Milano, partono i lavori di restauro della Cappella di Sant’Aquilino in San Lorenzo Maggiore
Il fulcro dell'intervento ruoterà attorno al risanamento conservativo della struttura, al restauro dei mosaici e degli affreschi che verranno anche valorizzati da un nuovo sistema d'illuminazione a led che ne faciliterà la lettura MILANO - Al via i lavori di restauro della chiesa di San Lorenzo Maggiore, uno dei gioielli architettonici e artistici di Milano, nota fin dall'VIII secolo come una delle chiese "più belle del mondo”. Gli interventi riguarderanno in particolare la Cappella di Sant'Aquilino e suoi mosaici. Sarà la Soprintendente Antonella Ranaldi a curare il restauro, che è promosso dalla parrocchia di San Lorenzo Maggiore in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano, col contributo della Fondazione Cariplo e di TMC Pubblicità. Monsignor Gianni Zappa, parroco della parrocchia di San Lorenzo Maggiore ha spiegato: "Molte generazioni hanno visitato con stupore questo complesso architettonico affascinati dalla sua bellezza. Oggi noi sentiamo la responsabilità della conservazione di questa bellezza. È l'incontro di questa responsabilità con la sensibilità della Soprintendenza che ha permesso il progetto di restauro. La soprintendente Arch. Antonella Ranaldi - ha detto ancora il Monsignore - ha individuato in S. Lorenzo uno dei complessi significativi da valorizzare per restituire alla città segni belli e importanti del suo passato di epoca romana”. Il programma di lavoro prevede un risanamento di alcune porzioni delle coperture e degli intonaci interni di San Lorenzo e della cappella di Sant'Aquilino, mediante la deumidificazione delle murature. Il fulcro dell'intervento ruoterà attorno al restauro dei mosaici che verrà curato da Claudia Tedeschi. I mosaici sono veri e propri capolavori che anticamente impreziosivano le quattro pareti dell'atrio della cappella, raffigurando la Gerusalemme celeste. Oggi sono conservate solo modeste porzioni, che tuttavia permettono di ricostruire l'organizzazione dell'intero ciclo musivo, distribuito su due registri, con figure a grandezza naturale dei patriarchi di Israele, degli apostoli e dei martiri, ciascuna inquadrata da pilastri dorati tempestati di gemme. L'intervento è teso a valorizzare non solo l'intero ciclo musivo, ma tutto il contesto dell'opera garantendo una nuova fruizione dell'architettura nella sua totalità. Previsto dunque il risanamento degli intonaci e la restituzione di nuove cromie per consentire anche la rilettura dei vari registri che componevano il ciclo musivo. Un adeguato impianto illuminotecnico a tecnologia a led coinvolgerà diversi ambiti della basilica. Particolare attenzione sarà dedicata all'illuminazione della cappella di Sant'Aquilino e dell'atrio. ...