Addio ad Enrico Castellani, uno dei protagonisti dell’arte europea del ‘900
Dopo le prime esperienze ispirate all'action painting americana, l’artista divenne celebre per le sue tele monocromatiche, spesso bianche, che gli valsero la definizione da parte di Donald Judd di padre del minimalismo VITERBO - Si è spento all’età di 87 anni a Viterbo il pittore Enrico Castellani uno dei protagonisti più influenti dell'arte europea del '900. Nato a Castelmassa, in provincia di Rovigo il 4 agosto del 1930, l’artista, dopo aver studiato arte, scultura e architettura in Belgio, dove si laurea alla École Nationale Superieure nel 1956, torna in Italia stabilendosi a Milano. Qui allaccia rapporti di amicizia e collaborazione con Piero Manzoni, con il quale forma un sodalizio artistico dal quale nasce la rivista 'Azimuth'. Le prime esperienze di Castellani sono ispirate all'action painting americana. Succesivmante elabora invece, insieme a Manzoni e Agostino Bonalumi un linguaggio formale estremamente rigoroso che si evolve fino all’azzeramento totale dell'esperienza artistica precedente. Castellani riparte da una nuova tecnica che lo porta alla realizzazione di tele monocrome, spesso bianche, “estroflesse” in modo da creare effetti di luci ed ombre cangianti con l'inclinazione della sorgente luminosa. Donald Judd, scrivendo di lui, lo definì padre del minimalismo. Castellani ha esposto in tutto il mondo. Le quotazione delle sue opere sul mercato dell'arte hanno spesso superato abbondantemente il milione di dollari. Nel 2010 è stato insignito a Tokyo, dal principe Hitachi, del Praemium Imperiale per la pittura, il più alto riconoscimento artistico a livello internazionale. Il collega Pierpaolo Calzolari, tra i protagonisti dell'arte povera, ha scritto sul suo profilo Facebook: "E' morto Enrico Castellani. Un saluto devoto all'artista e all'uomo discreto. Ne sentiamo ora di già il vuoto". ...