Sei qui

Firenze. Ultima settimana di apertura per la mostra “Ytalia”

Luciano Fabro, Italia d'oro - 1971 Galleria Palatina di Palazzo Pitti

La collettiva, ideata e curata da Sergio Risaliti, comprende circa 150 opere e ha il suo fulcro al Forte di Belvedere ma si estende anche in altri importanti edifici pubblici e museali della città: Palazzo Vecchio, Gallerie degli Uffizi, Santa Croce, Museo Marino Marini, Giardino di Boboli e Museo Novecento

FIRENZE – C’è tempo ancora una settimana per poter visitare la grande rassegna di arte contemporanea, “Ytalia”, che ha aperto i battenti a Firenze lo scorso 2 giugno

150 le opere esposte, tra cui lavori di Mario Merz, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Gino De Dominicis, Remo Salvadori, Mimmo Paladino, Marco Bagnoli, Nunzio, Domenico Bianchi. 

La mostra, che avuto il suo fulcro al Forte di Belvedere, ha interessato anche altri siti del capoluogo toscano.  Nei tre mesi di apertura ha registrato un grande successo di critica e di visitatori e non solo al Forte. Tanti, infatti, hanno voluto ammirare le installazioni delle opere nei luoghi e nei Musei storici della città: da Palazzo Vecchio alla Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, dalla Galleria Palatina alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, dal Giardino di Boboli al Complesso monumentale di Santa Croce, dal Museo Marino Marini al Museo Novecento.

La mostra Ytalia ha registrato anche un notevole successo sul web, sui canali social di Mus.e (hashtag #ytalia) e sul blog ytalia.musefirenze.it dove è stato possibile leggere i racconti sulla mostra e sugli artisti, informazioni sulle sedi e curiosità: la Calamita Cosmica (chiamata “lo scheletrone” dagli utenti sui social network) di De Dominicis con Firenze sullo sfondo ha riempito le bacheche di Facebook e Instagram. Inoltre per l’ultimo weekend, *sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre*, sono previste visite ed eventi speciali.

Leggi

Scozia. Torna alla luce dopo 400 anni un dipinto di Rubens

Scozia. Torna alla luce dopo 400 anni un dipinto di Rubens

Si tratta di uno studio preparatorio per il ritratto di George Villiers, duca di Buckingham. Mercoledì 27 settembre verrà presentato nel programma “Britain’s Lost Masterpieces” sul canale  Bbc Four

LONDRA – Dopo 400 anni è stato ritrovato in Scozia un dipinto “dimenticato” del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens (1577-1640).  L’opera si trovava in un magazzino del Glasgow Museum. Secondo quanto riportato dalla BBC, l’opera, databile intorno al 1625, rappresenterebbe  George Villiers, duca di Buckingham. Il quadro in realtà è probabilmente uno studio preparatorio per il ritratto. Il ritratto finale infatti sembra sia andato distrutto in un incendio nel 1949.

L’attribuzione dell’opera a Rubens si deve al critico d’arte Bendor Grosvenor, il quale ha commentato che è davvero una grande fortuna aver ritrovato questa versione. L’identificazione è stata inoltre confermata dal direttore del Rubenshuis di Anversa (Belgio), Ben van Beneden, che ha affermato:  “si tratta di una preziosa e rara aggiunta all’opera ritrattistica di Rubens”. La tela era stata ritenuta una copia di un artista successivo a Rubens e conseguentemente di modesto valore.  Grazie al restauro, che ha eliminato i vari strati di sporcizia oltre che le numerose ridipinture, si è potuto risalire a una attribuzione certa.

Mercoledì 27 settembre il ritratto verrà mostrato sul canale Bbc Four nel corso del programma “Britain’s Lost Masterpieces”, curato e condotto da Bendor Grosvenor. 

Leggi

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo approda al Matadero di Madrid

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo approda al Matadero di Madrid

La Fondazione torinese, nata a Torino nel 1995, per volontà di Patrizia Sandretto Re Rebudengo in Italia ha due sedi espositive: Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d’Alba, dal 1997, e il Centro di Torino, dal 2002

TORINO – La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo approda a Madrid aprendo la propria sede presso la Nave 9 del Centro de Creación Contemporánea Matadero. Con questa intesa, ora ufficializzata, la Fondazione torinese va ad inserirsi a tutti gli effetti nel sistema dell’arte e della cultura spagnola. 

