La GAMeC di Bergamo si rinnova
Il neo Direttore Lorenzo Giusti ha immaginato una programmazione densa e diversificata, aperta alla sperimentazione e alla multidisciplinarietà, ma allo stesso tempo ancorata alle radici dell’istituzione e al suo patrimonio. Inoltre nuovo logo e veste grafica aggiornati BERGAMO - Nuovo corso a partire da giugno per la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Un rinnovamento che prevede una ricca programmazione caratterizzata da una valorizzazione delle collezioni, da una vocazione alla ricerca, dall’attenzione al dialogo tra le discipline, dal sostegno ai talenti artistici e curatoriali emergenti, internazionalità. Tutto questo partendo dal DNA e dalle radici della Galleria, consolidando la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, e su scala cittadina, nazionale e internazionale. Saranno previste mostre innovative, progetti sperimentali attorno alla Collezione, attività didattiche, un calendario di incontri pubblici. Lorenzo Giusti, neo direttore della Galleria, sottolinea: “Per gli artisti e curatori della mia generazione la GAMeC è stata uno dei principali punti di riferimento per il contemporaneo in Italia un’istituzione dalla forte vocazione sperimentale, audace per scelta e inclusiva per attitudine, innovativa nel suo essere libera, partecipativa e collaborativa. Il suo ruolo e il suo peso sono stati determinanti nello sviluppo di un sistema del contemporaneo nel nostro Paese, grazie anche alla capacità di trasformare in punti di forza le sue dimensioni contenute e il fatto di essere decentrata rispetto ai grandi poli nazionali. Ora che lo scenario in cui ci muoviamo è mutato e si è arricchito di molti e importanti nuovi attori, sono partito proprio da quelle parole chiave che ho sempre associato a questa Istituzione per delineare il percorso dei prossimi anni, raccogliendo il testimone della direzione con forte senso di responsabilità. La GAMeC ora si rinnova, come è fisiologico che sia, ma la valorizzazione di un’eredità così viva sarà il fulcro per raggiungere nuovi e ambiziosi obiettivi di crescita e centralità nazionale e internazionale”. Le mostre alla GAMeC e nel cuore della Città Alta Sono previsti una serie di appuntamenti che coinvolgono il cuore della Città Alta. Nel periodo estivo la Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione diventerà, infatti, una sede esterna della Galleria, strettamente legata al calendario espositivo dell’istituzione. Il primo progetto pensato per la Sala delle Capriate è la mostra Il diletto del praticante, prima personale in Italia dello scultore americano Gary Kuehn (Plainfield, New Jersey, 1939), a cura di Lorenzo Giusti. Parallelamente lo Spazio Zero della Galleria ospiterà la mostra Enchanted Bodies / Fetish for Freedom, a cura di Bernardo Mosqueira, vincitore della nona edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte, riconoscimento che dal 2003 sostiene la ricerca di un curatore under 30. L’apertura della mostra sarà preceduta dalla presentazione dei due progetti vincitori della sezione Scuole curatoriali del Premio, che metteranno in relazione i lavori di artisti contemporanei con alcune opere chiave della Collezione della Galleria. Siate Misteriosi di Luca Gennati, centrata sull’opera Le uova sul libro di Felice Casorati, e Linee di forza + varie sensazioni di Martina Sabbadini, che prende spunto dall’opera di Giacomo Balla Linee forze di paesaggio, saranno ospitati nello Spazio Caleidoscopio da marzo a maggio 2018. Sempre in estate il secondo piano della GAMeC ospiterà il primo appuntamento de La Collezione Impermanente, una piattaforma di ricerca, espositiva e laboratoriale, uno spazio di riflessione sul collezionismo e sulle politiche istituzionali di acquisizione e un terreno di sperimentazione curatoriale propedeutico all’apertura della nuova sede del museo, prevista per il 2022, e all’acquisizione di nuovi nuclei di opere per la città. Il primo degli appuntamenti in programma alla GAMeC, a cura di Valentina Gervasoni e Fabrizia Previtali, racconterà il costituirsi e l’evolversi della Collezione, presentando una selezione dei principali nuclei della raccolta in relazione al loro periodo di ingresso al museo. Continua inoltre la partecipazione della GAMeC ad Artists’ Film International, il prestigioso network internazionale dedicato