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Vivian Maier a Palazzo Pallavicini di Bologna

Fino al 27 maggio le sale rinascimentali del Palazzo presentano una straordinaria mostra, a cura di Anne Morin, con le magnifiche fotografie originali di una delle fotografe più apprezzate di questo secolo BOLOGNA -  “Vivian Maier - La fotografa ritrovata” è la mostra ospitata negli ambienti rinascimentali di Palazzo Pallavicini. Un percorso espositivo suddiviso in differenti sezioni tematiche che affrontano i temi cari alla fotografa:  infanzia, autoritratti, ritratti, vita di strada, oggetti e colore. Curata da Anne Morin di DiChroma Photography, sulla base delle foto dell’archivio Maloof Collection e della Howard Greendberg Gallery di New York, la rassegna si compone di 120 scatti, perlopiù in bianco e nero, di cui 10 in grande formato, 90 di formato medio, più una meravigliosa sezione di 20 foto a colori relativa alla produzione degli anni Settanta dell’artista. Il lavoro di Vivian Maier (1926-2009), ribattezzata la “tata-fotografa”, è rimasto nell’ombra fino al 2007, quando John Maloof, figlio di un rigattiere, acquista un box a un’asta. Dalla scatola emergono effetti personali femminili di ogni genere appartenenti a una donna, Vivian Maier, il contenuto del cui magazzino è stato messo all'asta a causa di ritardi nel pagamento dell’affitto. Tra questi oggetti emerge anche una cassa contenente centinaia di negativi e rullini, tutti ancora da sviluppare. Dopo averne stampati alcuni ed averli mostrati in giro, Maloof si rende conto dell’immenso tesoro che ha tra le mani e, grazie alla sua intuizione ed accurata divulgazione, porta in breve tempo questa fotografa sconosciuta a essere apprezzata e affermata a livello mondiale.  Guidata da un innato interesse verso il particolare e il dettaglio, Maier con la sua fotocamera Rolleiflex e successivamente con una Leica,  realizzò straordinari scatti che riuscirono a intercettare con attenzione soggetti poco considerati all’epoca, rendendoli invece protagonisti del suo lavoro: la strada divenne così il suo palcoscenico. Marvin Heiferman, studioso di fotografia, afferma: “Seppur scattate decenni or sono, le fotografie di Vivian Maier hanno molto da dire sul nostro presente. E in maniera profonda e inaspettata… Maier si dedicò alla fotografia anima e corpo, la praticò con disciplina e usò questo linguaggio per dare struttura e senso alla propria vita conservando però gelosamente le immagini che realizzava senza parlarne, condividerle o utilizzarle per comunicare con il prossimo. Proprio come Maier, noi oggi non stiamo semplicemente esplorando il nostro rapporto col produrre immagini ma, attraverso la fotografia, definiamo noi stessi”. Numerosi sono anche gli autoritratti nei quali la fotografa sembra esprimere una sorta di eredità nei confronti di un pubblico che non voleva, o forse non poteva, rappresentare. Vademecum “Vivian Maier - La fotografa ritrovata”Dal 03 Marzo 2018 al 27 Maggio 2018Bologna, Palazzo PallaviciniBiglietti: Intero euro 13, Ridotto euro 11 (dai 6 ai 18 anni compresi, over 65, studenti universitari con tesserino, militari con tesserino, tessere Coop), Gruppi (minimo 15 persone) euro 10 (1 accompagnatore gratuito), Scuole euro 5 (2 accompagnatori gratuiti per ogni classe). ratuito: bambini sotto i 6 anni, portatori di handicap con un accompagnatore, giornalisti e guide turistiche con tesserinoInfo: info@palazzopallavicini.com http://https://www.palazzopallavicini.comOrari di apertura:Aperto da giovedì a domenica dalle 11.00 alle 20.00Aperture festività: 1 e 2  aprile, 25  aprile, 1 maggio 2018Chiuso il lunedì, martedì e mercoledì. ...

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