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Alla soglia dei 90 anni è morto Carlo Pedretti, tra i maggiori esperti di Leonardo

Una vita passata con Leonardo quella del celebre studioso che si è spento il 5 gennaio nella sua casa di Lamporecchio a Pistoia, dove si era trasferito nel 2013 dopo aver vissuto a lungo negli Stati Uniti ROMA -  “E’ un giorno triste per la cultura italiana, con Carlo Pedretti scompare uno dei più importanti studiosi di Leonardo da Vinci. Se ne va una voce lucida e autorevole di cui sentiremo fortemente la mancanza”. Con queste parole  il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha accolto la scomparsa di Carlo Pedretti, tra i massimi esperti a livello mondiale di Leonardo.  Pedretti è morto alla vigilia dei suoi 90 anni, per una improvvisa malattia, nella villa di Lamporecchio a Pistoia, dopo una vita dedicata allo studio del Genio del Rinascimento.  Nato a Casalecchio di Reno (Bologna) il 6 gennaio 1928, è vissuto a lungo negli Stati Uniti, prima di trasferirsi nel 2013 a  Lamporecchio. Autore di oltre cinquanta libri e seicento fra saggi e articoli in varie lingue, dedicò all'età di sedici anni il suo primo articolo a Leonardo.  Membro della commissione permanente per l'Edizione Nazionale dei Manoscritti e dei Disegni di Leonardo da Vinci, ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti nel corso della sua carriera a partire dalla Medaglia d'oro alla Cultura da parte del presidente della Repubblica Italiana nel 1972 e dalla Congressional Citation, ovvero il massimo riconoscimento da parte del governo degli Stati Uniti d'America, ottenuto nello stesso anno. Era inoltre professore emerito di storia dell'arte italiana presso l'Università della California a Los Angeles, dove era stato anche titolare della Cattedra di Studi su Leonardo. Senza contare poi le numerose cittadinanze onorarie: Arezzo (2002), Vinci (2008), Romorantin (2010), Firenze (2010), Lamporecchio (2011), Pennabilli, la città di Tonino Guerra (2015), e le lauree honoris causa dalle università di Ferrara (1991), Urbino (1998) e Milano (Cattolica, 1999),  e infine dall'Università di Caen in Francia (2002).  Risale al 1957 la pubblicazione del suo catalogo dedicato ai frammenti dei disegni di Leonardo alla Royal Library a Windsor, provenienti dal Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana di Milano. A seguire l'edizione monumentale dei disegni di Leonardo a Windsor (1968-1969), l'edizione dei disegni di Leonardo e della sua cerchia a Firenze (1985), Torino (l990) e nelle collezioni americane (1993). Le  edizioni critiche e facsimilari dei testi di Leonardo di Pedretti comprendono il Codice Hammer (1987), il Libro di Pittura (1995) e anche il Codice Arundel (1998). Oggi il codice Hammer è di proprietà di Bill Gates, e tornerà in Italia il prossimo ottobre in occasione di una esposizione alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Celebri di Pedretti sono anche una serie di controversie legate ad alcune attribuzioni al genio di Leonardo. In particolare, a Pedretti fu contestata l'attribuzione di un modello in cera (c.1506-08) di un cavallo con cavaliere, forse un ritratto equestre di Carlo d'Amboise, governatore francese di Milano, tra il 1503-1511, amico e mecenate di Leonardo. Allo stesso modo Pedretti si era pronunciato contrario all’attribuzione a Leonardo del Salvator Mundi “newyorkese”, battuto di recente da Christie’s alla cifra record di 450milioni di dollari. Già nel 2011 in un suo intervento sull'Osservatore Romano, lo studioso definì l’attribuzione “una sofisticata operazione di marketing che sta lanciando come un originale di Leonardo, coll'asserito avallo di specialisti, quello che non è”.  I funerali si terranno lunedì 8 gennaio, alle ore 11, presso la chiesa di Santa Croce di Vinci.  ...

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