Firenze. Approvato accordo per il Museo Archivio Richard Ginori
L’intesa coinvolge Regione, Mibact e Comune di Sesto Fiorentino. La collezione del Museo rappresenta un patrimonio fondamentale per la storia della porcellana, italiana ed europea. I tre soggetti firmatari dovranno ora formalizzare il percorso per la sua gestione e valorizzazione FIRENZE - La giunta regionale ha approvato lo schema di accordo per la definizione del modello di gestione del “Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia”, acquistato lo scorso anno dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo. Il Museo custodisce tre secoli di storia del gusto e del collezionismo e rappresenta un unicum a livello internazionale, grazie alla ricchezza del suo patrimonio, che racconta i segreti della più antica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia. Chiuso al pubblico dal maggio 2014, a seguito del fallimento nel 2012 della precedente proprietà della Richard-Ginori 1735 s.p.a, che deteneva il 100% dell’edifico e della collezione museale. Dopo due gare d’asta andate deserte, il 30 marzo 2017, in occasione del G7 della Cultura di Firenze, il Ministro Dario Franceschini ha annunciato l’intenzione del MiBACT di acquistare il Museo. Tra novembre e dicembre 2017 l’edificio e le collezioni del Museo di Doccia vengono ufficialmente acquistati dallo Stato e il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) stanzia 1,9 milioni per gli interventi più urgenti di ristrutturazione. L'accordo tra Regione, Mibact e Comune di Sesto Fiorentino, verrà firmato la prossima settimana. I tre soggetti firmatari dovranno ora formalizzare il percorso per la sua gestione e valorizzazione. Attraverso l'accordo infatti verranno definiti tutti gli aspetti relativi alla conservazione, catalogazione, studio e comunicazione del patrimonio, le modalità di riorganizzazione e di riapertura al pubblico, il modello di gestione ma anche quelli che prevedono la possibilità di realizzare forme di partenariato pubblico-privato per il reperimento dei fondi necessari al mantenimento del Museo. Come spiegato dall'assessore regionale alla cultura, Monica Barni, la collezione che fa parte del Museo "rappresenta un patrimonio fondamentale per la storia della porcellana, italiana ed europea. Un vero e proprio tesoro che non può essere scisso dal territorio e dal complesso industriale di cui è parte e che la Regione, d'intesa con Ministero e Comune di Sesto Fiorentino, punta ad integrare col sistema regionale dei luoghi della cultura oltre che con il sistema della ricerca e dell'alta formazione". Anche il sindaco di Sesto Fiorentino ha espresso grande soddisfazione per questo risultato. Il primo cittadino ha infatti spiegato: “L’impegno è volto a fare del museo un punto di riferimento a livello nazionale, promuovendo sinergie con gli istituti di formazione e istruzione sul territorio e valorizzandone l’unicità”. ...