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione, ha spiegato: ”Madrid è una grande capitale europea, un ponte con l’America Latina, un continente sempre più importante nel mondo dell’arte contemporanea e con la nascita della Fundaciòn Sandretto Re Rebaudengo Madrid sperimenteremo qui e faremo crescere il modello e le pratiche con cui, ogni giorno da più di vent’anni, sosteniamo i giovani artisti, promuoviamo la conoscenza dell’arte contemporanea e il suo ruolo sociale, avvicinandola a un pubblico sempre più ampio”. 

La Fundacion ospiterà di volta in volta opere della Collezione Sandretto concesse in comodato a lungo termine.

L’intesa è stata illustrata da Patrizia Sandretto, dalla sindaca di Madrid, Manuela Carmena Castrillo e da Luìs Cueto, coordinatore generale del Comune di Madrid, alla presenza di Chiara Appendino, sindaca di Torino, Carlota Álvarez Basso, direttore del Matadero, e Hans Ulrich Obrist, direttore della Serpentine Gallery di Londra.

“E’ motivo di orgoglio, per noi torinesi, avere l’opportunità di esportare in terra madrilena un centro internazionale qualificato e radicato per la promozione culturale come la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – ha sottolineato Appendino, mentre Carlota Alvarez Basso ha dichiarato: “Matadero Madrid è stato, fin dalla sua apertura nel 2007, un esempio unico di collaborazione tra pubblico e privato. La cooperazione fa parte del nostro DNA, e la promozione di collaborazioni tra le diverse organizzazioni che fanno parte di Matadero Madrid è la nostra forza. Con la Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid, saranno dieci le organizzazioni culturali che lavoreranno insieme al suo interno. Sono certa – ha concluso Alvarez Basso – che stabiliremo una partnership importante, perché condividiamo le stesse ambizioni: contestualizzare l’arte contemporanea a livello sociale, promuovere una riflessione condivisa sui processi di creazione culturale e diventare un punto di riferimento per cittadini e artisti”.

Leggi

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo approda al Matadero di Madrid

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo approda al Matadero di Madrid

La Fondazione torinese, nata a Torino nel 1995, per volontà di Patrizia Sandretto Re Rebudengo in Italia ha due sedi espositive: Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d’Alba, dal 1997, e il Centro di Torino, dal 2002

TORINO – La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo approda a Madrid aprendo la propria sede presso la Nave 9 del Centro de Creación Contemporánea Matadero. Con questa intesa, ora ufficializzata, la Fondazione torinese va ad inserirsi a tutti gli effetti nel sistema dell’arte e della cultura spagnola. 

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione, ha spiegato: ”Madrid è una grande capitale europea, un ponte con l’America Latina, un continente sempre più importante nel mondo dell’arte contemporanea e con la nascita della Fundaciòn Sandretto Re Rebaudengo Madrid sperimenteremo qui e faremo crescere il modello e le pratiche con cui, ogni giorno da più di vent’anni, sosteniamo i giovani artisti, promuoviamo la conoscenza dell’arte contemporanea e il suo ruolo sociale, avvicinandola a un pubblico sempre più ampio”. 

La Fundacion ospiterà di volta in volta opere della Collezione Sandretto concesse in comodato a lungo termine.

L’intesa è stata illustrata da Patrizia Sandretto, dalla sindaca di Madrid, Manuela Carmena Castrillo e da Luìs Cueto, coordinatore generale del Comune di Madrid, alla presenza di Chiara Appendino, sindaca di Torino, Carlota Álvarez Basso, direttore del Matadero, e Hans Ulrich Obrist, direttore della Serpentine Gallery di Londra.

