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Anticipazioni. Chagall a Palazzo Roverella di Rovigo

“Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà”. Una monografica che sceglie un tema preciso e lo approfondisce attraverso una selezione di capolavori imprescindibili provenienti da prestiti internazionali ROVIGO - Si concentra sulla Russia, sulla terra di origine di Marc Chagall, la mostra che sarà ospitata, dal 4 aprile al 5 luglio 2020, a Palazzo Roverella di Rovigo. Da qui il titolo “Marc Chagall. Anche la mia Russia mi amerà”, che riprende le parole con cui l’artista conclude “Ma Vie”, la sua autobiografia illustrata che pubblicò, appena trentaquattrenne, a Berlino all’inizio dell’esilio, consapevole che la separazione dalla Russia sarebbe stata definitiva.  Si tratta di una monografica importante, di preciso impianto museale, che non intende raccontare “di tutto un po’” ma sceglie appunto un tema preciso e lo approfondisce attraverso una selezione dei suoi capolavori imprescindibili. La curatrice  Claudia Zevi ha scelto di misurarsi  sul tema dell’influenza che la cultura popolare russa ha avuto su tutta l’opera di Chagall, con maggiore impatto realistico quando viveva nella Russia del primo ventennio del novecento, ma altrettanto prepotentemente, nelle figure di animali, case e villaggi, sempre presenti nei dipinti dei suoi lunghi anni successivi a Parigi, in America, nel sud della Francia. La Russia per Chagall rimane  il luogo delle radici, della memoria di un amore che avverte deluso e che sogna potersi realizzare. Pur scegliendo di vivere, come lui stesso dice ‘voltando le spalle al futuro’, Chagall si trova ad avere codificato un linguaggio e una sintassi espressiva che sopravvivranno, ben più delle avanguardie tradizionali del ‘900, al trascorrere del tempo e al modificarsi delle situazioni politiche e sociali del XX secolo.  In mostra si potrà ammirare una selezione di  oltre cento opere, circa 70 i dipinti su tela e su carta oltre alle due straordinarie serie di incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia, “Ma Vie”, 20 tavole che illuminano la sua precoce e dolorosa autobiografia, e “Le anime morte” di Gogol, il più profondo sguardo sull’anima russa della grande letteratura. Le opere che verranno esposte a Palazzo Roverella provengono oltre che dagli eredi dell’artista, con un vasto e generoso prestito, dalla Galleria Tretyakov di Mosca, dal Museo di Stato Russo di S. Pietroburgo, dal Pompidou di Parigi, dalla Thyssen Bornemisza di Madrid e dal Kunstmuseum di Zurigo e da importanti e storiche collezioni private, con alcuni dei più grandi capolavori dalla “Passeggiata” all’”Ebreo in rosa”, a “Il matrimonio”, “Il Gallo”, “Guanto nero” e altri. ...

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