Ugo Nespolo, tra arte, cinema e teatro
Dal 20 ottobre 2017 all'8 aprile 2018, l'esposizione a cura di Alberto Fiz e Maurizio Ferraris, attraverso 80 opere, ripercorre la carriera artistica di Nespolo, che spazia dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro AOSTA - Il Centro Saint-Bénindi Aosta ospita dal 20 ottobre “A modo mio. Nespolo tra arte, cinema e teatro”, la personale dedicata all'esperienzamultidisciplinare dell'artista piemontese. L’esposizione, curata dal critico d’arte Alberto Fiz in collaborazione con il filosofo Maurizio Ferraris, presentaoltre 80 opere tra dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, tappeti, fotografie e manifesti realizzati dal 1967 sino a oggi. “Un percorso spettacolare e coinvolgente ideato per gli spazi dell’ex chiesa sconsacrata. Non manca nemmeno la BMW K1 del 1993 e uno Skiff Olimpico Black Fin lungo otto metri (una barca da canottaggio), mai esposto prima d’ora, che si modifica attraverso il segno nomadico dell’artista” - spiega una nota. La rassegna spazia dunque dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro. Uno spazio specifico della mostra è inoltre dedicato alle differenti forme d’indagine audiovisiva partendo dal cinema sperimentale e dai cortometraggi degli anni sessanta dove compaiono tra i protagonisti Lucio Fontana, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Enrico Baj, per giungere sino a Yo Yo, la serie di cartoni animati in 52 episodi realizzata nel 2016 per Rai Yo Yo che ha vinto il primo premio nella sezione Series Preschool a Cartoons on the Bay in occasione della 21° edizione del Festival Internazionale dell’Animazione 2017. Un’attenzione specifica è, poi, dedicata ai numeri che prendono spunto dagli studi sulla sezione aurea (nel 2010 ha pubblicato un libro d’artista sul Numero d’Oro per la Utet). Da qui le infinite relazioni indagate dall’artista in uno spazio che contempla sculture tattili e dipinti storici di grande impatto visivo. Al Centro Saint-Bénin, infine, non poteva mancare il teatro che dagli anni Ottanta affianca l’attività di Nespolo. Così, sono esposte maquettes degli spettacoli più importanti, disegni e costumi che spaziano dall’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti a Madama Butterfly di Giacomo Puccini sino a Veremonda, l’Amazzone di Aragona di Francesco Cavalli che non veniva rappresentato dal 1653. Spiega Alberto Fiz: “Con uno slogan futurista si potrebbe dire che ad Aosta l’arte invade la vita. Nespolo, come Fregoli, appare sempre se stesso nei suoi infiniti travestimenti e nei suoi ricorrenti camouflages linguistici e metalinguistici dove tutto è troppo serio per non essere preso con ironia.” La mostra, visitabile fino all'8 aprile 2018, è accompagnata da un catalogo, in italiano e francese edito da Magonza, con la pubblicazione oltre che di tutte le opere esposte, anche dei saggi di Maurizio Ferraris, Alberto Fiz, Daria Jorioz e di un’intervista di Nespolo con Pietro Bellasi. Contiene inoltre una serie di scritti dell’artista e testimonianze, tra gli altri, di Renato Barilli, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Gianni Rondolino, Francesco Poli e Tommaso Trini. {igallery id=215|cid=729|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} ...