alla videoarte che, dal 2008, coinvolge alcune tra le più importanti istituzioni internazionali d’arte contemporanea. In autunno In ottobre sarà presentato il primo capitolo di un ambizioso progetto pluriennale – ideato da Lorenzo Giusti e sviluppato insieme a Sara Fumagalli, con la consulenza scientifica di BergamoScienza con la collaborazione di storici dell’arte, curatori, filosofi e scienziati per affrontare un discorso trasversale attorno al tema della materia. Black Hole. Arte e matericità tra informe e invisibile, la prima delle tre importanti mostre in programma, contraddistinte dalla presenza di autori e opere di generazioni diverse, dalle avanguardie del Novecento ai linguaggi della più stretta contemporaneità, rivolgerà lo sguardo ai lavori di quegli artisti che hanno interpretato la materia come un elemento originario, come una sostanza primordiale costituente il tutto. Una nuova corporate identity L’avvio del nuovo corso della GAMeC sarà caratterizzato dalla creazione di una nuova corporate identity, con un logo e una veste grafica aggiornati che andranno a caratterizzare la comunicazione della Galleria in tutte le sue declinazioni, coinvolgendo anche gli spazi espositivi, il cortile e la Piazza Carrara, recentemente riqualificata. Il progetto è stato ideato dallo Studio Temp di Bergamo. Progetti fuori sede, laboratori, corsi ed eventi collaterali Saranno tanti gli appuntamenti all’interno della Galleria e in spazi esterni della città. In primis il Public Program, una nuova piattaforma di incontri, presentazioni, dibattiti e conferenze aperte al pubblico, nato dalla collaborazione tra GAMeC e Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo. Per la prima parte del 2018, il programma sperimenterà il format dell’“artist talk”, aprendosi al contributo di autori di generazioni e provenienze diverse coinvolti nell’attività delle due istituzioni, tra cui Patrick Tuttofuoco, Giuseppe Gabellone, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo (Motus), Michel Blazy, Michael Hoepfner, Riccardo Baruzzi e altri, in dialogo con i docenti Claudio Musso, Ettore Favini, Liliana Moro, Fabiola Naldi e Salvatore Falci. Nella seconda parte dell’anno, in occasione della mostra Black Hole. Arte e matericità tra informe e invisibile e in concomitanza con l’apertura del nuovo anno accademico, il Public Program avrà invece carattere interdisciplinare e rifletterà, in maniera trasversale, sul tema della materia e sul rapporto tra arti visive e scienza. Prevista la partecipazione della GAMeC alla 36a edizione del festival Bergamo Film Meeting e poi ancora a Domina Domna, il festival multidisciplinare che promuove progetti di teatro, arte, danza e cinema ideati da donne, giunto alla settima edizione. Nel mese di maggio, inoltre, la GAMeC prenderà parte al programma di ArtDate – l’evento dedicato all’Arte Contemporanea organizzato dall’associazione The Blank – con la terza edizione del Club GAMeC Prize, il riconoscimento ideato dall'associazione degli amici della GAMeC che premia il lavoro di un giovane artista, la cui opera entrerà a far parte della Collezione della Galleria di Bergamo. Numerose anche le attività promosse dai Servizi Educativi, occasioni di avvicinamento all’arte contemporanea. Tra gli eventi già avviati, la seconda annualità di Odissea nell’Arte, un percorso alla scoperta di artisti e movimenti della storia dell’arte dal Quattrocento al Settecento, e che proseguirà il prossimo anno con il terzo e ultimo ciclo. Fino all’estate, una volta al mese, la GAMeC ospiterà i nuovi appuntamenti di Una Notte al Museo, i laboratori per bambini dai 7 ai 12 anni. Poi ancora GAMeC Time, il ciclo di attività che da dieci anni coinvolge piccoli e giovani artisti con un ricco calendario di corsi, percorsi animati e laboratori a tema gestiti da educatori museali e da preparati professionisti. Nei prossimi mesi inizieranno infine i lavori preliminari per l’annunciato intervento musivo che Jan Fabre (Anversa, 1958) ha concepito per l’Oratorio dei Morti della Chiesa di San Lorenzo di Città Alta. Promosso dalla Curia Diocesana e dalla GAMeC, con la partecipazione della Fondazione Adriano Bernareggi, il progetto, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, permetterà alla città di Bergamo di dotarsi di un monumentale lavoro permanente dell’artista belga. ...