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“Open Heritage”, online i siti archeologici e i monumenti a rischio o scomparsi. Video

Il nuovo progetto di Google Arts & Culture è un archivio digitale che permette di esplorare in 3D 25 luoghi simbolo del patrimonio archeologico appartenenti a 18 paesi, tra cui il Palazzo di Al Azem o i templi di Bagan ROMA - Dopo aver portato online le collezioni di oltre 1.500 musei in 70 diversi Paesi, Google Arts & Culture inaugura un nuovo progetto denominato "Open Heritage". Si tratta di un capitolo interamente dedicato all’archeologia, a quei siti e monumenti iconici oggi a rischio, danneggiati per diverse cause o addirittura andati distrutti. Come ad esempio il Palazzo di Al Azem a Damasco, in Siria, oppure l'antica Metropoli Maya di Chichen Itza in Messico, o ancora l'antica città di Bagan, in Myanmar. Questi monumenti sono ora visibili virtualmente, grazie alla scansione realizzata con scanner a laser, in alcuni casi prima della distruzione, dal team di CyArk, che dal 2003 si occupa della conservazione digitale dei più importanti monumenti e siti archeologici del mondo. Queste meraviglie potranno essere ammirate navigando sul sito Open Heritage, oppure scaricando l’apposita app disponibile sia per iOS che Android. Attualmente sono esplorabili 25 luoghi, ma successivamente saranno pubblicati sulla piattaforma tutti i materiali raccolti in questi anni. ...

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