Le Corbusier 52 anni dopo
Il Padiglione dell’Esprit Nouveau, replica dell’edificio omonimo di Le Corbusier (pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris) e Pierre Jeanneret, non è sempre stato percepito per il valore architettonico e documentario che riveste, ma oggi finalmente il suo restauro ne riconosce l’importanza. La replica, che si trova a pochi metri di distanza dalle torri di Kenzo Tange oggi sede della Regione Emilia-Romagna, risale al 1977 ed è fedele in ogni dettaglio (ad eccezione di parte dei materiali e di alcune soluzioni tecnologiche) al padiglione originale edificato in occasione della Esposizione Universale di Parigi del 1925 e demolito nel 1927.La replica nacque da una idea degli architetti Giuliano Gresleri, Glauco Gresleri e José Oubrerie come omaggio alla partecipazione della Francia al Salone internazionale dell’Edilizia (Saie) di Bologna. Internamente si compone di due parti: una «cellula tipo» dell’unità abitativa «Immeubles Villas» immaginata dal grande architetto svizzero naturalizzato francese e una sorta di «rotonda», il «Diorama», utilizzabile come area espositiva.La messa in sicurezza e la manutenzione dell’edificio, del costo di 200mila euro erogati da Comune e Regione, sono avvenute sotto la supervisione dello stesso Giuliano Gresleri, docente ordinario di Storia dell’architettura e urbanistica all’Università di Bologna. Esterni e interni sono stati completamente tinteggiati salvaguardando e ripristinando i cromatismi originali. Si è proceduto, inoltre, alla sostituzione dei sottili cristalli delle vetrate originali con vetri stratificati di sicurezza e al restauro degli infissi metallici, mentre è stato rinnovato il triplice sistema di tendaggi del living. Infine i tecnici hanno ripristinato il percorso pedonale di ingresso esterno e messo in sicurezza le coperture.Attualmente la struttura, che in occasione di ArteFiera viene utilizzata sovente come sede espositiva, ospita l’Urban Center regionale, un luogo in cui i cittadini possono tenersi informati sulle trasformazioni urbane e territoriali. Di proprietà del Comune, dal 2011 è gestito, grazie a una convenzione, dalla Regione Emilia-Romagna. Un’ulteriore convenzione tra Regione e Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna consentirà fino al 31 gennaio di effettuare visite guidate a cura del Dipartimento educativo del MAMbo.In occasione dei quarant’anni del padiglione bolognese la Fondation Le Corbusier di Parigi e la Regione Emilia-Romagna hanno provveduto alla ristampa del volume L’Esprit Nouveau. Parigi-Bologna. Costruzione e ricostruzione di un prototipo dell’Architettura moderna (Electa, Milano 1979). Nel marzo scorso una studentessa dell’Alma Mater, Anna Segat, si è laureata in ingegneria edile con la tesi «Il Restauro del Moderno: il Padiglione dell’Esprit Nouveau a Bologna. Proposta di attualizzazione funzionale per un uso continuativo» in cui propone una «rifunzionalizzazione del padiglione a residenza temporanea, consentendo a tutte le persone sensibili verso l’arte di poter sperimentare l’esperienza di vivere in quella che secondo Le Corbusier sarebbe stata la cellula abitativa ideale». ...