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A Reggio Emilia la grande mostra “On the road. Via Emilia 187 a.C.”

La mostra archeologica dedicata alla Strada consolare e al suo Fondatore, il console Marco Emilio Lepido, a cura di Luigi Malnati, Roberto Macellari e Italo Rota, in corso al Palazzo dei Musei Reggio Emilia fino al primo luglio 2018 si arricchisce di immagini storiche dell'Anas REGGIO EMILIA - E’ la via Emilia, la Strada consolare,lunga linea che congiunge l'Est a l'Ovest,  percorsa dal 187 avanti Cristo dai legionari del console Marco Emilio Lepido, da mercanti in viaggio dal Mediterraneo o dal resto d’Europa, da coloni, da viandanti in cerca di fortuna e da cavalieri coperti di gloria, la protagonista della mostra archeologica “On the road. Via Emilia 187 a.C.” che, fino al 1 luglio 2018, è ospitata presso il Palazzo dei Musei Reggio Emilia.  Articolata in 400 reperti, diversi dei quali di assoluta importanza storico-archeologica, offre al pubblico un racconto su due livelli: il “sotto”, ovvero la storia antica di questa colossale opera viaria, e il “sopra”, ovvero l’attualità della Via Emilia.  L’esposizione è stata arricchita dalle immagini storiche di Anas, scattate sulla via Emilia ai tempi del boom economico e che saranno in mostra il 27 e 28 aprile per il Roadshow #Congiunzioni, promosso in occasione dei 90 anni di Anas.  La mostra fotografica “Mi ricordo la strada”, a cura di Emilia Giorgi e Antonio Ottomanelli, si associa perciò a “On the road”, contribuendo n maniera significativa alla sua declinazione nel Contemporaneo. Si tratta di immagini che ci riportano a una Via Emilia calcata da biciclette e cavalli, rade auto e motociclette per arrivare fino alla Fiat 600 del boom economico che solca un’Emilia fiancheggiata da cartelloni pubblicitari che fotografano consumo e benessere. Nel racconto è tutto il territorio che si specchia in una strada operosa che diviene essa stessa paesaggio e sfondo, luogo di passaggio e costruzione, che ritrae operai al lavoro, uomini in completo affacciati sull’uscio delle porte, chiese che sorgono ai bordi della strada, case cantoniere come benevole vedette di un’Italia in perenne corsa e trasformazione. Quell’Italia che arriva fino a noi, con le varianti alla statale pensate per alleggerire il traffico dai centri abitati e il nuovo ponte sul fiume Po. Immagini in bianco e nero di un “altro ieri” che ha creato l’oggi.  “Con questa importante nuova ‘sezione’, ‘On the road. Via Emilia 187 a.C.’ approfondisce ulteriormente – sottolinea Elisabetta Farioli, direttore dei Musei Civici di Reggio Emilia – la storia ma anche l’attualità della strada consolare voluta d Marco Emilio Lepido e che da lui assume il nome. Allora rappresentava la strada utilizzata dall’esercito per difendere ed espandere i confini dell’Impero ma anche uno dei primi esperimenti urbanistici dell’antichità. I nuclei urbani che si trovavano sull’itinerario erano edificati ad una distanza media l’uno dall’altro di circa 25 chilometri, corrispondenti ad una giornata di marcia dell’esercito”.   ...

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