Rai 5. Appuntamento con la grande pittura al femminile e con i tesori degli etruschi
Martedì 21 novembre alle 19.20 il documentario “Quattro secoli di arte al femminile”, alle 20.15 per la serie “Under Italy” alla scoperta della Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia La grande pittura e le donne Artemisia Gentileschi, Rosa Bonheur, Berthe Morisot, Sofonisba Anguissola o Elisabeth Vigée Lebrun sono nomi che solo pochi esperti sanno collocare nella giusta corrente artistica o epoca storica. Eppure sono pittrici che hanno lasciato un segno nell'arte occidentale, per tradizione narrata principalmente attraverso le opere di artisti uomini. Il documentario “Quattro secoli di arte al femminile” racconta le loro storie. Dal Rinascimento al Novecento, l'apporto dell'arte al femminile è stato grande, anche se maturato sempre tendenzialmente nell'ombra. E, tra il XVI e XX secolo, molte donne hanno prodotto capolavori degni dei più grandi nomi delle correnti artistiche occidentali. Il documentario vuole rendere omaggio a quelle artiste che, nell'arco di quattro secoli, hanno saputo continuare a dipingere e rappresentare il mondo attraverso la loro sensibilità e il loro talento, pur rimanendo spesso lontane dall'ufficialità delle accademie. Todi e Tarquinia, i tesori dei sotterranei etruschi Gli Etruschi sono sicuramente uno dei popoli più enigmatici. Un luogo significativo per capire la loro cultura è certamente la Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia: qui, le tombe ipogee attraverso gli affreschi raccontano molto più di quanto si possa credere. Lo spiega l’archeologo Darius Arya nel secondo episodio della serie “Under Italy”. Prima di visitare la Necropoli, Arya si reca in un altro luogo sorto sotto l'influenza etrusca: Todi, una città dal “ventre bucato” in cui gli speleologi urbani non smettono – da decenni – di fare scoperte. Qui l'archeologo si calerà da 26 metri di altezza nel Pozzo di San Polo, ancora attivo, per poi perdersi tra le antiche carte e i voluminosi tomi antichi dell'Archivio Sotterraneo di Todi; accederà poi agli stretti e tortuosi cunicoli di San Fortunato fino alle Cisterne Romane di Piazza del Popolo, ancora in fase di esplorazione e che sembrano quasi non avere fine. Da qui Arya raggiungerà Tarquinia dove, con un permesso speciale, potrà entrare dentro le tombe etrusche che da decenni sono chiuse al pubblico e possono essere visitate solo attraverso un vetro. ...