A Palazzo Cipolla di Roma la retrospettiva di Ahmed Alsoudani
Dal 26 marzo al 20 settembre 2020, la mostra "Ahmed Alsoudani. In Between" segna il debutto romano dell'artista americano di origine irachena. Circa una quarantina le opere esposte, realizzate dal 2004 ad oggi, tra cui anche dipinti inediti, una selezione di opere su carta e una scultura in bronzo dipinto ROMA - A partire dal 26 marzo 2020, Palazzo Cipolla ospita In Between, la prima retrospettiva romana di Ahmed Alsoudani, a cura di Mary Angela Schroth. Sono circa 40 le opere esposte, realizzate dall’artista dal 2004 ad oggi, tra cui anche opere inedite. Nato nel 1975 a Baghdad, Alsoudani dopo essere emigrato in Siria nel 1995, dal 1998 vive e lavora a New York. L’esposizione inizia dalle prime esperienze dell’artista dove l’orrore della guerra impatta sui lavori, fino ad arrivare, con il passare del tempo e con la distanza, ad una più modulata e mediata esplorazione del dolore. Una ricerca che a lungo termine porterà Alsoudani ad ulteriori progressi. Il fulcro del lavoro di Alsoudani è il disegno, ed in particolare il concetto di bozza, un atto fisico e primordiale che coinvolge il corpo e convoglia il pensiero e l'esperienza direttamente sulla superficie del dipinto. Le vigorose tracce di grafite e carbone sulla tela grezza sono le prime esperienze che conducono successivamente all’esplorazione dei colori dell’opera che completano il lavoro. Lo storico e critico d’arte Gabriele Simongini, che ha collaborato al catalogo, afferma: "Nelle opere di Alsoudani dallo spazio amniotico delle forme proliferanti emerge potente uno stato parossistico di delirio reale, concreto, che empaticamente coinvolge e travolge lo spettatore". La mostra, realizzata da Poema S.p.A. con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, è stata ideata insieme alla Marlborough Gallery, ed è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele. “L’arte di Ahmed Alsoudani - spiega il Prof. Emmanuele Emanuele - è di forte impatto, colpisce i sensi e l’immaginazione, a volte persino disturbando l’osservatore, come solo l’arte che comunica qualcosa di rilevante è davvero in grado di fare. Accanto alla riflessione sui temi della vita e della morte, scaturita dal fatto di aver vissuto due conflitti bellici negli anni della sua giovinezza, Alsoudani affianca anche una ricerca sulla società contemporanea e sui suoi ritmi di vita, a loro modo anch’essi ‘violenti’ e spersonalizzanti.” A corredo della mostra sarà pubblicato un catalogo edito da Gli Ori Editori Contemporanei, con i testi del Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, di Mary Angela Schroth e di Gabriele Simongini, nonché un dialogo-intervista tra l'artista e Peter Halley, pittore americano di fama internazionale. ...