Loreto, “L’arte che salva” in mostra le opere dei luoghi colpiti dal sisma
La rassegna apre il progetto biennale della Regione Marche, dal titolo “Mostrare le Marche”, che promuove attività espositive utilizzando le opere d’arte provenienti dai musei e dalle collezioni pubbliche ed ecclesiastiche interessate dall’ultimo terremoto MACERATA - Ha preso il via a Loreto, con la mostra “L’arte che salva. Immagini della predicazione tra Quattrocento e Settecento. Crivelli, Lotto, Guercino”, il progetto biennale della Regione Marche, dal titolo “Mostrare le Marche”, che ha lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale delle aree colpite dal sisma, attraverso la promozione di attività espositive realizzate utilizzando le opere d’arte provenienti dai musei e dalle collezioni pubbliche ed ecclesiastiche interessate dall’ultimo terremoto e messe in sicurezza presso i depositi attrezzati del MIBACT. L’esposizione, a cura di di Francesca Coltrinari e Giuseppe Capriotti dell'Università di Macerata, è stata inaugurata lo scorso 7 ottobre presso il Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto. Si tratta di una mostra tematica che si propone di approfondire la conoscenza della produzione artistica collegata a un fenomeno che ha caratterizzato in profondità la cultura non solo europea, la predicazione. Il percorso è illustrato attraverso 41 oggetti fra dipinti, sculture, incisioni, manoscritti e volumi provenienti dalla Regione Marche, con un nucleo significativo di opere salvate dal terremoto del centro Italia. Il percorso espositivo, suddiviso in otto sezioni, si snoda attraverso opere di artisti più o meno noti, quali ad esempio, il San Nicola da Tolentino del Guercino, il Battesimo di Cristo e Cristo e Cristo e l’Adultera di Lorenzo Lotto. In esposizione anche preziosi manoscritti, libri e altri oggetti artistici, che raccontano l’origine e gli sviluppi della pratica predicatoria, l'uso e il significato delle immagini collegate alla predicazione, l'effetto che le prediche producevano sugli ascoltatori. La mostra si avvale di un apparato didattico con testi e supporti grafici elaborati per consentire la migliore comprensione al più ampio pubblico, secondo i più aggiornati criteri della comunicazione museale. Inoltre nella Pinacoteca Civica e nella città di Jesi è proposto un itinerario della predicazione legato ai temi della mostra. L’esposizione è corredata da un catalogo edito da Silvana Editoriale. “Mostrare le Marche” prende dunque il suo avvio con questa mostra, ma prevede altre esposizioni ed iniziative sempre con lo scopo di promuovere la rinascita del territorio che vuole guardare al domani mentre lavora alla ricostruzione del tessuto territoriale, sociale, culturale e storico-artistico. Nei mesi da dicembre 2017 a maggio 2018 vedrà l’apertura a Macerata, Palazzo Buonaccorsi, della mostra “Capriccio e natura nel secondo Cinquecento. Percorsi d’arte e di rinascita nelle Marche”, mentre, ad Ascoli Piceno, presso la Pinacoteca Civica e Sala Cola dell’Amatrice è in programmazione la mostra “Cola dell’Amatrice pittore eccentrico tra Pinturicchio e Raffaello”. Il 2018 ci sarà una tripla partenza nel mese di marzo, a Fermo, nella Chiesa di San Filippo con la rassegna “Rinascimento a Fermo: pittori tra Adriatico e Appennino dal tardogotico a Carlo Crivelli”, che terminerà nel dicembre 2018. A Fabriano, sempre a marzo, si aprirà all’Oratorio San Giovanni la mostra “Orazio Gentileschi caravaggesco errante nelle Marche” visibile fino a settembre 2018. Mentre Matelica, da marzo a settembre 2018, ospiterà una considerevole rassegna espositiva: “Il romanico nelle Marche con i percorsi delle abbazie (Valle del Chienti – Valle del Potenza)”. ...