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Nuovo allestimento per la Gam di Torino

 Abbandonato l'ordinamento tematico si è preferito un percorso che ricompone la storia del primo Museo Civico d'Arte Moderna d'Italia, raccontando la storia dell'Arte moderna attraverso le raccolte, le acquisizioni e le politiche culturali promosse dai suoi direttori TORINO - Una nuova esposizione permanente inaugura il riallestimento pensato per la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.  Spiega la direttrice del museo Carolyn Christov-Bakargiev: “Il museo è uno spazio di mediazione culturale nato in Europa alcuni secoli fa e oggi diffuso in tutto il mondo. In continua trasformazione, per ragioni di trasparenza il museo non può più raccontare in maniera oggettiva una storia universale, ma deve raccontare anche la propria storia, che è situata nel contesto locale in cui si trova”. Le linee di lettura adottate per il riallestimento sono tre: la storia dell'Arte, la storia del museo, e il contesto storico, sociale ed economico di Torino nella cornice degli avvenimenti nazionali e internazionali.  Gli aspetti innovativi del nuovo ordinamento della collezione comprendono anche una scelta accurata dei colori delle sale, che rispecchia i gusti di allestimento dell’epoca. Ad esempio nella seconda metà dell'Ottocento i dipinti si allestivano a quadreria su pareti colorate, spesso rosso pompeiano o verde oliva, perché si pensava che per contrasto i dipinti risaltassero come finestre sul mondo. All’inizio del XX secolo le pareti si schiariscono, si adotta il beige o il grigio quale colore di fondo e nasce il canone dell’allineamento su una sola fila, con le opere una accanto all’altra all’altezza degli occhi.  Tra le novità anche la forte presenza di documenti d’archivio che intervallano le opere esposte, di testi di sala che raccontano la storia dell’arte attraverso le opere della GAM, e di “metamusei”: pareti che, attraverso immagini d’epoca e testi, offrono focus di approfondimento sulle vicende artistiche e storiche del museo e della Città, in rapporto agli avvenimenti italiani e del mondo.  Il percorso, suddiviso in 17 sale che seguono un ordinamento cronologico, è intervallato da alcune stanze monografiche. Al secondo piano sono esposti dipinti e sculture che accompagnano il visitatore dalla nascita del museo nel 1863 fino ai primi anni del Novecento; al primo piano sono presentate le opere datate dagli anni dieci del Novecento fino alla Pop art, coeva al boom economico degli anni sessanta del secolo scorso. Il nuovo allestimento delle collezioni, guidato dalla direttrice Carolyn Christov-Bakargiev, è stato curato per l’Ottocento da Virginia Bertone con Fabio Cafagna e Filippo Bosco, e per il Novecento da Riccardo Passoni con Giorgina Bertolino. www.gamtorino.it ...

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