“E’ motivo di orgoglio, per noi torinesi, avere l’opportunità di esportare in terra madrilena un centro internazionale qualificato e radicato per la promozione culturale come la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – ha sottolineato Appendino, mentre Carlota Alvarez Basso ha dichiarato: “Matadero Madrid è stato, fin dalla sua apertura nel 2007, un esempio unico di collaborazione tra pubblico e privato. La cooperazione fa parte del nostro DNA, e la promozione di collaborazioni tra le diverse organizzazioni che fanno parte di Matadero Madrid è la nostra forza. Con la Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid, saranno dieci le organizzazioni culturali che lavoreranno insieme al suo interno. Sono certa – ha concluso Alvarez Basso – che stabiliremo una partnership importante, perché condividiamo le stesse ambizioni: contestualizzare l’arte contemporanea a livello sociale, promuovere una riflessione condivisa sui processi di creazione culturale e diventare un punto di riferimento per cittadini e artisti”.

Leggi

Bacon, all’asta da Christie’s a Londra un ritratto papale che riappare in pubblico dopo 45 anni

Bacon, all’asta da Christie's a Londra un ritratto papale che riappare in pubblico dopo 45 anni

Si tratta del dipinto  “Study of Red Pope 1962. 2nd version 1971” ispirato a Papa Giovanni XXIII, che verrà messo all’incanto il 6 ottobre alla stima record di 60 milioni di sterline

LONDRA – Riappare per la prima volta al pubblico, dopo 45 anni, il dipinto del pittore irlandese Francis Bacon (1909-1992) dal titolo “Study of Red Pope 1962. 2nd version 1971”, ispirato alla nuova epoca di Papa Giovanni XXIII. Si tratta di un capolavoro appartenente alla serie dei ritratti papali di Bacon che andrà all’asta da Christie’s a Londra il prossimo 6 ottobre con una stima che si aggira attorno ai 60 milioni di sterline. 

Bacon realizzò la serie “Study of Red Pope 1962”, ispirandosi al capolavoro del pittore spagnolo Diego Velázquez “Ritratto di Papa Innocenzo X” (1650), ma anche alla figura di George Dyer, il suo amante e compagno.

Il ritratto è apparso per la prima volta in mostra a Parigi nel 1971, sei mesi dopo essere stato dipinto, e poi ancora a Dusseldorf, successivamente è entrato a far parte di una collezione privata fino al 1973, dopodiché è sparito e non è più stato presentato in pubblico.

Quella di Christie’s sarà quindi la sua prima apparizione dopo tutti questi anni. 

Bacon ha già stabilito un record mondiale nel 2013 con il trittico raffigurante il suo amico e pittore britannico Lucian Freud. L’opera venne battuta alla cifra di 142 milioni di dollari (89 milioni di sterline). 

Leggi

Museo di Castelvecchio. Dopo il restauro sono tornate le opere trafugate

Museo di Castelvecchio. Dopo il restauro sono tornate le opere trafugate

“Quanto successo a Castelvecchio quasi due anni fa è stata una ferita gravissima per il Museo e per la città intera, un fatto deplorevole che non dovrà mai più ripetersi” ha detto il sindaco di Verona, Federico Sboarina, all’apertura dell’evento “Il restauro dopo il furto. Le opere tornano al museo”

VERONA – Sono tornati al Museo di Castelvecchio di Verona, dopo il restauro, i dipinti trafugati il 19 novembre 2015 e recuperati in Ucraina lo scorso 21 dicembre. Nelle sale del museo sono tornati al loro posto 13 dipinti, mentre le quattro tavole eseguite da un artista della scuola del Tintoretto sono in prestito fino al 4 novembre alla mostra “Fidelis”, organizzata dall’Arma dei Carabinieri a Palermo per raccontare l’impegno del Nucleo Tutela Beni Culturali nel recupero di opere trafugate del patrimonio italiano.

In occasione delle Giornate europee del Patrimonio, i visitatori hanno  la possibilità di partecipare a visite guidate dedicate alle opere e agli interventi di restauro eseguiti.  Per i cittadini di Verona e della provincia l’ingresso al Museo è al costo agevolato di 1 euro a persona.

L’assessore alla Cultura Cultura, Francesca Briani, aprendo le visite ha dichiarato: “E’ un’occasione per ammirare i tesori d’arte conservati a Castelvecchio, un modo anche per confermare la solidarietà e la vicinanza dimostrata dalla città nei giorni seguenti al furto”.

Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, riferendosi al furto, ha parlato di ferita gravissima subita dal Museo e dalla città. Tuttavia il primo cittadino ha sottolineato come, guardando al lato positivo di quanto accaduto, il furto ha fatto sì che “tutti i veronesi venissero a conoscenza di quali e quante opere siano conservate nel nostro museo, del loro valore e della loro bellezza”. 

Il sindaco ha poi aggiunto: “Sono capolavori che appartengono alla nostra comunità, ‘gioielli di famiglia’ che l’amministrazione comunale si impegna a valorizzare, far conoscere e proteggere. Il ringraziamento, per il successo di un’operazione durata parecchi mesi e che ha coinvolto molte istituzioni, va a tutte quelle persone che hanno contribuito perché i quadri tornassero al loro posto, più belle di prima grazie a restauri meravigliosi”.

Leggi

Museo di Castelvecchio. Dopo il restauro sono tornate le opere trafugate

Museo di Castelvecchio. Dopo il restauro sono tornate le opere trafugate

“Quanto successo a Castelvecchio quasi due anni fa è stata una ferita gravissima per il Museo e per la città intera, un fatto deplorevole che non dovrà mai più ripetersi” ha detto il sindaco di Verona, Federico Sboarina, all’apertura dell’evento “Il restauro dopo il furto. Le opere tornano al museo”

VERONA – Sono tornati al Museo di Castelvecchio di Verona, dopo il restauro, i dipinti trafugati il 19 novembre 2015 e recuperati in Ucraina lo scorso 21 dicembre. Nelle sale del museo sono tornati al loro posto 13 dipinti, mentre le quattro tavole eseguite da un artista della scuola del Tintoretto sono in prestito fino al 4 novembre alla mostra “Fidelis”, organizzata dall’Arma dei Carabinieri a Palermo per raccontare l’impegno del Nucleo Tutela Beni Culturali nel recupero di opere trafugate del patrimonio italiano.

In occasione delle Giornate europee del Patrimonio, i visitatori hanno  la possibilità di partecipare a visite guidate dedicate alle opere e agli interventi di restauro eseguiti.  Per i cittadini di Verona e della provincia l’ingresso al Museo è al costo agevolato di 1 euro a persona.

L’assessore alla Cultura Cultura, Francesca Briani, aprendo le visite ha dichiarato: “E’ un’occasione per ammirare i tesori d’arte conservati a Castelvecchio, un modo anche per confermare la solidarietà e la vicinanza dimostrata dalla città nei giorni seguenti al furto”.

Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, riferendosi al furto, ha parlato di ferita gravissima subita dal Museo e dalla città. Tuttavia il primo cittadino ha sottolineato come, guardando al lato positivo di quanto accaduto, il furto ha fatto sì che “tutti i veronesi venissero a conoscenza di quali e quante opere siano conservate nel nostro museo, del loro valore e della loro bellezza”. 

Il sindaco ha poi aggiunto: “Sono capolavori che appartengono alla nostra comunità, ‘gioielli di famiglia’ che l’amministrazione comunale si impegna a valorizzare, far conoscere e proteggere. Il ringraziamento, per il successo di un’operazione durata parecchi mesi e che ha coinvolto molte istituzioni, va a tutte quelle persone che hanno contribuito perché i quadri tornassero al loro posto, più belle di prima grazie a restauri meravigliosi”.

Leggi

La Venere del Botticelli fa tappa in Georgia

Venere del Botticelli, particolare

Il capolavoro verrà esposto dal 4 ottobre al 30 novembre nella Galleria del Museo Nazionale di Tbilisi, in una sala appositamente allestita per ospitarla

TORINO – Nell’ambito delle celebrazioni per il 25/o anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche italo-georgiane, dal 4 ottobre al 30 novembre, la Venere di Sandro Botticelli, uno dei tesori più preziosi di proprietà dei Musei Reali di Torino, verrà esposta nella Galleria del Museo Nazionale di Tbilisi in Georgia.  Il capolavoro botticelliano sarà in mostra in una sala dedicata, per la quale è stato realizzato un apposito allestimento ad hoc.  

