Napoli. Le “muse inquietanti” di Silvia Papas in mostra alla galleria Vecchiato Arte
Il progetto si intitola “Postcards from Paradise”. In esposizione venti acrilici su tela di medie e grandi dimensioni, ispirati alla cartellonistica pubblicitaria e alle riviste di moda, in cui si racconta la solitudine al femminile nelle metropoli globalizzate NAPOLI - Sono donne bellissime, avvenenti, eleganti, ricche, spavalde che sembrano appena uscite da una rivista patinata, quelle che l’artista Silvia Papas propone nelle sue opere. Padrone del mondo che, con sfrontata disinvoltura e falcata sicura, si muovono altezzose in città caotiche come Madrid, Venezia, New York, Miami, Napoli, Londra. Tutto appare perfetto e al proprio posto, tutto organizzato e scintillante. Ma l’apparenza si sa inganna. Questo infatti è solo il primo piano di lettura che l’artista restituisce con le sue "Postcards from Paradise". Si perché in realtà queste figure, tanto belle quanto enigmatiche, sono in realtà “muse inquietanti”, solo apparentemente rassicuranti e suadenti, di fatto irrisolte e terrifiche, ma soprattutto sole. Fino al 7 gennaio queste donne saranno in esposizione a Castel dell’Ovo, presso la galleria Vecchiato Arte. La mostra dell’artista trevigiana, ma padovana di adozione, è a cura di Marina Guida e racconta, con venti opere inedite, la solitudine al femminile nelle metropoli globalizzate. E questo è appunto il secondo livello di lettura di questi acrilici su tela, ispirati alla cartellonistica pubblicitaria e alle riviste di moda. Il titolo del progetto gioca proprio sull’essenza vulnerabile di contesti perfettamente organizzati, funzionali e abbaglianti, talmente “paradisiaci” da manifestarsi infernali: trappole di alienazione in cui nessuno, nemmeno chi appare nella sua forma migliore, è capace di fuggire. Non è un caso che le città, che fanno da sfondo alle protagoniste delle opere, siano appena accennate. L’intento di Papas, attraverso la sua pittura fredda, cromaticamente pop, ma concettualmente introspettiva, è infatti quello di trasmettere questa visione totalmente “global”, in cui a fare da scenario ci sono solo spazi simbolo della surmodernità. “Sin dalle mie esperienze iniziali nel settore pubblicitario e della scenografia – commenta l'artista – avverto un fascino ambivalente verso il fashion system o per linee generali verso la cosiddetta società dell’apparenza, ne sono attratta da sempre pur mantenendo un certo senso critico. Le mie figure sembrano vere, vive, ma in realtà sono prototipi così uniformati, somiglianti, da svelarsi fittizi. Donne che stringono oggetti costosi, hanno cani al guinzaglio, indossano vestiti ricercati, tutti status symbol contemporanei che non le sollevano dalla minaccia di isolamento, non a caso attraversano le tele da sole, sullo sfondo la presenza umana è pressoché inesistente”. Le donne di Papas sono dunque l’avanguardia di una società destabilizzata dal proprio benessere. Lo spiega molto chiaramente la curatrice: “Le sue muse inquietanti, ci parlano di una condizione, più che di un luogo geografico ben definito. Innumerevoli infatti, sono le città che fanno da sfondo nei suoi quadri. Tutte diverse, per struttura architettonica e conformazione paesaggistica, ma, a ben guardare, accomunate da un sottile file-rouge, che lega la loro narrazione: lo spaesamento e la solitudine, dei personaggi che le attraversano. […] Donne che avanzano sicure, ferme o in movimento, dirette verso un non si sa dove, truccatissime, e feline, bellissime e sole. Sovente in compagnia degli “amici a quattro zampe”. I nuovi piccoli feticci della società del benessere. Emblemi dell’umanizzazione dell’animale. Con il suo sguardo analitico ed ironico, Silvia, ci restituisce le sue Postcards from Paradise. Qui, un senso di alienazione impera. Gli sguardi assenti ed algidi dei personaggi, raccontano di rapporti umani svuotati di senso, improntati al potere, alla competizione, all’apparire”. […] In un mondo disumanizzato, privo di emozioni e sentimenti, come replicanti andiamo in giro, per dirla con Will Rogers, per spendere soldi che non abbiamo, per comprare cose che non vogliamo e per impressionare persone che non amiamo”. Ciò che Papas mostra attraverso i suoi lavori, in maniera sottile, quasi subliminale, sono proprio le incrinature di questo mondo industrializzato, apparentemente opulento, “paradisiaco”, ma tristemente finto. La mostra, realizzata in collaborazione con Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è accompagnata da un catalogo edito da Vecchiato Arte con testi critici di Marina Guida e Massimiliano Sabbion. {igallery id=7938|cid=802|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} Vademecum Postacards from Paradise Galleria Vecchiato Arte, in collaborazione con Assessorato alla Cultura e al Turismo Comune di NapoliSede Castel dell’ OvoDate 10 dicembre 2017 – 7 gennaio 2018Allestimento Arch. Marco Polito ...