Museo Civico di Asolo. Pop Art, perché Roma?
Un excursus su una delle più emblematiche correnti artistiche della storia del Novecento, capitanata dal genio di Mario Schifano, con l'obiettivo di far dialogare le opere della collezione del Museo con gli smalti e gli acrilici della scuola romana TREVISO - Se Andy Warhol era il re di New York, Roma era di Mario Schifano! Parte da questo assunto la mostra “Pop Art: Perché Roma?”, visitabile fino al 2 aprile 2018 al Museo Civico di Asolo (Tv). Si tratta del secondo evento legato alla Pop Art, come spiegato da Cristina Mondin, direttrice del Museo Civico. “Dopo il grande successo della mostra dedicata a Andy Warhol e alla Pop Art americana – sottolinea Mondin – il Museo ha scelto di completare il percorso ospitando la Pop Art italiana con Mario Schifano e le altre figure di spicco del movimento di Piazza del Popolo come Franco Angeli, Tano Festa, Mimmo Rotella e Renato Mambor. Artisti intrisi di quella cultura italiana che ha permesso al nostro paese di primeggiare nella pittura per secoli. Questa nuova mostra sarà all’insegna della contaminazione: le opere “pop” si mescoleranno tra i dipinti esposti nella pinacoteca del Museo, creando un percorso nuovo e dinamico”. Curatrice dell’esposizione è Enrica Feltracco che racconta: “Una vita, quella di Mario Schifano tormentata, come per molti suoi compagni dell’epoca, che rimane imprigionata nelle sue opere. Questa mostra allestita presso il Museo Civico di Asolo non racconterà solo di Mario Schifano, ma di tutti quelli che insieme a lui hanno stravolto prima Roma e poi il mondo dell’arte contemporanea italiana: non solo quindi con quella che viene definita semplicisticamente «pop» e che si associa sempre alla Scuola di Piazza del Popolo. È necessario un approccio completamente diverso verso la pop art italiana: a differenza di quella americana è totalmente intrisa della cultura, della vita, della quotidianità di quei turbinosi anni, pregni di una sorta di disperato ottimismo che ora ci appare irraggiungibile. La Pop italiana è più intima, forse più difficile da comprendere, meno diretta e urlata della sua patinata sorella americana.” Matteo Vanzan, direttore artistico dell'esposizione, aggiunge: ”Nella storia dell'arte assistiamo a diversi punti di rottura dal primo esempio riscontrabile in Giotto nella sua Cappella degli Scrovegni di Padova, passando per Caravaggio, Turner, Cézanne e, nel nostro caso, la Pop Art. Un gesto decisivo quello di Mario Schifano e del suo Monocromo, nel 1960, che pose fine all'apparentemente intramontabile Arte Informale. Una vera e propria chiave di volta tra due epoche che infuse un respiro liberatorio a tutti coloro che erano alla ricerca di una nuova dimensione espressiva. Proprio per questo, in fase di progettazione, si è decisa la commistione di stili, culture ed epoche piuttosto che la netta separazione tra la mostra e la collezione del Museo, come avvenuto nel caso di Warhol. Una scelta che offrirà ai visitatori i parametri per il confronto con i sostanziali cambiamenti che l'arte ha subito attraverso i secoli con una mostra che celebra proprio in questi giorni i 10 anni dalla nascita della MV Eventi”. Il percorso espositivo, oltre alle opere di Mario Schifano, offre una panoramica di una generazione di artisti che, al Caffè Rosati, discuteva influenzandosi a vicenda. In esposizione le opere di Tano Festa, Giosetta Fioroni, Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Franco Angeli, Renato Mambor Aldo Mondino, Mario Ceroli, Lucio del Pezzo, Cesare Tacchi, Umberto Bignardi, Concetto Pozzati e di tutti gli altri protagonisti della Scuola di Piazza del Popolo. Grandi rivoluzionari? Forse sì, forse no, ma sicuramente dopo il loro passaggio, l'Arte non è più stata la stessa. Vademecum POP ART: PERCHÉ ROMA? Fino al 02 Aprile 2018Asolo - Treviso Museo Civicoorari: venerdì: 15-19; sabato, domenica: 9.30-19. Chiuso il 25 dicembre 2017 e il 1 gennaio 2018.Biglietti: intero 8 €, ridotto 6 €, ingresso famiglie 22 € (2 adulti e 2 minori). Visite guidate su prenotazioneInfo: +39 0423952313 info@museoasolo.it ...