Dorothy Circus Gallery di Roma. Intervista alla direttrice e gallerista Alexandra Mazzanti
Il prossimo 12 ottobre la galleria, tra le più interessanti del panorama romano,dedicata al mondo del Pop Surrealismo, celebrerà il decimo anniversario di attività, inaugurando un nuovo spazio a Londra La direttrice e gallerista Alexandra Mazzanti, è stata lieta di partecipare a questa intervista, pensata per i lettori di ArteMagazine, ai quali ha voluto confidare anche qualche anticipazione su progetti futuri. Quest’anno la Dorothy Circus Gallery compie dieci anni, come ritiene stia cambiando il mondo del Pop Surrealismo in questo arco di tempo? In questi dieci anni ho assistito ad un importante cambiamento che riguarda soprattutto l’arte contemporanea in generale piuttosto che il pop surrealismo. Questo movimento artistico con il quale ho avuto la fortuna di entrare in contatto, ha portato ad un ritorno di codici figurativi, ad una riscoperta della tecnica eccellente, influenzando gran parte degli artisti contemporanei, dalla pittura alla scultura, alla fotografia alla street art. Ha in qualche modo liberato un anima surreale e visionaria, per lungo tempo assopita da una critica concettualista, che oggi è mood fondamentale di tutte le produzioni artistiche e possiamo ritrovare il tratto pop surrealist in moltissime recenti produzioni cinematografiche, musicali, fino ai Fashion Show più esclusivi. In occasione del decimo anniversario della galleria, a Londra, il 12 ottobre, si inaugura un nuovo spazio a Notting Hill. Quali sono, secondo lei, le principali differenze tra il pubblico inglese e quello italiano? A dire il vero non sento molta differenza tra Italiani ed Inglesi, parliamo di cittadini europei e questo ci rende davvero molto vicini sia per storia che per cultura. Londra tuttavia è una città decisamente più internazionale di Roma, qui vivono e gravitano cittadini di tutto il mondo e questo rende la città e i suoi abitanti particolarmente all’avanguardia. Tra gli artisti della Dorothy Circus, ci sono nomi di spicco del Pop Surrealismo a livello mondiale. Che analisi può fare della scena italiana? In questi dieci anni, collaborando con Artisti di fama mondiale ho avuto modo di definire dei confini tra quello che è un’influenza e un’imitazione. I grandi nomi del Pop Surrealismo hanno dato dei riferimenti talmente potenti che molti hanno tentato di impossessarsene e questo ha inizialmente danneggiato molto l’immagine e l’originalità del movimento. Oggi esponiamo i prime movers del pop surrealismo, artisti che hanno elaborato un personale immaginario distinto e al tempo stesso fedele ai contenuti di una coscienza collettiva onirica ed emozionale. Accanto ad essi sono pochi gli artisti italiani che si stagliano per un talento eccezionale e un mondo proprio. Quelli che si distinguono però hanno grandi possibilità e stanno infatti avendo successo anche oltre oceano come ad esempio Alessia Iannetti e Paolo Pedroni entrambi artisti che rappresento con orgoglio. Nel 2017 la galleria è stata impegnata in un progetto, volto a far conoscere artisti giapponesi. Questo rapporto con il Giappone porterà a una nuova apertura anche lì? Da brava appassionata di Pop surrealism sono una visionaria anche io, e sto sognando di far viaggiare il nostro “Circo” con un programma di Temporary Gallery in giro per il mondo. L’Asia è nei miei desideri e spero presto di poter annunciare un inedito show a Tokyo insieme ad altre sorprese. Ci sono altri progetti che può anticipare ai lettori di ArteMagazine? Dal momento in cui avremo due sedi, una a Roma e una a Londra, avremo la possibilità di offrire una doppia visibilità alle mostre in programmazione, gli artisti che esporremo nella mostra “Pages From Mind Travellers Diaries” avranno infatti un solo show che si terrà contemporaneamente in entrambe le nostre sedi. Un’ anticipazione speciale per voi, un duo show dello street artist giapponese Hikari Shimoda insieme al geniale street artist italiano Millo. L’intervista è terminata e le parole della direttrice hanno stimolato ancora di più la mia curiosità su quanto accadrà nei due eventi in programma. A questo punto, non mi resta che partecipare alla mostra che si terrà a Roma a novembre, nell’intento di poterla raccontare. ...