Giulio Paolini alla Fondazione Carriero. Fotogallery
La Fondazione prosegue il percorso di indagine e approfondimento dell’arte concettuale e dedica una mostra a uno dei suoi massimi esponenti, indiscusso pioniere nel nostro Paese MILANO - Si intitola Del bello ideale la mostra, a cura di Francesco Stocchi, dedicata a Giulio Paolini, ospitata dal 26 ottobre alla Fondazione Carriero, che prosegue la sua indagine sull’arte concettuale dopo la rassegna Sol LeWitt. Between the Lines. L’esposizione ripercorre i 57 anni di carriera di Paolini esponendo capisaldi della sua produzione come Senza titolo (1961), Monogramma (1965), AB 3 (1966), Nécessaire (1968), Controfigura (critica del punto di vista) (1981), alcuni dei suoi celebri autoritratti, fino a tre nuove opere appositamente concepite per l’occasione. Tre sono i nuclei tematici individuati come punti di riferimento nel percorso espositivo, presentati singolarmente, uno per ogni piano della Fondazione, ma mantenendo una relazione reciproca e costante tra loro. Al piano terra l’allestimento ruota attorno al tema del Ritratto e Autoritratto, vero e proprio topos della storia dell’arte occidentale e fulcro della poetica di Paolini, che fin dall’inizio degli anni Sessanta si è cimentato in modo fortemente personale con l’analisi di questa tematica, distillandola fino ad arrivare alla sottrazione dell’autore nella sua opera. La sezione al primo piano si intitola In superficie e sviluppa la relazione con il tema della prospettiva nelle sue varie declinazioni, dall’indagine sulla linea alla simbologia dell’orizzonte fino all’uso della specularità, della tautologia e della ripetizione come strumenti di analisi dello spazio e del tempo. Infine, la sala rococò del secondo piano fa da cornice a Uno di due, che presenta una selezione di lavori che indagano il rapporto tra il mito e la classicità nell’universo artistico di Paolini, emblemi di quella bellezza ideale che, nel polarizzare gli sguardi con la sua armonia, crea una distanza apparentemente incolmabile tra opera d’arte e osservatore. Come suggerisce lo stesso titolo della mostra – Del bello ideale – il lavoro di Paolini tende a una dimensione “ideale”, in un certo senso assoluta o utopica. La scenografa Margherita Palli è stata invitata a entrare in dialogo con il corpus di opere dell’artista, creando degli interventi che “mettano in scena” i nuclei tematici della mostra e che offrano ai visitatori la possibilità di entrare nel suo mondo e di partecipare dall’interno a questo viaggio introspettivo. La mostra, realizzata grazie alla collaborazione con Giulio Paolini e la Fondazione Giulio e Anna Paolini e a prestiti provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche e importanti collezioni private, è accompagnata da un catalogo edito da König Books, con contributi tra gli altri di Giulio Paolini e di Francesco Stocchi. {igallery id=9850|cid=1165|pid=1|type=category|children=0|addlinks=0|tags=|limit=0} Vademecum Fondazione Carrierovia Cino del Duca 4 | 20122 Milano+39 02 36747039 | info@fondazionecarriero.orgwww.fondazionecarriero.org ...