Montepulciano ricorda il grande storico e critico dell’arte Federico Zeri
A 20 anni dalla scomparsa, tre giornate di incontri dedicati al suo lavoro scientifico e al suo impegno sul fronte della tutela del patrimonio culturale SIENA - Si svolgeranno nel Teatro Poliziano il 5, 6 e 7 ottobre, una serie di incontri dedicati al grande storico e critico dell'arte, Federico Zeri, nel ventesimo anniversario della scomparsa. Curati da Roberto Longi, direttore del Museo Civico di Montepulciano, e Nino Criscenti, noto giornalista e autore televisivo, gli incontri sono promossi dall'Amministrazione Comunale di Montepulciano, dal Museo Civico Pinacoteca Crociani e dalla Fondazione Musei Senesi e dalla Fondazione Federico Zeri di Bologna. Diverse le ragioni per cui Montepulciano, già per la seconda volta (la prima risale al 2008) intende celebrare Zeri. Un primo motivo è dettato dall’ammirazione che il critico aveva per questa città da lui definita ’’colta, bella e piena di opere d'arte raffinatissime" e che "aveva saputo conservarsi con una 'resistenza agli interventi che altrove 'avevano finito col raschiare insieme alla superficie la storia locale". In secondo luogo c’è la riconoscenza da parte di Montepulciano per il ritrovamento da parte di Zeri della “Sacra famiglia” del Sodoma, una delle opere più preziose del Museo civico. L’opera era stata trafugata con altri quattro dipinti e una collezione di monete nella notte del 23 dicembre 1970. Era potuta tornare nel Museo di Montepulciano il 16 luglio 1994, grazie all'occhio di Zeri che l'aveva riconosciuta a Parigi mentre visitava una collezione privata e immediatamente segnalata ai Carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio artistico. Gli appuntamenti saranno così articolati. Venerdì 5 ottobre si aprirà con Tomaso Montanari, dell'Università Federico II di Napoli, con una conversazione dal titolo “Nel segno di Zeri”, sul rapporto degli storici dell'arte del Novecento con i problemi della tutela e sull'impegno di Zeri in difesa del patrimonio storico-artistico. Nel corso della giornata altri interventi sempre sul tema della tutela e la proiezione di alcuni documentari fra cui “Non solo Assisi” di Nino Criscenti, che racconta il viaggio di Federico Zeri nell'Umbria e nelle Marche colpite dal terremoto del 1997. In serata un gioco di immagini, parole e musica attorno a un dipinto del Museo civico poliziano che a Zeri era molto caro: la “Natura morta con strumenti musicali” di Cristoforo Munari. Sabato 6 ottobre la giornata sarà aperta da Andrea Bacchi, dell'Università di Bologna e direttore della Fondazione Zeri dell'Ateneo bolognese dove si conserva la biblioteca e la celebre fototeca zeriana che conta decine di migliaia di fotografie di opere d'arte di ogni epoca e scuola, con le annotazioni di Zeri sul retro. Bacchi ricorderà il metodo di lavoro di Zeri, proprio a partire dagli strumenti di indagine. Alessandro Angelini, dell'Università di Siena, passerà in rassegna il vasto lavoro di Zeri sulla pittura senese. Chiuderà la giornata Mauro Natale, dell'Università di Ginevra, con una conversazione sui principali studi di Federico Zeri. Domenica 7 ottobre, giornata di chiusura, si ricorderà il suo lavoro, i suoi viaggi, le sue amicizie, le sue letture, i suoi capricci. Sarà Anna Ottani Cavina, storica dell'arte dell'Ateneo bolognese che ha aperto e diretto fino al 2014 la Fondazione Zeri di cui è attualmente presidente onorario, a tracciare il profilo di Zeri nella sua interezza. Si chiuderà con la voce e il volto di Federico Zeri sullo schermo del Teatro Poliziano, in una preziosa e rara testimonianza documentaristica: l'intervista che gli fece nel 1993 al grande storico dell'arte francese Pierre Rosenberg, già direttore del Museo del Louvre, per l'editore Umberto Allemandi. ...