Archeologia. Inaugura il museo Baglio Florio a Selinunte
La grande struttura industriale Ottocentesca un tempo destinata alla produzione del vino, dal 22 settembre alle ore 17,30 aprirà le sue porte ai visitatori nella sua nuova veste di museo archeologico TRAPANI - Il 22 settembre inaugura, dopo il completamento di alcuni lavori, il museo Baglio Florio a Selinunte. La struttura industriale, un tempo adibita alla produzione del vino, aprirà le porte ai visitatori e con l’occasione verrà anche inaugurata la mostra dal titolo “Thois Theiois. Selinunte e le forme della fede: Architettura e riti dall’Età arcaica all’ellenistica”. L’esposizione, ideata dal direttore del Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, Enrico Caruso, e realizzata grazie alla collaborazione tra alcune delle più importanti istituzioni e Università, presenterà importanti aspetti che caratterizzavano la fede religiosa dell’antica città greca: l’architettura sacra e i riti in onore degli Dei. In particolare saranno esposti esempi di architettura dorica, come il tempio Y, un tempio periptero di dislocazione sconosciuta i cui resti riusati nelle fortificazioni di Porta Nord sono da oggi assemblati in fondo alla vasta sala, incorniciati dagli archi trasversi. Il progetto è di Dieter Mertens, direttore emerito dell’Istituto germanico di Roma, ed è stato portato a compimento dagli architetti Carmelo Bennardo e Luigi Biondo. Altra novità nell’ambito della mostra è l’esposizione dei reperti che vanno dall’età arcaica a quella ellenistica. Si tratta di ritrovamenti frutto di campagne di scavi condotte da Clemente Marconi e Rosalia Pumo, dell’Institute of Fine Arts dell’Università di New York, in particolare nel tempio R, il più antico tempio in pietra della città. Tra i reperti esposti si potrà ammirare un vaso corinzio, datato proprio al momento dell’insediamento sul sito, usato nella copertina della mostra, e l’aulos, uno strumento a fiato in osso che testimonia l’esistenza di cerimonie religiose ritmate dal suono nelle feste in onore della divinità cui il tempio sembra fosse dedicato, la Dea Demetra. La mostra si concluderà con uno sguardo ai tetti dei templi selinuntini, studiati dalla Prof. Maria Clara Conti dell’Università di Torino, caratterizzati dalla presenza di grandi cornici in terracotta, che decoravano le sommità dei templi. Le cornici testimoniano la ricchezza e l’inventiva degli artigiani della città i quali, pur rifacendosi a stilemi della Grecia continentale, seppero donare alle loro opere quella forza e magnificenza raramente riscontrabile tra le altre colonie greche di Sicilia. Alla cerimonia del 22 saranno presenti l’Assessore regionale ai Beni Culturali Aurora Fratoianni, la Dirigente Generale Maria Elena Volpes e il Direttore del Parco archeologico di Selinunte Enrico Caruso. Saranno presenti, inoltre, Pietro Sciortino, Commissario straordinario del C.d.A. del Parco, il Prof. Clemente Marconi e, inoltre, la Console Generale USA per il Sud Italia, Mary Ellen Countryman. ...