Archeologia. Scoperto a Selinunte il sistema idrico costruito dai greci
I geologi dell'Università di Camerino hanno scoperto importanti risorse idriche nel territorio di Selinunte, che in passato doveva aver trovato proprio nell’abbondanza d’acqua la fonte della sua prosperità ma allo stesso tempo di gravi problemi, per la presenza di aree paludose e insalubri ROMA - Il direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Enrico Caruso, Soprintendente ad interim dei Beni Ambientali e Culturali di Trapani, ha annunciato il ritrovamento a Selinunte di tubature costruite dai greci per far arrivare l’acqua nelle case. Un vero e proprio sistema idrico che verrà presentato martedì 16 gennaio. "Abbiamo rinvenuto in queste settimane anche ambienti domestici destinati al culto come ad esempio altari cilindrici e la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco di Hekate, personaggio di origine pre-indoeuropea che fu ripreso nella mitologia greca" - ha spiegato Caruso - "Ecate o Hekate, regnava sui demoni malvagi, sulla notte, sulla luna. Quella rinvenuta a Selinunte è la più antica raffigurazione di tutto il mondo greco”. Sono stati inoltre rinvenuti anche vasi corinzi, oggetti ornamentali, statue ed addirittura un flauto sempre dell'epoca greca. Il Parco Archeologico di Selinunte possiamo considerarlo il più grande in Europa in quanto unico, grande sistema che comprende al suo interno un’intera città e due zone suburbane destinate ad accogliere, ad Occidente piccoli santuari e ad Oriente i grandi santuari. Mercoledì 17 il direttore del Parco discuterà sul posto dei ritrovamenti e degli aspetti tecnico-scientifici con Vittorio Sgarbi ed il rettore dell'Università di Camerino, Claudio Pettinari. I ricercatori dell'Unicam sono infatti riusciti a vedere e individuare gli strati più profondi del terreno su cui i greci decisero di insediarsi. Spiega il geologo Fabio Pallotta, geoarcheologo consulente dell'Università di Camerino e del Parco Archeologico di Selinunte: "Con una termocamera ad alta sensibilità termica, installata su un drone, i geologi dell'Università di Camerino hanno rilevato sul terreno alcune anomalie termiche riconducibili ad importanti strutture sepolte della prima conformazione morfologica di Selinunte risalente a 2700 anni fa. Le stesse anomalie termiche - continua Pallotta - permettono di ipotizzare la presenza di importanti strutture sepolte che dal 'Tempio M' scendono verso il porto di Selinunte”. Marco Materazzi, geomorfologo dell'Università di Camerino aggiunge: "Anche i greci effettuavano deviazioni di corsi d'acqua. Gli studi fin qui condotti a Selinunte hanno permesso in primo luogo di ricostruire quella che doveva essere l'antica linea di riva al tempo della massima espansione della città greca, evidenziando la presenza di due porti ubicati immediatamente ad est e ad ovest dell'Acropoli di Selinunte e confermando, integrandole, le ipotesi già formulate dagli archeologi Hulot e Fougères agli inizi del '900". Lo studio ha infine permesso, con metodi geoelettrici non invasivi, di evidenziare la presenza nel sottosuolo, al di sotto dei depositi sabbiosi, di “risorse sepolte” ed in particolare di strutture probabilmente riconducibili ad edifici, mura o strade. Future indagini archeologiche potranno confermare e dare risposte definitive su quanto scoperto”. ...