L’opera venne acquistata nel 1844 da un reverendo inglese per essere successivamente ceduta a un barone. A seguito di un incendio nella casa di quest’ultimo si pensava che il dipinto fosse andato perduto, al contrario invece l’opera venne ritrovata dagli eredi e venduta al collezionista biellese Riccardo Gualino.

La Venere è divenuta patrimonio della Galleria Sabauda a partire dal 1930, dopo la donazione di Gualino, anche se è spesso e volentieri in giro per il mondo, ospite di esposizioni temporanee. 

Intanto, prima della partenza per la Georgia, potrà essere ammirata fino al 28 settembre alla Pinacoteca Sabauda, dove è esposta dal 28 luglioscorso, dopo essere tornata dal Museum of Fine Arts di Boston, e dopo aver fatto parte lo scorso febbraio, della più grande mostra dedicata negli Usa al maestro fiorentino al Muscarelle Museum of Art di Williamsburg, in Virginia.

La Venere del Botticelli sarà anche protagonista di una campagna di comunicazione articolata in diverse puntate: Botticelli, la bellezza, in cui la Venere di Torino è archetipo di bellezza e simbolo di una centralità italiana sulla scena culturale georgiana; Caravaggio, la luce; Leonardo, il genio.

Leggi

Mudec di Milano. A due anni dall’apertura raggiunto il numero di 1 milione di visitatori

Mudec di Milano. A due anni dall’apertura raggiunto il numero di 1 milione di visitatori

Staccato il 21 settembre alle 19:15 il biglietto del milionesimo visitatore.  Dal 2015 il Museo delle Culture è diventato un punto di riferimento per l’arte e la cultura meneghina e un luogo unico, da condividere con la città  

MILANO – Il 21 settembre alle ore 19.15 il MUDEC – Museo delle Culture di Milano ha raggiunto il numero record di 1 milione di visitatori. A soli due anni dall’apertura, il museo è diventato punto di incontro per piacevoli momenti culturali e di aggregazione, location di importanti festival e ricorrenze letterarie meneghine, un hub di innovazione insomma, confermandosi un vero simbolo della città.

Bruno, questo il nome del visitatore n. 1.000.000, è stato premiato con la consegna del maxi biglietto del MUDEC, nonché del catalogo della collezione etnografica permanente, quello della attuale mostra “Egitto. La straordinaria scoperta del faraone Amenofi II”, la Mudec Card che dà diritto per un anno all’accesso gratuito alle mostre e tanti gadget della collezione permanente e della nuova mostra Egitto. 

L’affluenza di pubblico e i numeri raggiunti dal MUDEC in questi due anni e mezzo confermano tra l’altro l’apprezzamento dei visitatori per il palinsesto mostre proposto da 24 ORE Cultura, che punta da un lato sui grandi artisti (oltre 156.000 visitatori per Gauguin, oltre 110.000 per Basquiat e Kandinskij) e dall’altro sulle Grandi Civiltà, culture del mondo e grandi scoperte, come la mostra sull’Antico Egitto appena inaugurata. Numeri raggiunti grazie anche alle numerose attività collaterali organizzate dal Mudec: in 2 anni più di 3.200 gruppi scuola, più di 2.500 visite guidate per adulti e sold-out dei laboratori didattici per i bambini nei week end. 

Il MUDEC, patrimonio della città di Milano è sempre più noto anche all’estero per l’unicità della sua architettura, a firma di David Chipperfield: un’opera d’arte che ospita l’arte.

Leggi

Uffizi: raccolti 649mila euro per il restauro delle opere danneggiate dal sisma nelle Marche

Uffizi: raccolti 649mila euro per il restauro delle opere danneggiate dal sisma nelle Marche

Si tratta dei proventi della mostra “Facciamo presto! Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare”. Durante tutto il periodo della mostra, 28 marzo-30 luglio 2017 è stato devoluto 1 euro per ogni biglietto d’ingresso venduto agli Uffizi

FIRENZE – Sono 649mila gli euro raccolti dagli Uffizi da destinare ai restauri delle opere dei Beni Culturali danneggiati dal terremoto nelle Marche. Si tratta dei proventi della mostra dal titolo Facciamo presto! Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare”. Infatti, il 27 marzo scorso, a pochi mesi dal terremoto che ha sconvolto le Marche e il centro Italia, si inaugurava agli Uffizi la bella mostra che, già nel titolo, era un richiamo all’urgenza della risposta in un momento tanto drammatico per il paese, a una solidarietà molto concreta. Era stato quindi deciso che durante tutto il periodo della mostra, 28 marzo-30 luglio 20171 sarebbe stato devoluto 1 euro per ogni biglietto d’ingresso venduto agli Uffizi, da destinarsi alla ricostruzione e all’aiuto delle zone della regione Marche da cui provenivano le opere esposte. 

All’azione di conoscenza e promozione scientifica – far conoscere gli strepitosi tesori che si trovano anche in zone remote e poco conosciute delle Marche al pubblico globale degli Uffizi – si è aggiunto un aiuto tangibile per il recupero e la tutela. 

Ad illustrare il risultato del progetto oggi è stato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, il quale, sottolineando come  il rapporto di Firenze con le Marche venga da lontano, ha commentato: «Le raccolte artistiche fiorentine e la Toscana hanno maturato un grande debito di riconoscenza verso le Marche, a motivo delle importanti collezioni che Vittoria della Rovere, ultima della sua stirpe, recò in dote a Firenze nel 1631. Avendo la possibilità di contraccambiare questo enorme dono di bellezza, contribuendo a restituire ai marchigiani la prospettiva di un rapido recupero di quanto danneggiato dal sisma, non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione. Ci siamo così subito attivati per favorire la raccolta di una somma che potesse andare a colmare i bisogni più immediati nelle zone terremotate. » 

Il Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Carlo Birrozzi, ha invece sottolineato: «La mostra Facciamo presto! Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare, allestita all’Aula Magliabechiana delle Gallerie degli Uffizi, è stata l’occasione per vedere riunite opere straordinarie provenienti da molti paesi dell’entroterra marchigiano colpito dal sisma e far conoscere ad un vasto pubblico la enorme ricchezza e varietà del patrimonio che questo territorio ancora detiene. È del tutto speciale il radicamento di queste opere nei luoghi di origine e nelle comunità che ancora le detengono e a cui torneranno. Una presa di coscienza importante e necessaria che rafforza la volontà di riavviare la ricostruzione proprio ispirandosi alla loro bellezza e alla volontà di preservare l’unicità di questi contesti. 

Avevamo intuito il successo della mostra per i messaggi che ci sono giunti nel lungo periodo di apertura e per avere organizzato molte visite guidate. Per questo non si può che esprimere la nostra gratitudine al direttore Eike Schmidt e a tutto lo staff delle Gallerie degli Uffizi per l’opportunità che ci hanno offerto. L’ingente somma raccolta testimonia questo successo e ci consentirà di lavorare per la conservazione del patrimonio recuperato e per allestire adeguati depositi in cui le opere potranno essere mantenute fino a che non verranno ricollocate nei loro luoghi di origine. Restauri e nuovi interventi sui depositi verranno concordati con i prestatori e saranno finalizzati alla valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale del territorio dei Sibillini.» 

Mentre Gabriele Barucca, curatore della mostra, ora divenuto Soprintendente di Mantova, Lodi e Cremona, ha aggiunto: «L’iniziativa, che ha inteso costituire l’omaggio alle Marche da parte del più importante e prestigioso Museo d’Italia, è stata l’occasione per far conoscere e apprezzare ad un vasto pubblico alcune splendide opere, autentiche gemme del ricchissimo patrimonio d’arte e storia ancora e da sempre conservato nei territori dell’entroterra delle Marche meridionali colpiti dal sisma. La scelta delle opere da esporre aveva anche l’ambizione di ripercorrere sinteticamente, attraverso la presenza di alcune delle testimonianze artistiche più alte e significative, un ideale percorso nella storia dell’Arte di questi territori a partire dal Medioevo fino al XVIII secolo.» 

Leggi
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110