Danneggiata “Santa Bibiana”, capolavoro del Bernini
Ha perso un dito la statua del grande artista, probabilmente durante il trasloco per essere ricollocata al suo posto nella chiesa originaria all'Esquilino, dopo la sua esposizione alla mostra "Bernini", tenutasi alla Galleria Borghese fino al 20 febbraio 2018 ROMA - La Santa Bibiana di Gian Lorenzo Bernini ha subito un danno gravissimo, a darne notizia è un articolo apparso su "La Repubblica" del 30 aprile 2018 di Tommaso Montanari. Il capolavoro, realizzato dall'artista tra il 1624 e il 1626 su commissione di papa Urbano VIII, ha infatti perso il dito anulare della mano destra. Al momento è un mistero cosa sia realmente accaduto. Peraltro non è dato sapere neppure che fine abbia fatto il dito. L’ipotesi più acclarata è che il danno si sia consumato durante il trasporto della statua per essere ricollocata nel luogo dove è solitamente custodita, ovvero la Chiesa di Santa Bibiana nel Rione Esquilino a Roma. L’opera, infatti, dopo un restauro che ne aveva restituito la piena integrità e leggibilità, è stata esposta per circa tre mesi, dal 1 novembre 2017 al 20 febbraio 2018, nella grande mostra dal titolo "Bernini", a cura di Anna Coliva e Andrea Bacchi, che si è tenuta presso la Galleria Borghese, riscuotendo un grande successo di pubblico. Ad accorgersi del danno è stato il professor Giovan Battista Fidanza, ordinario di storia dell’arte moderna all’Università di Roma Tor Vergata, in occasione di un seminario che si è svolto proprio presso la chiesa di Santa Bibiana. La statua rappresenta la santa nell’attimo precedente al martirio. A differenza di altre opere del Bernini, qui la figura è rappresentata in una posizione statica e dritta solo con una leggera torsione del busto rispetto alle gambe e con una mano alzata aperta verso l'esterno, mentre l’altra tiene la palma del martirio. Proprio la mano aperta è quella rimasta mutilata. Come spiegato nell’articolo di "Repubblica", nella scheda redatta per la mostra, il curatore Bacchi scriveva “le dita della mano destra, allargate e sospese in aria, sono un vero e proprio miracolo tecnico”. La preoccupazione è che ora questo “miracolo” non sia più recuperabile perché nessun restauro potrà mai restituire quanto andato perduto. Ovviamente questo grave danno (sfortuna vuole che non sia il primo a colpire per diverse vicende opere del Bernini come la Barcaccia di Piazza di Spagna e l'Elefantino di piazza della Minerva) ripropone ancora una volta il dibattito, sempre aperto, sulla necessità di spostare opere particolarmente preziose e delicate dalla loro collocazione stabile per essere esposte in occasione di grandi mostre temporanee. ...