al 05 Novembre 2017
Torino, Lingotto Fiere
Info: +39 011 5611337
info@operae.biz
http://www.operae.biz

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