“Final portrait”. Stanley Tucci: “Questo è il tempo di Alberto Giacometti”
L’attore e regista Stanley Tucci, figlio a sua volta di un pittore, dedica il suo quinto film ad Alberto Giacometti; scultore e pittore svizzero-italiano vissuto tra il 1901 e il 1966, le cui quotazioni negli ultimi anni sono andate sempre più salendo ROMA - A chi gli chiede come spiega questa crescente affermazione, Stanley Tucci risponde che questo è il tempo di Giacometti. Tucci racconta la genesi del suo lungometraggio, pensato un ventennio fa, dopo aver letto “Un ritratto di Giacometti” di James Lord, critico d’arte americano che di passaggio a Parigi accettò di posare per un quadro dell’artista, poco tempo prima che lui morisse. La testimonianza di Lord dice che Giacometti gli aveva parlato di uno schizzo da buttar giù in un pomeriggio, massimo due. In realtà si tradusse in un lavoro immaginato e ripensato, disegnato, corretto e ridisegnato, che indusse il critico d’arte a rimandare la partenza per ben diciotto giorni che Lord, puntando sul progetto, procrastinò a sue spese: il risultato è un ritratto che vale milioni di dollari e un libro che resta. Tucci ha ricostruito con impegno l’atelier, dove l’artista lavorava a Parigi, nel quale in ordine sparso si riconoscono le tipiche sculture di Giacometti: figure filiformi, ossessivamente verticali, emblema di una precisa condizione esistenziale. Leggendo il personaggio con gli occhi di Stanley Tucci, verrebbe da pensare che la verticalità esprima la tensione a innalzarsi verso la perfezione. E infatti di questo parla soprattutto “Final portrait”, film non autobiografico, che approfondisce un aspetto della natura artistica universale. Lo stesso regista ha ammesso di non amare il biopic e di esser voluto entrare nella quotidianità di Alberto Giacometti, nelle sue complicate ed egoistiche relazioni sentimentali, nei suoi dubbi e nelle sue paure, nella scarsa considerazione delle proprie capacità. Il film di Stanley Tucci, attraverso la descrizione della nascita di un quadro, approfondisce le difficoltà del processo creativo, la tensione a realizzare il meglio, punteggiata di dubbi e di critiche estreme. Tucci non nega i limiti dell’uomo, il film è il resoconto poetico di una nevrosi, dove l’artista è insieme infantile, irresponsabile e magnifico e, in questa sua grandezza, sta la capacità di calamitare gli altri, nonostante ne mettesse a dura prova la pazienza. Bravissimi tutti elementi del cast. Geoffrey Rush (Premio Oscar per Shine, 1997) nei panni di Alberto Giacometti è persino fisicamente somigliante. James Lord ha il corpo di Armie Hammer, già interprete di Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. DATA USCITA: 08 febbraio 2018 • GENERE: Drammatico • ANNO: 2017 • REGIA: Stanley Tucci • ATTORI: Geoffrey Rush, Armie Hammer, Clémence Poésy, Tony Shalhoub, James Faulkner, Sylvie Testud, Kerry Shale • PAESE: Gran Bretagna • DURATA: 90 Min • DISTRIBUZIONE: BIM ...