A “Passato e Presente” si parla di Caravaggio
Con Paolo Mieli e il professor Franco Cardini, lunedì 9 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, si discuterà di alcune recenti scoperte sulla vita di Michelangelo Merisi Si partirà dai motivi per cui il pittore lascia la città in cui è cresciuto, Milano, per trasferirsi a Roma. Secondo il manoscritto di Gaspare Celio, biografo del pittore, scoperto di recente, a costringere Caravaggio a lasciare Milano è un delitto commesso dallo stesso pittore al termine di una rissa. Anche l’anno di arrivo a Roma viene spostato di quattro anni. Non più il 1592 come pensato finora, ma probabilmente il 1596. Le opere di Caravaggio, affollate da personaggi dei bassifondi, prendono ispirazione dal quotidiano. Gli uomini e le donne dei bordelli e delle osterie, i furfanti e le prostitute diventano i santi e le madonne che Caravaggio raffigura a grandezza naturale, senza idealizzarli, e la loro imperfezione affascina e scandalizza. Questa estrema onestà nel rappresentare il vero ha reso intramontabile il suo genio. Il 1600 è l’anno della svolta nella carriera artistica del pittore al quale viene commissionata l’esecuzione della pala d’altare della cappella di Matteo Contarelli in San Luigi dei Francesi. Sembra l’inizio dell’ascesa, ma un nuovo fatto di sangue interviene a complicare le cose. La sera del 28 maggio 1606, durante il gioco della palla corda il pittore uccide Ranuccio Tomassoni, suo rivale. Nei suoi confronti viene emesso un bando capitale: processato in contumacia, rischia la decapitazione. Da Milano a Roma, da Genova a Napoli, dalla Sicilia a Malta, inizia per il pittore un susseguirsi di disavventure lungo le coste del mediterraneo che lo vedono in una fuga sempre più affannata, conclusasi misteriosamente a Porto Ercole nel luglio del 1610. Con Paolo Mieli e il professor Franco Cardini, lunedì 9 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, si discuterà di alcune recenti scoperte sulla vita di Michelangelo Merisi Si partirà dai motivi per cui il pittore lascia la città in cui è cresciuto, Milano, per trasferirsi a Roma. Secondo il manoscritto di Gaspare Celio, biografo del pittore, scoperto di recente, a costringere Caravaggio a lasciare Milano è un delitto commesso dallo stesso pittore al termine di una rissa. Anche l’anno di arrivo a Roma viene spostato di quattro anni. Non più il 1592 come pensato finora, ma probabilmente il 1596. Le opere di Caravaggio, affollate da personaggi dei bassifondi, prendono ispirazione dal quotidiano. Gli uomini e le donne dei bordelli e delle osterie, i furfanti e le prostitute diventano i santi e le madonne che Caravaggio raffigura a grandezza naturale, senza idealizzarli, e la loro imperfezione affascina e scandalizza. Questa estrema onestà nel rappresentare il vero ha reso intramontabile il suo genio. Il 1600 è l’anno della svolta nella carriera artistica del pittore al quale viene commissionata l’esecuzione della pala d’altare della cappella di Matteo Contarelli in San Luigi dei Francesi. Sembra l’inizio dell’ascesa, ma un nuovo fatto di sangue interviene a complicare le cose. La sera del 28 maggio 1606, durante il gioco della palla corda il pittore uccide Ranuccio Tomassoni, suo rivale. Nei suoi confronti viene emesso un bando capitale: processato in contumacia, rischia la decapitazione. Da Milano a Roma, da Genova a Napoli, dalla Sicilia a Malta, inizia per il pittore un susseguirsi di disavventure lungo le coste del mediterraneo che lo vedono in una fuga sempre più affannata, conclusasi misteriosamente a Porto Ercole nel luglio del 1610. ...