Firenze. Il sogno di Nardella, Uffizi 2 in Cina magari con sede a Pechino o Shangai
Per il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, quello ipotizzato dal primo cittadino di Firenze, è "un progetto valido, di ampio respiro, che può essere condiviso" FIRENZE - Portare gli Uffizi altrove, proprio come ha fatto il Louvre di Parigi, che l’11 novembre inaugurerà una succursale nella capitale degli Emirati Arabi Uniti ad Abu Dhabi. Questo è il sogno del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che spiega di aver già illustrato l’idea al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e al direttore della Galleria degli Uffizi, Eike Schmidt. Potrebbe aprire a Shanghai o Pechino, dice Nardella, aggiungendo “l’Italia ha qualcosa che pochi altri Paesi hanno nel mondo, anzi nessun Paese al mondo ha come l'Italia la bellezza diffusa, il nostro patrimonio culturale, storico, artistico e ambientale. Abbiamo musei straordinari. Io credo che sia possibile e anche doveroso condividere questa bellezza con il mondo”. ”Come i francesi hanno fatto ad Abu Dhabi, - spiega ancora il sindaco - noi possiamo fare ancora meglio portando gli 'Uffizi 2', ad esempio in una città del Sud Italia e anche all'estero, in un grande paese emergente, anzi forte e leader come la Cina dove ci sono milioni di persone che possono conoscere la grande cultura occidentale, dell'Umanesimo e del Rinascimento”. L'idea di una filiale degli Uffizi in Cina è condivisa anche dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, secondo il quale potrebbe essere "un progetto valido, di ampio respiro, da studiare con cura e attenzione, con un grande progetto, che faccia leva non solo sul nostro grande patrimonio artistico ma anche su una innovativa operazione di digitalizzazione dei nostri tesori”. ...