Museo dell’Ara Pacis. 70 anni di Magnum Photos
Per il settantesimo anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, dal 7 febbraio al 3 giugno 2018, la mostra "Magnum Manifesto" arriva a Roma, nella sua prima tappa europea e unica italiana ROMA - La mostra curata da Clément Chéroux, direttore della fotografia al MoMA di San Francisco, già curatore della grande retrospettiva dedicata a Cartier-Bresson realizzata dal Centre Pompidou e ospitata a Roma proprio al Museo dell’Ara Pacis, è molto più che una raccolta di immagini fotografiche. Per i settant’anni della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour nell’aprile del 1947, sono stati infatti selezionati anche una serie di documenti, tra interviste, lettere, appunti o racconti dei membri, a testimonianza di come il testo, le parole, occupino in Magnun un posto fondamentale. Da qui anche la scelta del titolo Magnum Manifesto. Chéroux con questa rassegna ha dunque voluto illustrare come Magnum Photos debba la sua eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum” continui a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile. Il percorso espositivo, che documenta parte del lavoro realizzato in tutti questi 70 anni, è suddiviso in tre sezioni: la prima “1947-1968: Diritti e rovesci umani” scruta l’archivio di Magnum attraverso una lente umanista e si concentra sugli ideali di libertà, uguaglianza, partecipazione e universalismo che emersero dopo la seconda guerra mondiale; la seconda “1969-1989: Un inventario di differenze” mostra la frammentazione del mondo tra gli anni Settanta e Novanta del Novecento, con uno sguardo particolare rivolto alle minoranze e agli esclusi; la terza “1990-2017: Storie della fine” segue le diverse forme espressive grazie alle quali i fotografi Magnum hanno colto i mutamenti del mondo e i pericoli che lo minacciano. Si va dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA, realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”, teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul "Funeral Train", il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America sconvolta e dolente. E ancora, le serie più recenti dei nuovi autori di Magnum: dalla “Spagna Occulta” di Cristina Garcia Rodero, alle osservazioni antropologiche, sotto forma di fotografie, realizzate nel mondo da Martin Parr; dalla cruda attualità del Sud America documentato da Jérôme Sessini, fino al Mar Mediterraneo, tenebroso e incerto nelle notti dei migranti, fotografato da Paolo Pellegrin. La mostra è corredata da un volume edito da Contrasto. {igallery id=809|cid=849|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} Vademecum MAGNUM MANIFESTO.Guardare il mondo e raccontarlo in fotografiaMuseo dell’Ara PacisLungotevere in Augusta, Roma7 febbraio – 3 giugno 2018 Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) www.arapacis.itBiglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto + prevendita € 1Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente ...