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La Fondazione Buccellati ha scelto un gioiello raro

Firenze. Dopo ben 30 anni di chiusura, ha riaperto la Chiesa di San Giorgio e Spirito Santo alla Costa, un raffinato gioiello di ispirazione berniniana unico nel suo genere nel capoluogo toscano, interamente progettato da Giovan Battista Foggini e arricchito da opere di Jacopo Vignali, Alessandro Gherardini e Anton Domenico Gabbiani.Originaria del X secolo e divenuta prioria alla metà del Duecento, la chiesa assunse l’attuale aspetto tra la fine del Seicento e il 1705 grazie al cospicuo lascito del marchese Simone Zati. La vasta aula liturgica rettangolare risplende di bianco e oro ed è caratterizzata da un sontuoso soffitto piano cassettonato e dal matroneo che, correndo sul lato destro, giunge al coro delle monache. Protetto da un’elegante grata curvilinea e proteso sulla zona di ingresso, il coro è destinato alle suore dell’annesso convento vallombrosano che lo ottennero nel 1520 da papa Leone X.Alla chiesa appartiene un’opera giovanile di Giotto, la «Madonna in trono col Bambino e angeli», conservata nel Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte per motivi di sicurezza (quelli avviati ad aprile di quest’anno sono stati i primi lavori di restauro e messa in sicurezza del grande edificio dopo il 1973). Alla chiesa apparteneva anche il prezioso organo Zeffirini (1572) suonato dalla figlia di Galileo, ora custodito nella vicina chiesa di Santa Felicita.Con supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato e un costo complessivo di 130mila euro donati dalla Fondazione Gianmaria Buccellati di Venezia, gli interventi fortemente auspicati dal dinamico parroco Grzegorz Sierzputowski sono stati progettati e diretti da Emilio Sacchini con la collaborazione di Luigi Zangheri e realizzati dalla ditta Ram (Restauri Artistici e Monumentali).I lavori hanno riguardato soprattutto il tetto e la sobria scatola muraria esterna, con restauro di intonaci, apparati lapidei in filaretto, vetrata principale, portali e portoni. L’edificio continua però a presentare un aggressivo degrado delle strutture murarie e delle decorazioni interne, del soffitto cassettonato e delle singole opere d’arte. Suddivisi in due ulteriori lotti funzionali, i prossimi interventi saranno realizzabili solo se interverrà qualche altro benefattore. http://gmbfoundation.com/ ...

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