I magnifici sette italiani di Parigi
Bologna. Nel gruppo degli «Italiens de Paris», comprendente Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Filippo De Pisis, Gino Severini, Massimo Campigli e Mario Tozzi, Renato Paresce (1886-1937), scienziato e giornalista, era senz’altro la figura meno nota. Paresce poi si dedicò alla pittura, e divenne «René» pur mantenendo caratteri del tutto particolari in parte dettati dai natali (era figlio di un avvocato-editore socialista e di una nobildonna russa esule e amica di Trotzky) e in parte dal suo girovagare tra Parigi, Londra, America. Tutto ciò è raccontato nel libro Lo scrittore che dipinse l’atomo. Vita di René Paresce da Palermo a Parigi (Sellerio, Palermo 2005, 108 pp.) di Rachele Ferrario, responsabile anche del suo catalogo generale (Skira, Milano 2012) e autrice di Les Italiens. Sette artisti alla conquista di Parigi (170 pp., Utet, Milano 2017, € 18,00). L’autrice, storica dell’arte, nel 1998 scoprì 45 opere inedite di Paresce. Oggi cura la rassegna «René Paresce. Italiani a Parigi. Campigli, de Chirico, de Pisis, Savinio, Severini, Tozzi» organizzata da Genus Bononiae Musei nella Città presso il museo e oratorio di Santa Maria della Vita dal 7 dicembre al 25 febbraio.Dal 1912 a Parigi l’artista entra in contatto con Modigliani, Picasso e gli artisti dell’École de Paris. Nella capitale francese dipinge molto e resta in contatto con gli altri italiani, tanto da divenire anche il curatore, alla Biennale di Venezia del 1928, della sezione dedicata proprio all’École de Paris. Insomma Paresce era un protagonista del gruppo, raccontato lungo il percorso espositivo attraverso 73 opere. La prima parte è dedicata a Paresce e contiene numerosi oli su tela, gouaches e disegni, mentre la seconda raccoglie lavori degli Italiani a Parigi prestati da collezioni pubbliche quali Fondazione Boschi Di Stefano - Museo del Novecento a Milano e Mart a Rovereto. ...